In questo articolo esploreremo l'impatto di Renzo Ricci su diversi aspetti della società. Dai suoi contributi in campo scientifico alla sua influenza sulla cultura popolare, Renzo Ricci ha lasciato il segno in innumerevoli campi. Nel corso della storia, Renzo Ricci è stato oggetto di dibattito e ammirazione, generando opinioni contrastanti e suscitando la curiosità di milioni di persone in tutto il mondo. In questo senso, è affascinante analizzare come Renzo Ricci abbia plasmato il mondo che conosciamo oggi, nonché le implicazioni che la sua eredità avrà per il futuro. Pertanto, questo articolo si propone di affrontare l’impatto trasversale che Renzo Ricci ha avuto sulla società, fornendo una visione completa della sua rilevanza e significato.
Renzo Ricci (Firenze, 27 settembre 1899 – Milano, 20 ottobre 1978) è stato un attore e regista teatrale italiano.
Il teatro moderno, volto così fortemente all'introspezione dei personaggi, trova in Renzo Ricci uno dei più attenti precorritori. Formatosi all'Accademia dei Fidenti, inizia a lavorare da professionista nel 1915 nella celebre Gramatica-Carini-Piperno. Si sposa con l'attrice Margherita Bagni, figlia di Ambrogio Bagni e Ines Cristina (la loro figlia, Nora Ricci, sarà anch'essa un'importante attrice di prosa e prima moglie di Vittorio Gassman), poi con Eva Magni, con cui formerà stabilmente una compagnia di giro nel secondo dopoguerra.
Da sempre attento ai problemi moderni della regia, è diretto da Guido Salvini (ne La nave di Gabriele D'Annunzio, che apre la stagione del rinnovamento registico italiano, nel 1938) e da Renato Simoni (nell'Adelchi di Alessandro Manzoni del 1940), nonché da Luchino Visconti (nel celebre Troilo e Cressida al Giardino di Boboli a Firenze, 1949).
Nel 1946 propone al giovane Giorgio Strehler di riallestire Caligola di Albert Camus (da lui presentato in prima mondiale a Ginevra, al Théâtre de la Comédie). Con Strehler Ricci sarà inoltre, al Piccolo Teatro, Riccardo III nel 1950, Firs ne Il giardino dei ciliegi di Anton Čechov (1972) e il plenipotenziario nel Balcone di Jean Genet, nel maggio 1976, che sarà anche la sua ultima interpretazione.
Sempre alla ricerca di esperienze nuove e attuali, si crea un repertorio vasto e impegnato, che comprende i maggiori autori: Shakespeare, Pirandello, Shaw, Ibsen, Henri Bernstein, Coward, Guitry, Anouilh, Albert Camus, Odets, Fabbri, Eliot, O'Neill. Di quest'ultimo propone in prima italiana Lungo viaggio verso la notte, del quale curò anche la regia (con la collaborazione di Virginio Puecher) nel 1957.
Svolse, anche se in modo discontinuo, l'attività di doppiatore, prestando ad esempio la voce al Crocifisso di don Camillo nei film Don Camillo e l'onorevole Peppone, Don Camillo monsignore... ma non troppo e Il compagno don Camillo, dopo la scomparsa di Ruggero Ruggeri che aveva "doppiato" il Crocifisso nei primi due film del filone.
È sepolto a Firenze, sua città natale, nel cimitero monumentale delle Porte Sante.
Suo fratello fu il matematico Giovanni Ricci.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 42024187 · ISNI (EN) 0000 0001 1628 7331 · SBN UBOV487127 · LCCN (EN) no2007012731 · GND (DE) 142602787 · BNF (FR) cb138377424 (data) · J9U (EN, HE) 987007329603205171 · CONOR.SI (SL) 202573923 |
---|