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Waylandite | |
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Classificazione Strunz | 8.BL.13[1] |
Formula chimica | BiAl3(PO4)2(OH)6[2] |
Proprietà cristallografiche | |
Gruppo cristallino | dimetrico |
Sistema cristallino | trigonale |
Parametri di cella | a = 7,0059(7) Å, c = 16,3431(12) Å, V = 694,69(119) ų, Z = 3[3] |
Gruppo puntuale | 3 2/m |
Gruppo spaziale | R3m[3] |
Proprietà fisiche | |
Densità calcolata | 3,86[4] g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 4 - 5[4] |
Frattura | irregolare[4] |
Colore | bianco[4], incolore[5], brunastro[5], bluastro[5] |
Lucentezza | da vitrea ad opaca[4] |
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale |
La waylandite è un minerale appartenente al supergruppo dell'alunite, gruppo della plumbogummite[2]. La prima descrizione è stata pubblicata nel 1962 in base ad un ritrovamento avvenuto a Wampewo Hill, contea di Busiro, distretto di Wakiso (ex provincia di Buganda), Uganda[6]. Il nome è stato attribuito in onore del primo direttore dell'Uganda Geological Survey E. J. Wayland[6].
Questo minerale è l'analogo della zaïrite con alluminio al posto del ferro[2].
La waylandite è stata scoperta sotto forma di masse compatte a grana fine di colore bianco[4]. Sono poi stati individuati cristalli di dimensione inferiore a 0,5 mm[5]
La waylandite è stata trovata nella pegmatite ricca di litio, si è formata per cristallizzazione nella fase tardiva idrotermale rimpiazzando la bismutotantalite[6].