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Le Malvali (Malvales Dumort., 1829) sono un ordine di angiosperme appartenente al clade Malvidi (o Eurosidi II).[1]
Il genere tipo del raggruppamento è Malva.
Generalmente, le Malvali sono caratterizzate da fiori regolari, con calice e corolla distinti, a 5 petali e 5 sepali, e stami numerosi. Tipicamente, il frutto è una capsula.
Le Malvali comprendono sia erbe che alberi. In Italia le specie legnose sono in minoranza, ma globalmente, a livello mondiale, la proporzione è invertita.
Le Malvali sono rappresentate in tutti i continenti, prevalentemente - ma non esclusivamente - nelle regioni calde.
La classificazione APG IV attribuisce a quest'ordine le seguenti famiglie[1] (indichiamo con (I) quelle rappresentate in Italia):
Nel Sistema Cronquist[2] le Neuradacee sono inserite nelle Rosali, le Timeleacee nelle Mirtali, mentre per alcuni autori le Cistacee appartengono a un ordine a sé stante, le Cistali e le Dipterocarpacee all'ordine delle Teali (entrambi questi ordini non sono ammessi da APG IV). Viceversa, Cronquist e altri studiosi inseriscono in quest'ordine la famiglia delle Elaeocarpaceae, che APG IV attribuisce invece alle Oxalidali.
Secondo APG[3], le Malvali sono strettamente affini alle Brassicali e anche alle Sapindali.
Pur esistendo una certa variabilità nella datazione precisa, gli autori concordano nell'indicare che quest'ordine si originò durante il Cretacico Superiore (tra 96 e 70 milioni di anni fa)[4]. Peraltro, anche nel Cretacico inferiore sono stati trovati reperti fossili che alcuni attribuiscono già alle Malvali[5].
Le Malvali comprendono piante di grandissima importanza economica, come il cacao, il cotone, la cola, e molte altre di uso più limitato (ivi compresa la stessa malva, usata per tisane).
Alcune specie hanno importanza ornamentale. Tra queste, il tiglio, che, oltre a essere un'importanza essenza forestale, è largamente usato per parchi e giardini; l'ibisco; la malvarosa (o malvone).
Un certo numero di specie viene sfruttata per il legname. Tra queste, merita una menzione particolare la balsa.
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