Nel mondo di oggi, Giovanni Pozzi è diventato un argomento di grande rilevanza e interesse per un ampio spettro di persone. Che si tratti del suo impatto sulla società, della sua rilevanza storica o della sua influenza sulla cultura popolare, Giovanni Pozzi ha catturato l'attenzione e l'immaginazione di persone di ogni età e provenienza. Conoscere di più su Giovanni Pozzi è fondamentale per comprendere il mondo che ci circonda e le forze che lo modellano. In questo articolo esploreremo diversi aspetti di Giovanni Pozzi, dalla sua origine alla sua influenza oggi, fornendo una panoramica completa e dettagliata che consente al lettore di comprendere meglio questo affascinante argomento.
Figlio di Ettore Pozzi e di Maria Rosa Patocchi, fu battezzato con il nome di Paolo. All'età di undici anni entrò nel Convento dei cappuccini di Faido, proseguendo quindi i suoi studi a Cesena dove prese i voti con il nome di Giovanni e dove venne ordinato sacerdote nel 1948. Dal 1948 al 1954 continuò gli studi all'Università di Friburgo (sotto la guida di Gianfranco Contini e di Giuseppe Billanovich); dal 1960 al 1988 fu docente di letteratura italiana nella stessa università.
Fu saggista e critico letterario di fama internazionale. Grande fu il suo interesse per i messaggi in parole e immagini dei mistici dell'epoca barocca. Nel 1964 pubblicò presso lo Studio Bibliografico Antenore (poi Editrice Antenore) di Padova (dei maestri e poi sodali, i fratelli Giuseppe e Guido Billanovich) l'edizione monumentale dell'Hypnerotomachia Poliphili di Francesco Colonna (1499). L'impresa ecdotica pozziana di maggior rilievo è forse quella legata all'uscita del testo critico, riccamente commentato, de L'Adone di Giovan Battista Marino (1976, 2ª ed. 1988).
Pubblicazioni principali
Saggio sull'oratoria sacra nel Seicento esemplificato sul padre Emmanuele Orchi, Istituto di studi francescani, 1954.
Dicerie sacre e Strage degl'innocenti. di Giambattista Marino, Einaudi, Torino 1960.
Hypnerotomachia Poliphili, di Francesco Colonna, edizione critica in collaborazione con L. A. Ciapponi, 1964.
Castigationes Plinianae et in Pomponium Melam, di Ermolao Barbaro, edizione critica, 1973-1979.
La rosa in mano al professore, 1974.
Adone, edizione critica, Mondadori 1976.
La parola dipinta, (collezione di poesie per l'occhio prima che per l'orecchio, dai technopenoi alessandrini e soprattutto medievali ai calligrammes di Guillaume Apollinaire), Adelphi, Milano, 1981.
Come pregava la gente, Archivio Storico Ticinese, 1983.
Temi, topoi, stereotipi, saggio, in Letteratura italiana, Einaudi, 1984.
Poesia per gioco. Prontuario di figure artificiose, 1984.
Le parole dell'estasi, 1984.
Rose e gigli per Maria: un'antifona dipinta, 1987.
Il parere autobiografico di Veronica Giuliani, 1987.
Adone, edizione rivista, Adelphi, 1988.
Scrittrici mistiche italiane, (in collaborazione con Claudio Leonardi), 1988.
Des fleurs dans la poésie italienne, 1989.
Il libro dell'esperienza della Beata Angela da Foligno, 1992.
Sull'orlo del visibile parlare, Milano, Adelphi, 1993.
^Premio letterario Viareggio-Rèpaci, su premioletterarioviareggiorepaci.it. URL consultato il 9 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2015).