Nel mondo di oggi, Valle d'Aosta (vino) ha acquisito una rilevanza senza precedenti. Sia nella sfera professionale, accademica o personale, Valle d'Aosta (vino) è diventato un argomento di interesse comune per persone di ogni età e provenienza. Con l’avanzare della società, le sfide legate a Valle d'Aosta (vino) diventano più complesse e la necessità di comprenderne le implicazioni diventa sempre più pressante. In questo articolo esploreremo diversi aspetti di Valle d'Aosta (vino) e il suo impatto su vari ambiti della vita quotidiana. Dalla sua storia alle sue applicazioni attuali, affronteremo le molteplici sfaccettature di Valle d'Aosta (vino) e la sua influenza sulla società moderna.
Valle d'Aosta-Vallée d'Aoste Disciplinare DOC | |
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Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Data decreto | 8 febbraio 1971 |
Tipi regolamentati | |
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Fonte: catalogoviti.politicheagricole.it[1] |
Valle d'Aosta o Vallée d'Aoste è la denominazione di origine controllata riservata ai vini prodotti in Valle d'Aosta.
La denominazione può essere accompagnata da un'indicazione di vitigno o da una menzione geografica; il disciplinare suddivide le aree viticole in 9 zone, nelle quali vengono prodotti vini differenti.
La Valle d’Aosta si identifica con il bacino del fiume Dora Baltea fino al comune di Pont-St-Martin. Il fondovalle è costituito da pianori di origine alluvionale e da numerose conoidi di deiezione allo sbocco dei torrenti laterali, che risultano essere le aree principalmente interessate dalla coltivazione della vite.
Il clima è di tipo continentale, assai rigido e secco, tipico delle valli alpine interne, fortemente influenzato dalla presenza dei massicci più alti delle Alpi; le precipitazioni sono scarse (circa 500 mm/anno) e si determinano forti escursioni termiche soprattutto nei mesi di settembre e di ottobre. Il territorio è caratterizzato da un elevato grado di insolazione (circa 2200 ore/anno) e la radiazione solare è particolarmente favorevole.
La produzione vitivinicola è fortemente influenzata da fattori antropici, quali i terrazzamenti costruiti nei secoli per acquisire terreni all'agricoltura e la selezione di vitigni autoctoni, quali Mayolet, Fumin,Cornalin, Petit rouge, Premetta,Vuillermin e Prié blanc, e la radicazione locali di altri, come la Petite Arvine, il Nebbiolo e il Moscato bianco. Grande importanza viene data alle forme di allevamento: in molte parti vengono ancora utilizzate le pergole
Per ragioni soprattutto geografiche e climatiche, pertanto, i vini della Valle d'Aosta sono fortemente caratterizzati
L'esistenza della vite in Valle d'Aosta risale probabilmente al III millennio a.C., in quanto nell'area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans, alla periferia di Aosta, sono stati ritrovati semi di Vitis vinifera. Dopo il VII secolo a.C. giunsero popolazioni celtiche che trasmisero tecniche e conoscenze vitivinicole, tra cui le botti di legno.
La presenza della viticoltura in valle è testimoniata da torchi e tini trovati in ville rustiche romane soprattutto nella piana di Aosta: lo conferma un brano di Svetonio, citato da un Anonimo nel 1832 in Cenni brevissimi sopra i boschi e le selve degli Stati di Terraferma di S.M. il Re di Sardegna, dove afferma che
Nel corso del Medioevo, in bassa valle iniziò la svilupparsi la tecnica di coltivazione con supporti a pertiche, precorritrice della tòpia, documentata dal XII secolo.
Il primo vigneto certificato risale all'epoca tardo romana ed era situato nel centro di Aosta; di poco successivi sono i carteggi familiari del feudo di Bard, in cui vengono citate le vigne di Donnas e alcune compravendite e donazioni tra il X e il XIII secolo di vigneti nelle aree ora dedicate alle attuali denominazioni Torrette, Chambave e Donnas. Al 1291 risale la prima citazione di un vino bianco a Morgex e al 1269 del vino di Chambave. Le fonti più ricche di notizie sono sicuramente i "Cartolari" di Sant'Orso, in cui troviamo vigneti a Morgex, Roppo, Pont de Pierre, Montjovet, Monte Arverio (Arvier), Saint-Christophe, Basis, Aymaville, Clapey, Cullat (Verrayes), Veczello, Marcillier e Cly.
il Valle d'Aosta - Valléè d'Aoste è stato istituito con DPR 08.02.1971 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 142 del 05.06.1971
Successivamente è stato modificato con
L'indicazione generica è prevista nell'intera area vitata della regione e prevede la possibilità di indicare il colore del vino:
Vitigni consentiti: | Tutti i vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella Regione |
colore | giallo paglierino più o meno intenso, anche con riflessi dorati. |
odore | fresco, piacevole, caratteristico. |
sapore | fresco |
titolo alcolometrico minimo | 9,00% vol. |
acidità totale minima | 4,0 g/l. |
estratto secco minimo | 15 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 120 q. |
resa massima di uva in vino | 70 % |
Vitigni consentiti | Tutti i vitigni a bacca rossa idonei alla coltivazione nella Regione |
colore | rosso rubino |
odore | vinoso, fresco, caratteristico |
sapore | gradevole, talvolta vivace, armonico |
titolo alcolometrico minimo | 9,5% vol. |
acidità totale minima | 4,5 g/l. |
estratto secco minimo | 18 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 120 q. |
resa massima di uva in vino | 70 % |
Vitigni consentiti | Tutti i vitigni a bacca rossa idonei alla coltivazione nella Regione |
colore | rosato |
odore | vinoso, fresco, caratteristico |
sapore | gradevole, talvolta vivace, armonico |
titolo alcolometrico minimo | 9,5% vol. |
acidità totale minima | 4,5 g/l. |
estratto secco minimo | 16 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 120 q. |
resa massima di uva in vino | 70 % |
Alcune tipologie dei vini "Valle d'Aosta" o "Vallée d'Aoste" possono portare altre indicazioni aggiuntive :
La zona di produzione comprende parte del territorio dei comuni di Donnas, Hône, Arnad, Issogne, Champdepraz, Montjovet, Châtillon, Pontey, Chambave, Fénis, Saint-Marcel, Brissogne, Pollein, Charvensod, Gressan, Jovençan, Aymavilles, Villeneuve, Introd, Arvier, Avise, Pont Saint-Martin, Perloz, Bard, Verrès, Challand-Saint-Victor, Saint-Vincent, Saint-Denis, Verrayes, Nus, Quart, Saint-Christophe, Aosta, Sarre, Saint-Pierre, Saint-Nicolas, La Salle e Morgex.
È consentita la menzione Vendemmia tardiva o Vendange tardive con affinamento di 6 mesi.
uvaggio | Müller-Thurgau per almeno l'85% |
colore | giallo verdolino, con riflessi verdognoli |
odore | intenso, gradevole, aromatico |
sapore | fruttato, leggermente aromatico, fine |
titolo alcolometrico minimo | 10,00% vol. |
acidità totale minima | 4 g/l. |
estratto secco minimo | 16,0g/l |
resa massima di uva per ettaro | 110 q. |
resa massima di uva in vino | 70 % |
Da servire alla temperatura di 8-10 C°, è un ottimo aperitivo, adatto a crostacei, pesce e carni bianche in erbe aromatiche.
La versione vendemmia tardiva produce ottimi risultati con formaggi stagionati e pasticceria secca.[3]
Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi
uvaggio | Gamay per almeno l'85% |
colore | rosso rubino vivo |
odore | fruttato, intenso, caratteristico |
sapore | fruttato, leggermente tannico, con fondo amarognolo |
titolo alcolometrico minimo | 11,00% vol. |
acidità totale minima | 4,5 g/l. |
estratto secco minimo | 18 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 120 q. |
resa massima di uva in vino | 70 % |
Vino da tutto pasto, ideale con salumi locali, minestre, zuppe e con la bistecca alla valdostana.[3]
Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi
È consentita la menzione Vendemmia tardiva o Vendange tardive con affinamento di 6 mesi.
uvaggio | Pinot nero per almeno l'85% |
colore | rosso rubino tendente al granato più o meno intenso |
odore | fruttato, persistente |
sapore | vinoso lievemente tannico, con retrogusto analogo |
titolo alcolometrico minimo | 11,50% vol. |
acidità totale minima | 4 g/l. |
estratto secco minimo | 18 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 100 q. |
resa massima di uva in vino | 70 % |
Ottimo con la motsetta, con piatti tipici valdostani, con carni rosse e salumi.[3]
uvaggio | Pinot nero per almeno l'85% |
colore | paglierino intenso o leggermente rosato |
odore | fruttato, persistente |
sapore | armonico, caratteristico |
titolo alcolometrico minimo | 11,00% vol. |
acidità totale minima | 4 g/l. |
estratto secco minimo | 17 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 100 q. |
resa massima di uva in vino | 70 % |
Vino da aperitivo, si accompagna con la trota di montagna.[3]
È consentita la menzione Vendemmia tardiva o Vendange tardive con affinamento di 6 mesi.
uvaggio | Pinot grigio per almeno l'85% |
colore | giallo paglierino intenso con riflessi dorati |
odore | profumo caratteristico molto intenso |
sapore | gradevole, armonico, equilibrato |
titolo alcolometrico minimo | 11% vol. |
acidità totale minima | 4,5 g/l. |
estratto secco minimo | 17 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 100 q. |
resa massima di uva in vino | 70 % |
Da servire freddo 8-10 °C, è ottimo come aperitivo; si può abbinare con fonduta o antipasti a base di formaggio o di pesce.
La versione vendemmia tardiva si gusta con formaggi stagionati o pasticceria e frutta secca.[3]
È consentita la menzione Vendemmia tardiva o Vendange tardive con affinamento di 6 mesi.
uvaggio | Pinot bianco per almeno l'85% |
colore | giallo paglierino brillante |
odore | caratteristico, elegante |
sapore | gradevole, equilibrato |
titolo alcolometrico minimo | 11% vol. |
acidità totale minima | 4,5 g/l. |
estratto secco minimo | 17 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 100 q. |
resa massima di uva in vino | 70 % |
Principalmente servito con gli gnocchi di polenta, il risotto e la Seupa à la vapelenentse[4]
È consentita la menzione Vendemmia tardiva o Vendange tardive con affinamento di 6 mesi.
uvaggio | Chardonnay per almeno l'85% |
colore | giallo paglierino |
odore | intenso, fruttato, caratteristico |
sapore | sapido, pieno, caratteristico |
titolo alcolometrico minimo | 11% vol. |
acidità totale minima | 4 g/l. |
estratto secco minimo | 17 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 110 q. |
resa massima di uva in vino | 70 % |
Da servire freddo, a 8-10 C°, è un bianco da tutto pasto che regge anche pietanze impegnative.
Come vendemmia tardiva è vino da meditazione, piacevole con pasticceria, frutta secca e formaggi stagionati ed erborinati.[3]
Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi
uvaggio | Mayolet per almeno l'85% |
colore | rosso rubino tendente al granato |
odore | fine e delicato, con note di frutti rossi |
sapore | morbido con retrogusto amarognolo |
titolo alcolometrico minimo | 11,5% vol. |
acidità totale minima | 4,5 g/l. |
estratto secco minimo | 18 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 100 q. |
resa massima di uva in vino | 70 % |
Vino da tutto pasto, eccellente con salumi, zuppe, spuntini e merende.[3]
È consentita la menzione Vendemmia tardiva o Vendange tardive con affinamento di 6 mesi.
È consentita la menzione Passito o Flétri.
uvaggio | Moscato bianco per almeno l'85% |
colore | giallo paglierino |
odore | intenso, caratteristico di moscato |
sapore | fine, delicato, aromatico |
titolo alcolometrico minimo | 11% vol. |
acidità totale minima | 4,5 g/l. |
estratto secco minimo | 17,0 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 100 q. |
resa massima di uva in vino | 70 % |
La versione passito va servita a 14-15 C°, con pasticceria secca.È indicato per la preparazione dello zabaione.[3]
È consentita la menzione Vendemmia tardiva o Vendange tardive con affinamento di 6 mesi.
È consentita la menzione Passito o Flétri.
uvaggio | Traminer per almeno l'85% |
colore | giallo paglierino dorato |
odore | da leggermente a intensamente aromatico con sensazioni di rosa |
sapore | dolce, caldo |
titolo alcolometrico minimo | 11,00% vol. |
acidità totale minima | 4,5 g/l. |
estratto secco minimo | 16,0 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 100 q. |
resa massima di uva in vino | 70 % |
Accompagna pesce e carni bianche cucinate secondo le ricette speziate della valle.[5]
Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi
uvaggio | Gamaret per almeno l'85% |
colore | rosso rubino scuro |
odore | fruttato e speziato, con note di mirtillo e pepe nero |
sapore | mediamente consistente e di medio corpo, con tannini soffici ed eleganti[6] |
titolo alcolometrico minimo | 11,00% vol. |
acidità totale minima | 4,5 g/l. |
estratto secco minimo | 18,0 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 100 q. |
resa massima di uva in vino | 70 % |
Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi
uvaggio | Vuillermin per almeno l'85% |
colore | colore rosso violaceo carico |
odore | bouquet complesso in cui spiccano sentori di china, bergamotto e frutta matura, arricchiti con note di tostatura.[7] |
sapore | gusto pieno, buona tannicità ed ottima struttura[8] |
titolo alcolometrico minimo | 11,00% vol. |
acidità totale minima | 4,5 g/l. |
estratto secco minimo | 18,0 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 100 q. |
resa massima di uva in vino | 70 % |
Si abbina con lepre in civet e toma al ginepro.[7]
La zona di produzione comprende parte del territorio dei comuni di Donnas, Hône, Arnad, Issogne, Champdepraz, Montjovet, Châtillon, Pontey, Chambave, Fénis, Saint-Marcel, Brissogne, Pollein, Charvensod, Gressan, Jovençan, Aymavilles, Villeneuve, Introd, Arvier, Avise, Pont Saint-Martin, Perloz, Bard, Verrès, Challand-Saint-Victor, Saint-Vincent, Saint-Denis, Verrayes, Nus, Quart, Saint-Christophe, Aosta, Sarre, Saint-Pierre, Saint-Nicolas.
È consentita la menzione Vendemmia tardiva o Vendange tardive con affinamento di 6 mesi.
uvaggio | Petite Arvine per almeno l'85% |
colore | giallo paglierino intenso, tendente al verdognolo |
odore | intenso e complesso, floreale, con note di violetta e di glicine |
sapore | fresco, di corpo, armonico, vivo, sapido, caratteristico |
titolo alcolometrico minimo | 11% vol. |
acidità totale minima | 4,5 g/l. |
estratto secco minimo | 17 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 120 q. |
resa massima di uva in vino | 70 % |
Va servito freddo, tra gli 8 e i 10 C°. Si accompagna con antipasti, leggeri spuntini, carni bianche e piatti di pesce.
Come vendemmia tardiva è abbinato a formaggi stagionati od erborinati con pane nero e miele.[3]
Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi
uvaggio | Merlot per almeno l'85% |
colore | rosso rubino intenso |
odore | intenso, caratteristico, leggermente erbaceo |
sapore | austero, corposo |
titolo alcolometrico minimo | 11,50% vol. |
acidità totale minima | 4,5 g/l. |
estratto secco minimo | 18,0 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 100 q. |
resa massima di uva in vino | 70 % |
Adatto per tutto pasto, specialmente con insaccati, carni e formaggi locali.[3]
Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi
uvaggio | Fumin per almeno l'85% |
colore | rosso rubino intenso con riflessi violacei |
odore | caratteristico di spezie |
sapore | austero con fondo amarognolo |
titolo alcolometrico minimo | 11% vol. |
acidità totale minima | 4,5 g/l. |
estratto secco minimo | 18 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 100 q. |
resa massima di uva in vino | 70 % |
Carni rosse, civet e selvaggina, formaggi di lunga stagionatura. Adatto anche per accompagnare la cotoletta alla valdostana.[9] È consigliato stappare la bottiglia alcune ore prima e decantare.[3]
Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi
uvaggio | Syrah per almeno l'85% |
colore | rosso rubino intenso |
odore | caratteristico di spezie |
sapore | armonico, con sensazioni speziate |
titolo alcolometrico minimo | 11,5% vol. |
acidità totale minima | 4,5 g/l. |
estratto secco minimo | 18 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 100 q. |
resa massima di uva in vino | 70 % |
Carni rosse e formaggi molto stagionati.[3]
Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi
uvaggio | Cornalin per almeno l'85% |
colore | rosso rubino |
odore | intenso, caratteristico |
sapore | armonico, leggermente tannico e mandorlato |
titolo alcolometrico minimo | 11,5% vol. |
acidità totale minima | 4,5 g/l. |
estratto secco minimo | 18 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 100 q. |
resa massima di uva in vino | 70 % |
Vino da tutto pasto, ideale con gli arrosti, i salumi e i formaggi valdostani.[3]
La zona di produzione comprende parte del territorio dei comuni di Donnas, Montjovet, Perloz, Bard, Verrès, Challand-Saint-Victor, Montjovet.
Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi
uvaggio | Nebbiolo per almeno l'85% |
colore | rosso rubino con riflessi granati |
odore | fine, caratteristico |
sapore | leggermente mandorlato, di buon corpo, con finale tannico |
titolo alcolometrico minimo | 11,00% vol. |
acidità totale minima | 4,5 g/l. |
estratto secco minimo | 18,0 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 100 q. |
resa massima di uva in vino | 70 % |
Corposo rosso da tutto pasto che ben si adatta a insaccati, carni e formaggi locali.[3]
La zona di produzione comprende parte del territorio dei comuni di Châtillon, Pontey, Chambave, Fénis, Saint-Marcel, Brissogne, Pollein, Charvensod, Gressan, Jovençan, Aymavilles, Villeneuve, Introd, Arvier, Avise, Saint-Vincent, Saint-Denis, Verrayes, Nus, Quart, Saint-Christophe, Aosta, Sarre, Saint-Pierre, Villeneuve
Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi
uvaggio | Petit Rouge per almeno l'85% |
colore | rosso rubino |
odore | di rosa selvatica, caratteristico |
sapore | vellutato, mediamente corposo |
titolo alcolometrico minimo | 11,00% vol. |
acidità totale minima | 4,5 g/l. |
estratto secco minimo | 18,0 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 100 q. |
resa massima di uva in vino | 70 % |
Usato a tutto pasto, valorizza tutte le pietanze locali di carne e formaggi.[3]
uvaggio | Prié rouge per almeno l'85% |
colore | rosa cerasuolo con sfumature aranciate |
odore | avvolgente, delicato, con note floreali e fruttate |
sapore | fresco, di corpo, marcatamente tannico e di discreta alcolicità |
titolo alcolometrico minimo | 10,5,00% vol. |
acidità totale minima | 4,5 g/l. |
estratto secco minimo | 17,0 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 100 q. |
resa massima di uva in vino | 70 % |
Seupa Vapelenentse, Seupetta di Cogne e altre zuppe.[3] Consigliato un breve affinamento per arrotondare i tannini.
La zona di produzione comprende i territori nei comuni di Donnas, Pont-Saint-Martin, Perloz e Bard.
Il periodo di affinamento deve essere di almeno 24 mesi di cui almeno 10 in botti di legno.
È consentita la menzione Superiore o Supérieur con un titolo alcolometrico minimo di 12,5% vol. e un periodo di affinamento di almeno 30 mesi di cui almeno 12 in botti di legno.
uvaggio | Nebbiolo per almeno l'85% |
colore | rosso rubino con riflessi granati |
odore | fine, caratteristico, speziato |
sapore | vellutato, armonico con fondo gradevolmente amarognolo |
titolo alcolometrico minimo | 11,5% vol. |
acidità totale minima | 5 g/l. |
estratto secco minimo | 23 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 75 q. |
resa massima di uva in vino | 70 % |
Camoscio e selvaggina da pelo; formaggi di lunga stagionatura. Stappare la bottiglia e decantare per alcune ore.[3]
La zona di produzione comprende parte del territorio dei comuni di Hône, Arnad, Issogne, Champdepraz, Verrès, Challand-Saint-Victor, e Montjovet.
Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi
È consentita la menzione Superiore o Supérieur con 12 mesi di affinamento e un titolo alcolometrico minimo di 12% vol.
uvaggio | Nebbiolo per almeno il 70% |
colore | rosso rubino brillante con riflessi granata |
odore | fine, caratteristico, lievemente mandorlato |
sapore | armonico, con fondo amarognolo, secco e morbido |
titolo alcolometrico minimo | 11,00% vol. |
acidità totale minima | 4,5 g/l. |
estratto secco minimo | 18,0 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 80 q. |
resa massima di uva in vino | 70 % |
Carni, soprattutto capretto e maiale, e tome ben stagionate. Stappare e scaraffare.[3]
La zona di produzione comprende parte del territorio dei comuni di Châtillon, Pontey, Chambave, Montjovet, Saint-Vincent, Saint-Denis, Verrayes.
Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi
È consentita la menzione Superiore o Supérieur con 8 mesi di affinamento e un titolo alcolometrico minimo di 12% vol.
uvaggio | Petit Rouge per almeno il 70% |
colore | rosso rubino |
odore | caratteristico, con l'affinamento tendente al profumo di viola |
sapore | sapido, armonic0 |
titolo alcolometrico minimo | 11,00% vol. |
acidità totale minima | 4,5 g/l. |
estratto secco minimo | 20,0 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 100 q. |
resa massima di uva in vino | 70 % |
Vino da tutto pasto, si abbina con salumi locali, zuppe, carni in umido, specialmente con la carbonade.[3]
È consentita la menzione Passito o Flétri.
uvaggio | Moscato bianco per il 100% |
colore | giallo paglierino |
odore | intenso, caratteristico di moscato |
sapore | secco, fine, delicato, aromatico |
titolo alcolometrico minimo | 11,00% vol. |
acidità totale minima | 4,5 g/l. |
estratto secco minimo | 17,0 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 100 q. |
resa massima di uva in vino | 70 % |
Bevuto solitamente come aperitivo, si lega bene anche con i crostacei e i formaggi locali di media stagionatura[10]. Ideale per la preparazione dello zabaione.[3]
Nella versione flétri è un vino da meditazione, dal profumo intenso con sfumature di miele e confettura; sviluppa ottime armonie con le tegole dolci e la pasticceria secca.[11]
La zona di produzione comprende parte del territorio dei i comuni di Fénis, Nus, Quart, Saint-Christophe e Aosta.
Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi
È consentita la menzione Superiore o Supérieur con 8 mesi di affinamento e un titolo alcolometrico minimo di 12% vol.
uvaggio | Vien de Nus per almeno il 40% e Petit Rouge per almeno il 30% |
colore | rosso intenso con riflessi granata |
odore | vinoso, intenso, persistente |
sapore | vellutato, leggermente erbaceo |
titolo alcolometrico minimo | 11,00% vol. |
acidità totale minima | 4,5 g/l. |
estratto secco minimo | 18,0 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 100 q. |
resa massima di uva in vino | 70 % |
Servito a tutto pasto, ottimo con le carni, con motsetta, salumi locali, fontina e pane nero.[3]
Dalle uve Vien de Nus vinificate in purezza si ottiene un vino da bere giovane.[3]
colore | rosso violaceo carico con riflessi granata |
odore | vinoso, intenso, persistente |
sapore | leggero di corpo, morbido e vellutato |
È consentita la menzione Passito o Flétri.
uvaggio | Pinot grigio per il 100% |
colore | giallo dorato con riflessi ambrati |
odore | caratteristico, molto intenso |
sapore | gradevole, armonico, equilibrato |
titolo alcolometrico minimo | 11,50% vol. |
acidità totale minima | 4 g/l. |
estratto secco minimo | 17,0 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 80 q. |
resa massima di uva in vino | 70 % |
Antipasti, primi, carni bianche. Nella versione flétri ha grande carattere; grazie alla fermentazione lenta e alla maturazione in piccole botti di legno è l'ideale con la pasticceria secca.[3]
La zona di produzione comprende parte del territorio dei comuni di Charvensod, Gressan, Jovençan, Aymavilles, Introd, Quart, Saint-Christophe, Aosta, Sarre, Saint-Pierre e Villeneuve.
Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi
È consentita la menzione Superiore o Supérieur con 8 mesi di affinamento e un titolo alcolometrico minimo di 12% vol.
uvaggio | Petit Rouge per almeno il 70% |
colore | rosso rubino |
odore | profumo di rosa selvatica, con l’affinamento tendente a mandorlarsi |
sapore | vellutato, di giusto corpo, con fondo amarognolo |
titolo alcolometrico minimo | 11,00% vol. |
acidità totale minima | 4,5 g/l. |
estratto secco minimo | 18,0 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 100 q. |
resa massima di uva in vino | 70 % |
Da tutto pasto, ideale con arrosti, selvaggina, salumi locali e formaggi invecchiati.[3] Adatto anche per accompagnare la cotoletta alla valdostana.[9]
La zona di produzione comprende parte del territorio del comune di Arvier
Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi
È consentita la menzione Superiore o Supérieur con 8 mesi di affinamento e un titolo alcolometrico minimo di 12,5% vol.
uvaggio | Petit Rouge per almeno l'85% |
colore | rosso granata piuttosto intenso |
odore | delicato con bouquet caratteristico |
sapore | vellutato, di giusto corpo, gradevolmente amarognolo |
titolo alcolometrico minimo | 11,50% vol. |
acidità totale minima | 4,5 g/l. |
estratto secco minimo | 18,0 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 90 q. |
resa massima di uva in vino | 70 % |
L'Enfer d'Arvier si abbina gradevolmente a carni rosse, arrosti, selvaggina, bolliti misti; interessante consumarlo con agnolotti, fonduta, soupe paysanne e formaggi locali. [3]
La zona di produzione comprende parte del territorio dei comuni di Morgex e La Salle.
I vigneti dell'area sono considerati i più alti d'Europa, tra 900 e 1300 m di altitudine Poiché le condizioni di temperatura e secchezza dell'aria impediscono la proliferazione di malattie crittogamiche, non necessita di importanti trattamenti; neppure la filossera è in grado di resistere all'altitudine: per tale ragione le viti sono "a piede franco", cioè non innestate su portainnesto resistente, caso rarissimo in Europa.[12][13]
È consentita la menzione Vendemmia tardiva o Vendange tardive con affinamento di 6 mesi.
È consentita la menzione Spumante o Mousseaux producendolo con il metodo classico nei tipi "extra brut", "brut", "sec" , "demi-sec" e "pas dosé" con l’indicazione del tenore zuccherino e il millesimo.
Può venire prodotto come vino di ghiaccio
uvaggio | Prié blanc al 100% |
colore | giallo paglierino tendente al verdognolo |
odore | delicato con sottofondo di erbe di montagna |
sapore | acidulo, talvolta leggermente frizzante, molto delicato |
titolo alcolometrico minimo | 9,00% vol. |
acidità totale minima | 4,5 g/l. |
estratto secco minimo | 15,0 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 90 q. |
resa massima di uva in vino | 70 % |
Route des Vins è un marchio nato nel 1988 per volontà della Regione Valle d'Aosta in collaborazione con le cantine cooperative del territorio valdostano; dal 2007 si costituisce l'omonima associazione, che riunisce quasi tutte le aziende vitivinicole valdostane, albergatori e ristoranti allo scopo di promuovere e il patrimonio di vini e prodotti tipici della Valle d'Aosta attraverso una "Strada dei vini". I soci si impegnano a rispettare uno specifico disciplinare di produzione.
Le Cantine sociali valdostane sono sei, distribuite lungo tutta la valle:
Institut Agricole Régional, Aosta
Alcuni produttori vinificano uve rare o particolari, che non rientrano nella denominazione di origine controllata, come il Grenache e il Riesling.
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