Diidrostreptomicina

Al giorno d'oggi, Diidrostreptomicina è diventato un argomento rilevante e molto importante nella società contemporanea. La sua influenza copre vari aspetti della vita quotidiana, dalla politica all’economia, alla cultura e alla tecnologia. Con l'avanzamento della globalizzazione e dell'accesso di massa alle informazioni, Diidrostreptomicina è diventato un punto di interesse sia per gli esperti che per la gente comune. In questo articolo esploreremo a fondo l'impatto di Diidrostreptomicina sulla società odierna, esaminandone le implicazioni e le conseguenze a lungo termine. Inoltre, analizzeremo diverse prospettive e opinioni su Diidrostreptomicina per fornire una visione ampia e obiettiva di questo argomento così attuale oggi.

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Diidrostreptomicina
Nome IUPAC
2-ossi-4-idrossi-4-(idrossimetil)- 5-metilossolan-2-il]ossi-3,4,6-triidrossicicloesil]guanidina1
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC21H41N7O12
Massa molecolare (u)583.59 g/mol
Numero CAS128-46-1
Numero EINECS204-888-2
Codice ATCS01AA15
PubChem439369
DrugBankDBDB11512
SMILES
CC1C(C(C(O1)OC2C(C(C(C(C2O)O)N=C(N)N)O)N=C(N)N)OC3C(C(C(C(O3)CO)O)O)NC)(CO)O
Indicazioni di sicurezza

La diidrostreptomicina è un aminoglicoside, utilizzato come sale solfato, con azione e indicazioni simili a quelle della streptomicina.

Per le sue capacità di ledere il sistema uditivo è ormai raramente impiegata. Viene usata in associazione con altri chemioterapici nella terapia di affezioni intestinali.

La diidrostreptomicina viene somministrata per via intramuscolare in dosi equivalenti a 0,5-1 g di diidrostreptomicina.

Può causare, come tutti gli antibiotici aminoglicosidici, effetti collaterali a livello vestibolare, cocleare e renale. Tali effetti rendono difficile l'uso e la adeguata somministrazione del farmaco; possono comunque essere minimizzati mediante un attento controllo delle concentrazioni plasmatiche.

Bibliografia

  • Barzt et al., J. Am. Chem. Soc. 68, 2163, 1946
  • Fried, Wintersteiner, ibid. 69, 79, 1947
  • Rhodehamel et al., Science 111, 233, 1950
  • Solomons, Regna, ibid. 109, 515, 1949
  • Umezawa et al., J. Am. Chem. Soc. 96, 920, 1974
  • Umezawa et al., Bull. Chem. Soc., Japan,48, 563, 1975
  • T. Yamasaki et al., J. Antibiot. 31, 1233, 1978.