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Gianico comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Mirco Pendoli (Insieme per Gianico) dal 10-6-2024 |
Territorio | |
Coordinate | 45°51′59″N 10°10′33″E |
Altitudine | 287 m s.l.m. |
Superficie | 13,38 km² |
Abitanti | 2 073[1] (31-12-2024) |
Densità | 154,93 ab./km² |
Comuni confinanti | Artogne, Bovegno, Darfo Boario Terme, Esine |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 25040 |
Prefisso | 0364 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 017079 |
Cod. catastale | E010 |
Targa | BS |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 606 GG[3] |
Nome abitanti | gianichesi |
Patrono | san Michele Arcangelo
Natività di Maria (Santuario Madonna del Monte) |
Giorno festivo | 29 settembre (san Michele)
8 settembre (Madonnina) |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Gianico (Janèc in dialetto camuno[4]) è un comune italiano di 2 073 abitanti[1], della Val Camonica, provincia di Brescia in Lombardia.
Gianico giace tra i paesi di Darfo, e la sua frazione Fucine, e Artogne. È delimitato naturalmente da due torrenti laterali il Re e la Valle Vedetta.
Il paesino di Gianico poggia su un fondo di origine alluvionale, i resti dell'erosione dei due torrenti principali della zona hanno favorito la formazione di un conoide essa è una struttura collinare che comprende anche i due abitati limitrofi di Fucine e Pellalepre.
Attestato nel XIII secolo come Ianicum, il toponimo deriverebbe dal latino dianicus, "verso levante".[5] Si favoleggiava un tempo che il nome potesse derivare dal dio latino Giano.[6]
Il territorio della bassa Val Camonica era infeudato nell'XII e XIII secolo dalla famiglia guelfa dei Brusati.[7]
La prima notizia documentata sicura di Gianico risale al 1248 quando il comune di Brescia, di parte guelfa, acquista il possesso di queste terre sottratte ai Federici, ghibellini.[8]
Gianico rimane collegato al comune di Darfo sebbene gli uomini della vicinia compaiano nell'elenco dei comuni ribelli al potere feudale del Vescovo di Brescia Tommaso Visconti nel 1389.[9]
Già nel 1465 si parla di Gianico come parte della comunità di Darfo, dalla quale si separerà solo nel 1788, infeudata alla famiglia di Leonardo fu Obertino Federici di Gorzone.[7]
Nel 1470 il paese è colpito da una grande alluvione con la scomparsa di più di cento abitanti.[10]
Nel 1925 rimangono uccisi, in una rissa, due antifascisti.[11]
Famiglie che hanno ottenuto l'infeudazione vescovile dell'abitato:
Famiglia | Stemma | Periodo |
Brusati | XII secolo - 1465 | |
Federici | ![]() |
1465 - ? |
Cotta (Cotti Cometti, etc.) | 1400 |
Altre famiglie nobili: de Bordi, de Cochis e de Cottis. In alcuni atti notarili risulta che, già prima del 1400, alcune famiglie di Gianico, con investitura curiale, riscuotevano le decime in nome del vescovo di Brescia e a partire dal XV secolo vengono citati i nomi di Giovanni de Bordi, Galibus di Giovanni Cochis e i fratelli de Cottis (quest'ultimi appartenenti alla nobile famiglia comitale Cotta della Valcuvia e trasferitisi in Val Camonica durante la dominazione viscontea) da cui discendono le odierne famiglie dei Cotti Piccinelli, Cotti Cometti e Cotti Comettini. Tutti questi casati, compreso il grande clan feudale dei Federici, videro un forte ridimensionamento con l'occupazione del territorio da parte della Serenissima Repubblica di Venezia, la quale prese a contrastare il potere della nobiltà locale appoggiando le cosiddette vicinìe, costituite dalle famiglie autoctone del luogo, espressione del potere popolare.
Il gonfalone è un drappo partito di celeste e di rosso.
Le chiese di Gianico sono:[6]
Santuario della Madonnina del Monte (o della Natività), costruita in seguito a un ex voto fatto nel 1536 dalla popolazione, per scongiurare un'imminente alluvione; modificata radicalmente nel 1752 con una cupola centrale ed una facciata barocca. La decorazione a fresco con le Storie della Vergine è ascritta al pittore Carlo Innocenzo Carloni di Scaria. Nel suo Illustrazione della Valcamonica, don Bortolo Rizzi, a proposito del Santuario, scrive:
Nel XVII secolo la famiglia Fiorini edificò un grande palazzo signorile presso il vecchio centro storico, oggi conosciuto appunto come "Palazzo Fiorini".
Abitanti censiti[13]
Gli scotöm sono nei dialetti camuni dei soprannomi o nomignoli, a volte personali, altre indicanti tratti caratteristici di una comunità. Quello che contraddistingue gli abitanti di Gianico è Gòs (gozzi), Dutùr (dottori)[4] ma anche Smerda-santele.[14]
Nella seconda settimana di maggio (i giorni variano di anno in anno), ogni dieci anni, si svolge la cosiddetta Funsciù (in dialetto locale significa "Funzione religiosa"), nota soprattutto col nome più appropriato di "Decennale". Essa consiste in una grande festa a sfondo cattolico che ha la funzione di celebrare la Madonna del Monte (o Madonnina). Dall'omonimo santuario viene portata in processione tra le vie del centro storico del paese la statua della Madonna. Le case del luogo, poi, per mano degli abitanti vengono riempite di frasche d'alberi e di migliaia di fiori in carta per creare un'atmosfera assai più suggestiva.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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23 aprile 1995 | 13 giugno 1999 | Ezio Comella | Lista civica | Sindaco | |
13 giugno 1999 | 12 giugno 2004 | Ezio Comella | Lista civica | Sindaco | II mandato |
12 giugno 2004 | 7 giugno 2009 | Mario Pendoli | Lista civica | Sindaco | |
8 giugno 2009 | 26 maggio 2014 | Mario Pendoli | Lista civica Gianico nel 2000 | Sindaco | II mandato[17] |
26 maggio 2014 | 27 maggio 2019 | Emilio Antonioli | Lista civica Insieme per Gianico | Sindaco | |
27 maggio 2019 | 10 giugno 2024 | Mirco Pendoli | Lista civica Insieme per Gianico | Sindaco | |
10 giugno 2024 | in carica | Mirco Pendoli | Lista civica Insieme per Gianico | Sindaco | II mandato |