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Bujold ha scritto che l'esperienza di avere un padre famoso si riflette nei suoi personaggi, come Miles Vorkosigan che crescono sotto l'ombra di un "grande uomo". Avendo osservato questa tendenza in entrambi i generi, Bujold si è chiesta perché è sempre la «sindrome del figlio di un grande uomo» e non «della figlia di un grande uomo».[5] Suo fratello, ingegnere come il padre, l'ha aiutata con i dettagli tecnici nella scrittura di Gravità zero (Falling Free).[6]
Ebbe le prime esperienze come scrittrice in collaborazione con la sua migliore amica Lillian Stewart quando frequentavano la scuola superiore, poi per molti anni abbandonò l'attività riprendendo negli anni ottanta, inizialmente per hobby, ma scoprendo in breve che solo un'attività come professionista poteva soddisfarla. Completò i suoi tre primi romanzi — L'onore dei Vor (Shards of Honor), L'apprendista ammiraglio (The Warrior's Apprentice), La spia dei Dendarii (Ethan of Athos), tutti facenti parte del Ciclo dei Vor — sono stati scritti rispettivamente nel 1983, 1984 e nel 1985, ma fu solo dopo quattro rifiuti che nel 1986 la Baen Books accettò L'apprendista ammiraglio per la pubblicazione. Sulla base de L'apprendista ammiraglio la Baen Books offrì a Bujold un contratto che comprendeva anche gli altri due libri. Secondo la Baen Book, al 2010, erano state vendute 2 milioni di copie dei romanzi del ciclo.[7]
Bujold è conosciuta soprattutto per la saga dei Vor, una serie di romanzi con protagonisti Miles Vorkosigan, una spia e ammiraglio mercenario interstellare con disabilità fisiche, del pianeta Barrayar[7]. La serie è ambientata circa 1000 anni nel futuro. Oltre ai romanzi dedicati a Miles la serie include anche prequel dedicati ai suoi genitori e seguiti con protagonisti altri personaggi. I primi titoli appartengono al genere della space opera, con abbondanza di battaglie, cospirazioni e svolte nella trama, mentre negli ultimi libri della serie, Miles diventa più un investigatore. In Guerra di strategie (A Civil Campaign), Bujold esplora la commedia romantica nell'alta società, con una trama che secondo la dedica omaggia la scrittrice Georgette Heyer. È incentrata su una cena catastrofica, con malintesi e dialoghi che giustificano il sottotitolo di "Una commedia di biologia e buone maniere".
L'autrice ha affermato che la serie è strutturata sul modello dei libri di Horatio Hornblower, che documentano la vita di una singola persona. Nei suoi temi riflette inoltre Lord Peter Wimsey, l'investigatore creato da Dorothy L. Sayers. Bujold ha anche detto che parte della sfida di scrivere una serie è che molti lettori incontreranno i libri in maniera "completamente casuale" e che quindi deve fornire un contesto sufficiente in ognuno di essi, senza essere eccessivamente ripetitiva. Le stampe più recenti dei libri della saga dei Vor comprendono un'appendice che riassume la cronologia interna della serie. Bujold ha esposto le su opinioni sull'ordine ottimale di lettura della saga dei Vor sul suo blog.[8]
Bujold voleva anche entrare nel mercato del fantasy, ma il suo primo tentativo, L'anello dell'incantesimo (The Spirit Ring, 1992), non è stato un successo. Le offerte ricevute da vari editori furono basse e infine lo vendette alla Baen Book in cambio anche della promessa di altri libri della Saga dei Vor. Il libro non incontrò un successo di critica ed ebbe vendite mediocri. Bujold definì questa esperienza come "molto istruttiva". Una decina di anni dopo ritentò con L'ombra della maledizione (The Curse of Chalion, 2001), questa volta con un buon successo, sia critico che commerciale. Il mondo fantasy di Chalion fu concepito sulla base di un corso seguito nel tempo libero all'Università del Minnesota e basato sulla Spagna medievale. Al primo libro ne seguirono altri due.
Successivamente scrisse la tetralogia fantasy romantica The Sharing Knife (2006), che prende a prestito per i suoi panorami e il dialetto dei "contadini" l'Ohio centrale dove era cresciuta.
Vita privata
Nel 1971 si sposò con John Fredric Bujold, incontrato a una convention di fantascienza due anni prima,[1] ma divorziò all'inizio degli anni 1990, conservando però il cognome.[1] Dal matrimonio ha avuto due figli, Anne nata nel 1978 e Paul nato nel 1981.[9] La figlia Anne Bujold è un'artista del metallo e saldatrice,[10] vicepresidente della Northwest Blacksmith Association.[11] Attualmente Bujold vive in Medicine Lake.[12]
Sylvia Kelso, scrisse nel New York Review of Science Fiction:
(inglese) «Narrative impulsion is actually a constant in Bujold's work, as is her easy, almost transparent style with its occasional unexpected striking turn of phrase – "Death had a temperature and it was damned cold" (Komarr 27) – or its wickedly reshaped allusions: "The cream pie of justice flies one way" (Vor 336). The apparently effortless fluidity of both style and story may actually have militated against critical notice, in comparison to notorious stylists like William Gibson, or, again, Ursula Le Guin»
(italiano) «L'impulso narrativo è realmente una costante nelle opere della Bujold, così come il suo stile facile, quasi trasparente con occasionali inaspettati e pungenti giri di frase – "La morte ha una temperatura ed era dannatamente fredda" (Komarr 27) – o le sue allusioni diabolicamente modificate: "La torta di panna della giustizia vola in una sola direzione" (Vor 336). La fluidità apparentemente spontanea dello stile e della storia potrebbe in realtà aver ostacolato l'attenzione della critica, rispetto a scrittori famosi come William Gibson o Ursula K. Le Guin»
Candidato al premio Hugo 2016 per il miglior romanzo breve a Penric's Demon[29]
Candidato al premio Hugo 2017 per miglior romanzo breve a Penric and the Shaman[16]
Opere
Per ogni testo si indica la prima edizione nell'originale inglese e la prima traduzione in lingua italiana. Le serie di romanzi interconnessi sono elencate cronologicamente, in base alla data di pubblicazione del primo episodio di ogni ciclo.
Ciclo di Putnam
Un trittico di racconti riunito nella raccolta miscellanea Dreamweaver's Dilemma, NESFA Press, 1996.
"Barter", in Rod Serling's The Twilight Zone Magazine marzo-aprile 1985.
"The Hole Truth", in Rod Serling's The Twilight Zone Magazine dicembre 1986.
"Garage Sale", in American Fantasy primavera 1987.
Ciascuna sotto-serie di questo ciclo si svolge in una diversa regione di un medesimo pianeta; le tre sequenze sono state composte in ordine anacronico e sono qui elencate secondo la cronologia interna.
Dreamweaver's Dilemma, NESFA Press, 1996. Comprende i romanzi brevi del Ciclo dei Vor Il dilemma della tessitrice di sogni (Dreamweaver's Dilemma) e Le montagne del dolore (The Mountains of Mourning), i tre racconti del ciclo di Putnam, un racconto autoconclusivo e nove saggi di Bujold, con prefazione di Lillian Stewart Carl e paratesti di Suford Lewis.
^(EN) Robert J. Jaffee, Robert Charles McMaster, in National Academy of Engineering, vol. 3, National Academy Press, 1989, pp. 266-27. URL consultato il 21 agosto 2018 (archiviato il 21 agosto 2018).
^(EN) Lois Mcmaster Bujold, Young Miles, BAEN, 1997, p. 830, ISBN9780671877828.
^(EN) Lois McMaster Bujold, Forward to, in Miles, Mutants, Microbes, Omnibus edition, paragraphs 11 & 13.
^ab(EN) 2017 Hugo Awards, su thehugoawards.org, World Science Fiction Society. URL consultato l'11 agosto 2017 (archiviato l'11 agosto 2017).
^(EN) 2018 Hugo Awards, su thehugoawards.org, World Science Fiction Society. URL consultato il 2 aprile 2018.
^(EN) 1989 Hugo Awards, su thehugoawards.org, World Science Fiction Society. URL consultato il 19 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2011).
^(EN) Nebula Awards 1991, in Science Fiction Awards Database, Locus. URL consultato il 6 dicembre 2011 (archiviato il 28 settembre 2015).
^(EN) Nebula Awards 1992, in Science Fiction Awards Database, Locus. URL consultato il 6 dicembre 2011 (archiviato il 28 settembre 2015).
^(EN) Nebula Awards 1998, in Science Fiction Awards Database, Locus. URL consultato il 6 dicembre 2011 (archiviato il 28 settembre 2015).
^(EN) 2000 Hugo Awards, su thehugoawards.org, World Science Fiction Society. URL consultato il 19 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2011).
^(EN) Nebula Awards 2001, in Science Fiction Awards Database, Locus. URL consultato il 6 dicembre 2011 (archiviato il 28 settembre 2015).
^(EN) 2002 Hugo Awards, su thehugoawards.org, World Science Fiction Society. URL consultato il 19 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2011).
^(EN) Nebula Awards 2004, in Science Fiction Awards Database, Locus. URL consultato il 6 dicembre 2011 (archiviato il 28 settembre 2015).
^(EN) 2005 Hugo Awards, su thehugoawards.org, World Science Fiction Society. URL consultato il 19 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2011).
^(EN) 2011 Hugo Awards, su thehugoawards.org, World Science Fiction Society. URL consultato il 9 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 9 aprile 2012).
^(EN) 2013 Hugo Awards, su thehugoawards.org, World Science Fiction Society. URL consultato il 3 aprile 2013 (archiviato il 6 settembre 2015).
^(EN) 2016 Hugo Awards, su thehugoawards.org, World Science Fiction Society. URL consultato il 27 aprile 2016 (archiviato l'11 agosto 2017).
Bibliografia
Janet Brennan Croft (a cura di), Lois McMaster Bujold — Essays on a Modern Master of Science Fiction and Fantasy, Jefferson Nort Caroline e London, Mc Farland, 2013, ISBN978-0-7864-6833-1.
Edward James, Lois McMaster Bujold, University of Illinois, 2015, ISBN978-0-252-09737-9.