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Luigi Bienaimé (Carrara, 2 marzo 1795 – Roma, 17 aprile 1878) è stato uno scultore neoclassico italiano di origini belghe.
Nacque da Maria Caterina Tosi, seconda moglie di Francesco Giuseppe Bienaimé, il cui padre s'era trasferito in Italia dalle Fiandre (1749). Si formò presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara, e vi ricevette un pensionato per Roma (2 marzo 1818). Nell'allora capitale pontificia, assieme al fratello Pietro Antonio Bienaimé (Carrara, 4 luglio 1781-28 marzo 1857; che il padre ebbe da Ursula Lazzarini), riuscì ad accedere nella rinomata bottega dello scultore danese Bertel Thorvaldsen, venendo incaricato di collaborare a varie opere. Ottenuti anche i favori del maestro per le sue capacità di copista, svolse per lui altre mansioni, promuovendolo come dirigente contabile dello studio romano (1827); grazie alla sua amministrazione e ai documenti prodotti, ha permesso agli storici dell'arte e ai biografi la ricostruzione delle date dei lavori di Thorvaldsen, a volte da lui ultimati.
Fu iscritto per meriti raggiunti come professore nella sezione scultura dell'Accademia di San Luca (17 maggio 1844)[1].
Nonostante la mole di dati sulle opere del maestro le sue sono poche e di difficile attribuzione:
Nel museo dedicato ai Bienaimé a Marina di Carrara, sono conservate altre opere scultoree e pittoriche, in parte prelevate anche dalla casa del fratello maggiore, che realizzò un'erma in marmo del maestro Thorvaldsen (oggi conservata al museo di Copenaghen).
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