Nel mondo di oggi, Veni Creator Spiritus è un argomento che ha catturato l'attenzione di un gran numero di persone. Con la sua rilevanza nella nostra società contemporanea, Veni Creator Spiritus è un argomento che suscita senza dubbio l'interesse di persone di tutte le età, generi e culture. Veni Creator Spiritus è stato oggetto di numerosi studi, dibattiti e discussioni e la sua importanza continua ad aumentare. In questo articolo esploreremo a fondo l'impatto e la rilevanza di Veni Creator Spiritus nella nostra vita quotidiana, esaminando i suoi diversi aspetti e la sua influenza in vari ambiti.
Il Veni Creator Spiritus, in italiano Vieni Spirito Creatore, è un inno liturgico dedicato allo Spirito Santo ed attribuito a Rabano Mauro, arcivescovo di Magonza, vissuto nel IX secolo.
La versione più conosciuta è quella gregoriana,[1] ma è stato musicato anche da numerosi autori di musica polifonica, classica e contemporanea.
Viene regolarmente cantato nell'ufficio delle Lodi e dei Vespri della festa di Pentecoste e viene spesso accostato alla sequenza Veni Sancte Spiritus.
Oltre che a Pentecoste, viene anche cantato in particolari avvenimenti solenni, quali la messa del primo giorno dell'anno[2], durante il rito di canonizzazione[3] o di ordinazione episcopale[4], in occasione di concili e sinodi, e, in aggiunta, viene intonato nella Cappella Sistina dai cardinali prima del conclave.
L'inno fu inoltre arrangiato e musicato da Gustav Mahler, che lo utilizzò per la prima parte della sua Sinfonia n. 8.[5]
Veni, creator Spiritus, mentes tuorum visita, imple superna gratia, quae tu creasti pectora. Qui diceris Paraclitus, altissimi donum Dei, fons vivus, ignis, caritas, et spiritalis unctio. Tu septiformis munere, digitus Paternae dexterae, tu rite promissum Patris, sermone ditans guttura. Accende lumen sensibus, infunde amorem cordibus, infirma nostri corporis virtute firmans perpeti. Hostem repellas longius pacemque dones protinus; ductore sic te praevio vitemus omne noxium. Per Te sciamus da Patrem, noscamus atque Filium, Te utriusque Spiritum credamus omni tempore.
Amen. |
Vieni, o Spirito creatore, visita le nostre menti, riempi della tua grazia i cuori che hai creato. O dolce consolatore, dono del Padre altissimo, acqua viva, fuoco, amore, santo crisma dell'anima. Dito della mano di Dio, promesso dal Salvatore, irradia i tuoi sette doni, suscita in noi la parola. Sii luce all'intelletto, fiamma ardente nel cuore; sana le nostre ferite col balsamo del tuo amore. Difendici dal nemico, reca in dono la pace, la tua guida invincibile ci preservi dal male. Luce d'eterna sapienza, svelaci il grande mistero di Dio Padre e del Figlio uniti in un solo Amore.
Amen. |
Vieni, Spirito Creatore, Tu che sei detto Paraclito, Tu dono settiforme, Accendi lume ai sensi, Respingi lontano il nemico, e donaci insieme la pace, Per mezzo tuo facci conoscere il Padre, facci conoscere il Figlio e facci credere in te,
Amen. |
Vieni divino Spirito le menti a visitar, Dono del Nume altissimo, Paraclito immortal, Dono per noi settemplice, dito del Dio sovran, che nella forza uguagli. I nostri sensi illumina, a discoprire il ver, e il nostro fral fortifica col sommo tuo poter. Per te deluso e profugo, l'oste d'averno andrà, e ai nostri cuori pristina pace ritornerà. Il Padre e l'Unigenito conosciam per te. Né in te, regale spirito, scemisi mai la fe'.
Così sia. |
In vari manoscritti antecedenti al Concilio Ecumenico Vaticano II compare una settima strofa che, secondo alcuni studiosi, si ascriverebbe allo stesso Rabano Mauro. A seguito della rivisitazione liturgica della liturgia delle ore ad opera del Vaticano II, gli esperti hanno ritenuto che la sesta strofa dell'inno fosse già la sua dossologia, e che la settima provenisse da un altro inno.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 184315879 · LCCN (EN) sh86002134 · GND (DE) 4187486-9 · J9U (EN, HE) 987007362675005171 |
---|