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Maialen Lujanbio Zugasti (Hernani, 26 novembre 1976) è una poetessa e bertsolari spagnola di origini basche.
Nel 2009 è stata la prima donna a vincere il Bertsolari Txapelketa Nagusia, il massimo riconoscimento del bertsolarismo, risultando poi campionessa anche nel 2017 e nel 2022.
Maialen Lujanbio nasce ad Hernani, in provincia di Gipuzkoa, dove si iscrive a una bertso-eskola (scuola di bertsolarismo) all'età di 11 anni.[1] A 15 anni fa il suo esordio al pubblico con una sessione di bertsolarismo ad Hondarribia insieme ad Andoni Egaña, Angel Mari Peñagarikano e Kristina Madaras. Nel 2001 partecipa per la prima volta al Bertsolari Txapelketa Nagusia, classificandosi al secondo posto, mentre nel 2003 vince il campionato regionale di Gipuzkoa. Nello stesso anno collabora col il giornale Berria, scrivendo una rubrica quotidiana.
Nel 2009 ottiene il riconoscimento più prestigioso nel mondo del bertoslarismo, diventando campionessa del Bertsolari Txapelketa Nagusia.[2] Con questa vittoria interrompe il periodo di egemonia di Andoni Egaña, il bertsolari più premiato della competizione con 5 vittorie. Nel 2014 raggiunge nuovamente la finale contro Amets Arzallus, e si classifica seconda dietro quest'ultimo.[3] Nel 2017 e nel 2022 ottiene rispettivamente la sua seconda e terza vittoria nella competizione.
Nel 2019 le è stato affidato il compito di scrivere e leggere il messaggio della 21ª Korrika.[4]
Ha conseguito la laurea in belle arti all'Università dei Paesi Baschi di Leioa, e nel 2007 ha ottenuto un dottorato sulla lingua basca e sulla sua trasmissione presso l'Università di Mondragón.
Insieme a Judith Montero forma il collettivo "Orniturrinkus", un progetto che fonde il bertsolarismo con la musica elettronica.[5]
Di seguito è riportato il bertso composto da Lujanbio per la sfida individuale del Bertsolari Txapelketa Nagusia del 2009. Il tema della composizione era: "Maialen, sei una dottoressa. Stai osservando due bambini malati di cancro che organizzano una gara di sedie a rotelle in un corridoio dell'ospedale".
nere begi nere aho.
Ospital hontan sartu zirala,
denbora joan da luzaro:
abuztu, irail eta urria
bihurtu zaie azaro,
ta zai-zai daude noiz irtengo edo
noiz aginduko “akabo!”.
Elkarri nola deitzen dioten
“burusoiltxo!”eta “kalbo”,
minbizi duten bi umeeri
begira-begira nago.
Eurengan minak badu indarra,
baina bizitzak gehiago.
Egiten dute irrifar eta
begitan dute dizdira
etsitzen dute nahiz ta lagunak
eta eskola desira.
Denborarako egin zieten
laguntxoei despedida
eta orain biak hemen dabiltza
juerga,salto,buelta, biba...
Tututxo batek lotuta dauzka
oxigenoan harira
baina kontentu ta lasai daude
jolas hoietan argi da
ta maitasuna behar dutenak
euren gurasoak dira.
Aita ta ama hor ikusten ditut
ta nola ez konprenitu?
Esperantzazko eskatzen dute
arren zerbait zirrikitu.
Euren aurrean negar ein nahi ez
ta barrun ezin kabitu
urruntzen dira umeengandik
ta orduan begiak blaitu.
Nik gurasoei esaten diet
«Jarraitu! Gogor jarraitu!
Zuen umeak indartsu dira
hemen ez da deus amaitu
ze bizitzeko gogoa dunak
bizitzea lortzen baitu»