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Cloruro platinoso | |
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Nomi alternativi | |
Dicloruro di platino | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | PtCl2 |
Massa molecolare (u) | 265.984 g/mol[1] |
Aspetto | cristalli o polvere marrone |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 233-034-1 |
PubChem | 2770 e 10199200 |
SMILES | ClCl |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 6.05 solido |
Temperatura di fusione | 581 °C |
Temperatura di ebollizione | (decompone) |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
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pericolo | |
Frasi H | 314 - 317 - 334 |
Consigli P | 261 - 280 - 305+351+338 - 310 [2] |
Il cloruro platinoso o cloruro di platino (II) è il composto chimico con la formula PtCl2 ed è solitamente usato per produrre altri composti del platino.
La struttura del cloruro platinoso è simile a quella del cloruro palladioso, infatti esiste come questo in due forme cristalline: la forma α, che è un polimero e quella β, che cristallizza con una struttura esagonale.
La forma β, se scaldata oltre i 500 °C si trasforma in α.
Le proprietà principali (colore rosso - marrone scuro[3], insolubilità in acqua, diamagnetismo e assenza di odore) restano inalterate per tutte e due le forme cristalline.
Il β-PtCl2 viene preparato scaldando l'acido cloroplatinico a 350 °C in aria secondo questa reazione:[4]