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Josef Thorak (Salisburgo o Vienna, 7 febbraio 1889[1] – Bad Endorf, 26 febbraio 1952) è stato uno scultore, artigiano e medagliere austriaco naturalizzato tedesco[2]. È conosciuto per i suoi "monumenti colossali".[3]
Nato in Austria, studiò dal 1910 al 1914 all'Accademia d'arte di Vienna e poi si laureò a Berlino.[4]
Nel 1922, la reputazione di Thorak crebbe molto quando realizzò Der sterbende Krieger ("il guerriero morente"), una statua in memoria dei caduti della prima guerra mondiale di Stolpmünde.
Nel 1933 e negli anni seguenti, Thorak si unì ad Arno Breker come uno dei due scultori ufficiali del Terzo Reich.[5] Nel suo laboratorio fuori Monaco di Baviera, Thorak lavorò a statue che rappresentassero la vita del popolo tedesco sotto la guida nazionalsocialista; questi lavori erano su scala eroica, fino a 20 metri di altezza. I suoi lavori ufficiali in questo periodo includono un gran numero di sculture dello stadio olimpico di Berlino del 1936. Albert Speer parla di Thorak come «più o meno il "mio" scultore, che di frequente ha realizzato statue e bassorilievi per i miei edifici» e «colui che creò il gruppo di figure per il padiglione tedesco all'Esposizione Universale di Parigi».[6] La sua opera "Kameradschaft" si ergeva al di fuori del padiglione, ritraendo due enormi figure maschili nude, con le mani giunte uno al lato dell'altro, in una posa di difesa e di camerateria razziale.[7] Alcune influenze espressioniste possono essere ravvisate nel suo stile neoclassico.[senza fonte]
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