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Zu Bethlehem geboren | |
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Artista | |
Autore/i | Friedrich Spee (?) |
Genere | Musica natalizia |
Note | Provenienza: Germania Melodia: Une petite feste |
Campione audio | |
Zu Bethlehem geboren ("Nato a Betlemme") è un tradizionale canto natalizio tedesco, il cui testo è stato pubblicato per la prima volta nel 1637 (con melodia nel 1638) ed è attribuito a Friedrich Spee (1591–1635); la melodia è invece quella della canzone popolare francese Une petite feste, che risale alla fine del XVII secolo.[1][2][3] Si tratta di uno dei canti natalizi tradizionali più popolari in Germania.[2]
La melodia utilizzata per il brano Zu Bethlehem geboren, ovvero Une petite feste, venne pubblicata per la prima volta a Parigi nel 1599.[3] Nel corso del XVII secolo era già stata utilizzata per un altro canto natalizio tedesco, ovvero Nun wiegen wir das Kindlein.[2]
L'attribuzione del testo al gesuita Friedrich Spee non è certa ed è stata dedotta dallo stile con cui è stato redatto[2].
Il testo fu pubblicato per la prima volta a Colonia nel 1637 nella raccolta Geistlichen Psälterlein e l'anno seguente, apparve con la melodia nella raccolta Geistlicher Psalter, pubblicata sempre a Colonia.[1][2][3]
Il brano apparve in seguito in alcune raccolte del XIX secolo, tra cui Fränkische Volkslieder, pubblicata nel 1855 da Franz Wilhelm von Ditfurth, Geistliche Volkslieder aus alter und neuer Zeit, pubblicata a Lipsia nel 1871 da Friedrich Hommel e Unsere Lieder, pubblicata nel 1875 ad Amburgo da Johann Heinrich Wichern.[2]
Nel corso del XIX secolo il brano era utilizzato soprattutto in ambito ecclesiastico.[1][2] Il brano acquisì una notevole popolarità nel corso del XX secolo, quando non era eseguito non soltanto in chiesa, ma iniziò ad essere eseguito anche da vari cantanti in ambito "profano".[1][2]
Il brano apparve in una pubblicazione con l'intestazione Hertzopffer, che fa riferimento alla seconda strofa.[1][2]
Il testo, di carattere religioso, si compone di 6 strofe[2], sebbene siano spesso utilizzate soltanto le prime 3 strofe[2].
Il testo verte sull'adorazione da parte di un fedele del Bambin Gesù.[2][3] Nel testo, viene utilizzata l'espressione eia, tipica dell'usanza del Kindelwiegen.[2]
Le prime tre strofe recitano[2][3]:
Zu Bethlehem geboren
ist uns ein Kindelein.
Das hab ich auserkoren,
sein eigen will ich sein.
Eia, eia, sein eigen will ich sein.
In seine Lieb versenken
will ich mich ganz hinab;
mein Herz will ich ihm schenken
und alles, was ich hab.
Eia, eia, und alles, was ich hab.
O Kindelein, von Herzen
dich will ich lieben sehr
in Freuden und in Schmerzen,
je länger mehr und mehr.
Eia, eia, je länger mehr und mehr.
Tra gli artisti che hanno inciso una versione del brano, figurano:
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