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Proglumetacina | |
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Nome IUPAC | |
3-{4-acetil}ossi)etil]piperazin-1-il}propil N2-benzoil-N,N-dipropil-α-glutaminate | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C46H58ClN5O 8 |
Massa molecolare (u) | 844,43442 |
Numero CAS | |
Codice ATC | M01 |
PubChem | 4921 |
DrugBank | DBDB13527 |
SMILES | CCCN(CCC)C(=O)C(CCC(=O)OCCCN1CCN(CC1)CCOC(=O)CC2=C(N(C3=C2C=C(C=C3)OC)C(=O)C4=CC=C(C=C4)Cl)C)NC(=O)C5=CC=CC=C5 |
Dati farmacocinetici | |
Metabolismo | Epatico. Subisce effetto di primo passaggio |
Indicazioni di sicurezza | |
Proglumetacina (chiamata anche protacina e nel corso della fase sperimentale CR 604) è una molecola appartenente alla classe dei farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). È un profarmaco che nell'organismo viene metabolizzato ad indometacina e proglumide, quest'ultima una sostanza che inibisce la motilità gastrointestinale e riduce le secrezioni gastriche, riducendo in tal modo la possibilità di danni alla mucosa gastrica.[1] In Italia il farmaco era venduto dalla società farmaceutica Rottapharm Madaus con il nome commerciale di Afloxan, nella forma farmaceutica di capsule da 150 mg e compresse rivestite di 300 mg. Oggi è disponibile solo in compresse da 300 mg col nome di Proxil.
Il meccanismo d'azione di proglumetacina è da mettere in relazione con le sue proprietà inibitorie della biosintesi delle prostaglandine. La ridotta sintesi di prostaglandine è secondaria alla inibizione da parte del farmaco dell'enzima prostaglandina-endoperossido sintasi nota anche come ciclossigenasi.[2]
Il farmaco ha mostrato nel ratto attività antinfiammatoria, dose dipendente, su diversi modelli acuti di infiammazione, per esempio sull'edema della zampa posteriore indotto dalla carragenina ed altri irritanti. L'attività nel ratto è stata confermata anche in modelli cronici di infiammazione, come l'artrite da adiuvante di Lewis.[3]
La presenza nella molecola della proglumetacina di proglumide, una sostanza nota per l'effetto citoprotettivo gastrico, comporta una ridotta gastro ed intestino-lesività del farmaco, il quale da questo punto di vista presenta un profilo molto più favorevole a quello di altri agenti antinfiammatori di comune utilizzo.
Proglumetacina a seguito di somministrazione orale è ampiamente assorbita dal tratto gastroenterico. Nell'organismo viene metabolizzata ad acido 1-(p-clorobenzoil)-2-metil-5-metossi-indol-3-acetico, N-benzoil-N',N'-di-n-propil-DL-isoglutamina ed etanol-propanol-piperazina e rispettivi derivati. I metaboliti, farmacologicamente attivi, raggiungono la concentrazione plasmatica massima (Cmax) a distanza di 3-5 ore dalla assunzione e scompaiono dal plasma entro 24 ore. Il farmaco viene eliminato dall'organismo per via urinaria (20-30%) e per via fecale (70-80%) entro 24-72 ore dalla somministrazione.[4][5]
Proglumetacina viene utilizzata nella terapia della artrosi,[6][7][8] dell'artrite reumatoide[9][10][11] e della spondilite anchilosante.[12][13][14] Viene inoltre utilizzata nella artropatia gottosa ed in generale in tutte le patologie infiammatorie acute e croniche[15] comprese quelle extra articolari come ad esempio tendiniti, borsiti, sinoviti,[16] periartrite scapolo-omerale, nevriti e fibromiositi.[17]
In corso di trattamento con proglumetacina gli effetti avversi più spesso segnalati sono: cefalea, nausea, vomito, vertigini, secchezza delle fauci, gastrite, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore addominale.
Il farmaco è controindicato nei soggetti con ipersensibilità nota al principio attivo oppure ad uno degli eccipienti. È inoltre controindicato nei soggetti affetti da insufficienza cardiaca severa, in quelli con ulcera gastroduodenale in fase attiva, nelle donne in stato di gravidanza e nelle donne che allattano al seno, in età pediatrica. È inoltre controindicato nei pazienti con una storia clinica che indichi la possibilità che l'assunzione di acido acetilsalicilico o altri FANS abbia fatto precipitare crisi di asma, orticaria o rinite acuta.
Nei soggetti adulti il dosaggio iniziale usuale di proglumetacina è pari a 150 mg, tre volte al giorno. La posologia è ovviamente correlata alla risposta terapeutica individuale è può giungere fino ad un massimo di 300 mg due o tre volte al giorno.