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Cycas L., 1753 è l'unico genere della famiglia delle Cycadaceae, piante gimnosperme dell'ordine Cycadales, originarie dell'Asia, dell'Africa e dell'Oceania. Il genere conta circa un centinaio di specie differenti[1].
Insieme a una decina di generi appartenenti alle famiglie delle Zamiaceae, costituiscono quello che rimane oggi di un gruppo di piante apparso sulla Terra poco prima dei dinosauri e un tempo fiorentissimo: l'ordine delle Cycadales.
Le Cycas sono considerate dei "fossili viventi": fossili di Cycas si sono ritrovati nel Triassico superiore. Nel Cretaceo ebbero un enorme sviluppo riducendosi gradatamente nel Terziario. Sono piante molto importanti nell'ambito della paleobotanica in quanto il loro studio ha permesso di comprendere i fossili di piante ormai estinte, vissute nel passato.
Si trovano in zone tropicali e subtropicali: Madagascar, Asia sud orientale, Malesia, Australia e Polinesia. La particolare distribuzione di queste piante, che mostrano alcune importanti disgiunzioni e discontinuità, testimonia il loro carattere relitto.
Sono alberi o arbusti legnosi di aspetto grossolanamente simile alle palme, con un fusto non o poco ramificato, alto fino a 20 metri nelle specie più grandi, spesso ricoperto dalle basi fogliari.
Le foglie verdi (assimilatrici) sono molto grandi, pennate o bipennate, a fillotassi alterna, disposte a spirale all'apice del fusto, dove formano una corona. Le foglie sono persistenti da 3 a 10 anni, le Cycas appaiono quindi sempreverdi.
Possono inoltre essere presenti foglie non verdi, lanuginose, la cui funzione è quella di proteggere le gemme.
Nella parte radicale si trovano delle radichette secondarie con ingrossamenti coralliformi che ospitano colonie di cianobatteri, quali Nostoc e Anabaena.
Sono piante dioiche, con apparati riproduttori maschili , formati da numerosi elementi, a forma di squama o di scudo (microsporofilli), che portano sulla faccia inferiore sacche polliniche in numero variabile disposti a formare strobili terminali, mentre quelli femminili che si trovano in gran numero nella parte sommitale del fusto, sono costituiti da foglie pennate (macrosporofilli) che racchiudono gli ovuli, in numero di 4-8, inseriti al margine.
L'impollinazione avviene in natura ad opera del vento e degli insetti. In coltivazione di solito si preleva lo strobilio maschile e si agita sopra il fiore femminile fino a quando i fiori non si chiudono: a quel punto vuol dire che la fecondazione è avvenuta.
La fecondazione avviene per mezzo di spermatozoidi cigliati mobili nel liquido che riempie una "camera pollinica" situata all'apice dell'ovulo.
Dopo la fecondazione la parte esterna del tegumento che avvolge l'ovulo diviene carnoso e avvolge il seme.
Tutte le cicadali, e solo esse, producono un composto altamente tossico: la cicasina. Tutte le parti della pianta sono tossiche, in particolare i semi e i loro tegumenti. [2]
Il genere Cycas, unico genere della famiglia Cycadaceae, comprende le seguenti specie[3]:
Alcune specie sono coltivate per uso ornamentale e hanno grande valore per la floricoltura.
Nei paesi d’origine, il fusto è una fonte di amido (detto sago e utilizzato nei periodi di carenza alimentare). I semi possono contenere tra il 20 e il 30% di amido, che è edule dopo la rimozione delle tossine.
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