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FS E.464 | |
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Locomotiva elettrica | |
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Anni di progettazione | 1994-1996 |
Anni di costruzione | 1999-2015 |
Anni di esercizio | Dal 2000 |
Quantità prodotta | 717 per FS-Trenitalia 10 per FER 1 per TFT |
Costruttore | Bombardier Transportation Italy |
Lunghezza | 15750 mm |
Larghezza | 2 950 mm |
Altezza | ≈4 100 mm |
Interperno | 7 540 mm |
Passo dei carrelli | 2 650 mm |
Massa in servizio | 72 t |
Massa aderente | 72 t |
Rodiggio | Bo'Bo' |
Diametro ruote motrici | 1 100 mm |
Rapporto di trasmissione | 16/46 |
Potenza oraria | 3,5 MW |
Potenza continuativa | 3 MW |
Sforzo trazione massimo | 200 kN |
Velocità massima omologata | 160 km/h[1] |
Alimentazione | 3 kV CC 1,5 kV CC (mezza potenza) |
Le locomotive E.464 sono una famiglia di locomotive elettriche delle Ferrovie dello Stato italiane, a cabina singola, sviluppate per l'utilizzo su treni a corto e medio raggio. Utilizzate fin dalle origini per i treni regionali, dal 2019 espletano anche servizi InterCity ed InterCity Notte.
Le locomotive E.464 costituiscono il più importante gruppo di motrici acquistato da Trenitalia, per sostituire le E.646 e le E.424 risalenti agli anni cinquanta e quaranta. Con l'ultimo lotto, le E.464 hanno sostituito anche le E.656 e le E.632 assegnate alle varie Divisioni trasporto regionali o DTR (dal 2006 tramutate in Divisioni passeggeri regionali o DPR).
Inizialmente prodotte da ABB Tecnomasio, poi Adtranz, sono state realizzate dalla Bombardier Transportation Italy, sempre nello stabilimento italiano di Vado Ligure, da quando la casa madre Bombardier ha acquisito la Adtranz.
Le E.464 nascono da un progetto lanciato da Ferrovie dello Stato negli anni ottanta per la costruzione di un gruppo di locomotive con struttura modulare in grado di essere adattate ai diversi profili di esercizio (navetta, interregionale e cargo). Con l'obsolescenza e i primi accantonamenti delle motrici costruite grazie al Piano Marshall, le ferrovie si trovavano in carenza di materiale di trazione per i treni locali e cominciarono a trasferire ad essi le E.646, macchine in origine d'alto livello ma ormai ventenni.
Inizialmente furono previste due variazioni di configurazione: le E.454 per l'utilizzo su treni passeggeri e le E.453 per l'utilizzo sui treni merci.
I tre prototipi delle E.454 furono consegnati e svolsero servizio passeggeri sulla ferrovia Leopolda, ma il progetto venne abbandonato in favore di nuove macchine dotate di inverter, dalla meccanica più semplice ed affidabile. Con una gara internazionale nel 1994 le FS diedero incarico ad ABB di sviluppare e costruire una nuova locomotrice basata sui prototipi realizzati. Per ridurre i costi fu concordato che i nuovi mezzi sarebbero stati costruiti sulla base delle E.412, fatte sviluppare allo stesso produttore solo pochi anni prima e destinate all'utilizzo sui treni merci e sulle tratte montane del Brennero. Le E.464 si differenziarono dalle E.412 soprattutto per la minore potenza installata, l'assenza di una delle due cabine di guida e di una delle due testate aerodinamiche in vetroresina (rendendo quindi necessario l'uso di carrozze semipilota o di una seconda locomotiva per rendere bi-direzionali i treni che le impiegano), l'assenza degli equipaggiamenti per il funzionamento policorrente (possono essere alimentate solo in corrente continua) e per il diverso schema di coloritura privo della placca frontale grigia. Il design, come per la E.412, si deve ai disegni di Roberto Segoni e Paolo Pizzoccheri.
Il primo lotto, dell'ordine iniziale composto da 50 mezzi, venne consegnato alla regione Lazio nel 1999-2000 e ottenne un grande successo grazie agli ottimi risultati in termini di affidabilità e flessibilità della nuova motrice, nonostante le macchine non fossero state preventivamente provate in pre-esercizio, come giustamente previsto di norma. In seguito furono effettuati altri ordini per 90, 100 e 48 altre unità, negli anni tra il 2001 e il 2005, più altre 100 nel biennio 2006-2007, per un investimento totale di quasi un miliardo di euro. All'inizio del 2007 Trenitalia annunciò l'ordinazione di un ulteriore lotto di 150 locomotive, portando il numero complessivo di E.464 ordinate a 538. Il 7 settembre 2009 è stata consegnata alla Regione Lazio la E.464.464[2], pellicolata in una livrea speciale. Nello stesso anno un cospicuo numero di unità operanti presso la DTR Lombardia sono confluite in carico alla società Trenord, nata da una joint venture sotto forma di società a responsabilità limitata costituita da Trenitalia e dal Gruppo FNM, per operare nel settore del trasporto ferroviario passeggeri lombardo.
Nel 2011 Trenitalia aumenta ulteriormente la flotta di E.464, ordinando a Bombardier Transportation altre 50 E.464 esercitando così l'opzione prevista dal contratto siglato nel 2009 per la fornitura di 100 nuove locomotive. Il contratto, del valore di 127 milioni di euro, porta quindi a 688 le E.464 ordinate da Trenitalia. La consegna dell'ultima E.464 è avvenuta il 20 febbraio 2013.[3]
Nel novembre 2013 Trenitalia commissiona a Bombardier un lotto di altre 29 locomotive del gruppo E.464, con un investimento di circa 300 milioni di euro, smistate tra Lazio, Veneto e Liguria, insieme a 150 nuove carrozze di tipo Vivalto.[4]
Il 6 dicembre 2015 sono uscite dallo stabilimento di Vado Ligure le ultime due locomotive del gruppo E.464, le unità numero 716 e 717; considerando tutti gli operatori ferroviari che la impiegano, la E.464 è stata prodotta in un totale di 728 esemplari, che la rendono la locomotiva più diffusa in Italia e una delle più diffuse in Europa.[5]
In origine le E.464 sono state assegnate solamente presso le varie DTR regionali; il 27 giugno 2019 esce dalle OGR di Foligno la prima unità attrezzata per operare con i treni InterCity e dotata della livrea propria di tali servizi, la E.464.218[6], seguita poco dopo dalla E.464.343, allo scopo di sostituire gradualmente le ormai anziane motrici E.656 nell'espletamento degli InterCity in Sicilia.[7] Le due macchine giungono sull'isola il 23 agosto 2019[8] ed iniziano ufficialmente l'impiego per il servizio universale il successivo 29 agosto, espletando in doppia trazione simmetrica un treno InterCity tra Messina e Siracusa.[9]
Il 18 novembre 2019 viene effettuato il primo InterCity con E.464 al di fuori della Sicilia, movimentato dalle macchine numero 292 e 371, tra Villa San Giovanni e Roma Termini.[10] Nei mesi successivi l'impiego delle E.464 si estende ad altre tratte ferroviarie afferenti alla medesima categoria di servizio lungo la penisola, operando anche in regime di telecomando con le carrozze pilota UIC-Z1.
A novembre 2021 vengono introdotti i primi servizi Frecciabianca in Sicilia sulla relazione Palermo-Catania-Messina, utilizzando E.464 in livrea dedicata. Le uniche unità a ricevere tale colorazione sono state le E.464.360[11], 375, 393 e la E.464.335. Il servizio di tali treni è stato poi interrotto nel giugno 2022 a causa dello scarso riscontro commerciale ottenuto[12][13], così le quattro macchine sono state trasferite sui servizi InterCity apportando solo una modifica alla livrea.[14][15]
Il 28 maggio 2024 esce dalle OGR di Foligno la E.464.344 nella nuova livrea InterCity, caratterizzata dalle tonalità bianche e blu, prima macchina del gruppo a ricevere tale colorazione.[16]
Dagli anni 2020, in seguito all'immissione in servizio dei nuovi elettrotreni Rock e Pop per il servizio regionale in sostituzione del materiale ordinario più datato, composto da carrozze doppio piano Casaralta, carrozze Piano Ribassato e parte delle carrozze MDVC ed MDVE non soggette a revamping, si è iniziato a registrare un esubero per queste macchine, che ha portato al passaggio ai servizi InterCity delle macchine più nuove ed all'accantonamento definitivo di alcuni degli esemplari più anziani del gruppo, in particolare quelli del primo lotto di fornitura, come le unità 004, 018, 022 e 024, recentemente avviate alla demolizione.[17]
Le E.464 sono dotate di un sistema di accoppiamento automatico integrato in grado di unire o separare rapidamente due motrici per creare treni composti da due convogli distinti. Si tratta dei primi locomotori FS a fare uso di tale soluzione (con le motrici precedenti era necessario l'utilizzo di un'apposita maschera da collegare al gancio tradizionale, mentre le E.632/633/652, pur essendone predisposte, non lo hanno mai ricevuto). La struttura della cassa è compatta e leggera, con struttura portante in lamiera d'acciaio grecata e tetto in alluminio; la destinazione ai treni navetta spinse FS a chiedere la creazione di un comparto di carico portabagagli nella testata tronca al posto del secondo banco di manovra, rimosso. L'elettronica di trazione è stata semplificata, con l'adozione di un solo convertitore a due inverter per l'alimentazione dei 4 motori asincroni trifase. Questo sistema, detto a schema incrociato, presenta lo stesso grado di sicurezza della vecchia architettura a due circuiti indipendenti, risultando però molto più leggero, e offre anche il vantaggio che in caso di guasto la motrice non perde la forza di trazione di due o più motori (come sarebbe avvenuto con gli impianti tradizionali), riuscendo quindi a continuare a muoversi, anche se a velocità molto ridotta, allo scopo di raggiungere la stazione più vicina, anche su linee in pendenza o con treni piuttosto pesanti.
Due convertitori ausiliari da 450 Vca-60 Hz alimentano i sottosistemi dell'impianto di raffreddamento idraulico degli inverter, dei ventilatori per il raffreddamento dei motori, della climatizzazione della cabina, dei caricabatterie e degli impianti pneumatici per il sistema frenante (a dischi autoventilanti e reostatico per la frenatura elettrica). In frenatura elettrica i motori elettrici vengono invertiti per funzionare come generatori, rallentando così la marcia del convoglio, e l'energia prodotta viene restituita alla linea aerea (frenatura elettrica a recupero) o dissipata sotto forma di calore tramite il reostato di frenatura. I carrelli sostengono la cassa tramite molle, invece che con il tradizionale perno.
Il banco di manovra è di tipo unificato (diverso da quello delle sorelle E.412, che montano un banco specifico per l'utilizzo in Austria e Germania), con un'ingente dotazione di elettronica per la diagnostica e la guida. A tutt'oggi, su disposizione di RFI (Rete Ferroviaria Italiana), le E.464, così come tutti i mezzi di trazione, devono essere equipaggiate con l'apparato SCMT (Sistema Controllo Marcia Treno), con il dispositivo vigilante e con la ripetizione segnali a 9 codici (anziché a 4 codici come nella ripetizione tradizionale per le E.424). È in progetto l'installazione del sistema ERTMS/ETCS di livello 2 su 64 locomotive della flotta di Trenitalia, operazione avviata a partire dal 2019.
Le E.464 possono essere comandate dalle carrozze semipilota sia tramite il vecchio sistema di telecomando analogico a 78 poli sia tramite i più moderni impianti di telecomando digitale TCN o TCN* a 18 o 13 poli; si tratta dell'unica tipologia di locomotiva telecomandabile dalle semipilota Vivalto.
Una caratteristica distintiva di queste locomotive sono i pannelli-display luminosi gialli collocati nella parte posteriore su entrambe le fiancate della macchina. Concepiti in origine per visualizzare le informazioni di viaggio del treno movimentato dalla locomotiva, come il numero e la destinazione, di fatto non vennero mai impiegati a tale scopo; generalmente vengono mantenuti spenti o illuminati completamente o solo in parte.
Il sistema TCN a 18 poli permette di accoppiare fino a quattro locomotive diverse per effettuare recuperi d'emergenza o per il traino di convogli particolarmente lunghi e pesanti, dando una flessibilità di utilizzo notevole a queste macchine: quattro motrici di questo tipo possono sviluppare una potenza oraria massima di 14 MW, superiore a quella di un TGV-Eurostar. È anche possibile l'utilizzo con altre locomotive moderne, come le E.402. Le possibilità di utilizzo di questa motrice sono molteplici:
Il 7 luglio 2022 è stata consegnata in via sperimentale dalle officine OGR di Foligno la E.464.199, prima unità del gruppo ad essere dotata del modulo a batterie "last mile", che consente la marcia a pantografo abbassato per brevi distanze; il progetto si inserisce nel piano di velocizzazione delle operazioni di imbarco-sbarco dei treni da e per la Sicilia all'interno dello stretto di Messina, consentendo ai convogli di marciare autonomamente, senza più ricorrere agli appositi locomotori diesel, durante le manovre, con notevoli vantaggi sui tempi di percorrenza.[18] In considerazione dei buoni risultati ottenuti nelle fasi di test in linea la modifica riguarderà per il momento 16 unità.[19]
Le Ferrovie Emilia Romagna ordinarono un primo lotto di 3 locomotive E.464, identiche alle unità di Trenitalia tranne per il fatto che presentano anteriormente organi di repulsione tradizionale al posto dell'aggancio automatico. Nel settembre 2004 venne consegnata l'unità 901, seguita nel marzo dell'anno seguente dalle unità 902 e 903[28]; le tre macchine entrarono in servizio regolare nel maggio 2005.[29]
Nell'autunno 2005 le FER ordinarono ulteriori 3 unità (904 ÷ 906).[30]
Il 28 ottobre 2008 vennero ordinate ulteriori 4 unità, numerate da 890 a 893, che vennero consegnate a partire dalla fine del 2009.[31] Queste ultime sono invece dotate di organi di aggancio di tipo automatico.
Successivamente tutte le locomotive sono prima passate a TPER, società nata nel 2012 e poi confluite nel parco rotabili di Trenitalia Tper, compagnia nata nel 2020 dall'unione del ramo ferroviario di TPER con la divisione regionale emiliano-romagnola di Trenitalia.
Nel 2024 viene applicato il dispositivo di aggancio automatico anche sulle unità FER di prima fornitura.
L'impresa ferroviaria Trasporto Ferroviario Toscano (TFT) ha acquistato nel 2010 una locomotiva del gruppo E.464 dotata di SCMT e numerata alla consegna E.464.880. Il 13 aprile 2013 è stata presentata ufficialmente al pubblico assieme ad un convoglio Vivalto, treno entrato in servizio il giorno stesso sulla tratta ferroviaria Arezzo-Stia.
Nel dicembre 2017 la motrice è stata ceduta alla DTR Toscana di Trenitalia, mantenendo lo stesso numero di serie ma adottando la livrea DPR.
Vista la loro enorme diffusione sui binari italiani, le macchine del gruppo E.464 sono state coinvolte in diversi incidenti ed inconvenienti tecnici di esercizio.