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Tiamulina | |
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Nome IUPAC | |
(4R,5S,6S,8R,9aR,10R)-5-idrossi-4,6,9,10-tetrametil-1-oxo-6-vinildecaidro-3a,9-propanociclopentaannulen-8-il {sulfanil}acetato | |
Nomi alternativi | |
MUL, Dynamutilin | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C28H47NO4S |
Massa molecolare (u) | 493,74 g/mol |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 259-580-0 |
PubChem | 656958 |
DrugBank | DBDB11468 |
SMILES | CCN(CC)CCSCC(=O)OC1CC(C(C(C23CCC(C1(C2C(=O)CC3)C)C)C)O)(C)C=C |
Proprietà chimico-fisiche | |
Temperatura di fusione | 147-148 °C |
Dati farmacologici | |
Categoria farmacoterapeutica | Antibatterico |
Modalità di somministrazione | Orale |
Indicazioni di sicurezza | |
La Tiamulina è un diterpene semisintetico ampiamente usato come farmaco veterinario nel controllo di malattie infettive, in particolar modo la dissenteria e la polmonite enzootica nei suini.[1]
La tiamulina è un derivato della pleuromutilina utilizzato nel controllo di infezioni sostenute da batteri Gram-positivi e Gram-negativi. Ha un'attività eccezionale (MIC<1 µg/ml) nei confronti di batteri aerobi, spirochete intestinali e varie specie di Mycoplasma.[2]
L'interazione (studiata in ratto) tra tiamuliuna e monensina produce degenerazione vacuolare a livello dei muscoli scheletrici, tossicità epatica e degenerazione idropica del miocardio.[3]