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Cimicifugeae Torr. & A.Gray, 1838 è una tribù di piante angiosperme dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Ranunculacee.
I dati morfologici si riferiscono soprattutto ai generi europei e in particolare alle specie spontanee italiane.
Sono piante erbacee perenni la cui altezza varia al massimo fino a 1 m (le specie extraeuropee possono essere più alte). La forma biologica delle piante di questa tribù è prevalentemente geofita rizomatosa (G rhiz), ossia sono piante che portano le gemme in posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presentano organi aerei e le gemme si trovano in organi sotterranei chiamati rizomi, dei fusti sotterranei dai quali, ogni anno, si dipartono radici e fusti aerei.
L'apparato radicale è secondario da rizoma.
Sono piante provviste sia di foglie basali che cauline. Le foglie sono varie: composte di tipo 1-3-pennatosette con segmenti completamente divisi dotati di una forma che può variare da largamente ovata a strettamente ellittica e con margini seghettati o lobati; oppure sono peltate con una forma da rotondeggiante a orbicolare, ma sempre composte di tipo palmatosetto. Le foglie cauline in genere sono presenti sullo scapo fiorifero (o in posizione ascellare) o lungo il fusto a disposizione alterna, oppure formano un verticillo appena sotto il fiore (le quali possono essere considerate, secondo prospettive diverse, delle brattee oppure un involucro fiorale – esempio di transizione verso un calice vero e proprio).
L'infiorescenza è quasi sempre terminale e si compone o di diversi (fino a 25) fiori piccoli raccolti a racemo denso simile ad una spiga, oppure da fiori solitari (in questo caso crescono direttamente dal rizoma).
Questi fiori sono considerati fiori arcaici, o perlomeno derivati da fiori più arcaici dalla struttura aciclica. Il perianzio è formato da un solo verticillo di elementi più o meno indifferenziati (fiori apoclamidati), i quali hanno una funzione di protezione e sono chiamati tepali o sepali (la distinzione dei due termini in questo caso è ambigua e quindi soggettiva). I petali veri e propri sono molto ridotti[1]. I fiori sono attinomorfi, da tetrameri a esameri (a 4 - 6 elementi di base), ermafroditi e dialisepali (e anche dialipetali).
Il frutto può essere una bacca sessile, polisperma e ovoidale (genere Actaea), oppure dei follicoli (da 3 a 9) rostrati (con becco terminale) e stipitati (genere Eranthis).
La distribuzione delle specie di questa tribù è soprattutto relativa nelle zone temperate dell'Emisfero boreale (America del Nord, Europa e Asia orientale temperata). L'habitat tipico sono i boschi, sia le radure che i margini boschivi; ma anche le zone fresche e umide dei sottoboschi stessi.
La tribù Cimicifugeae comprende i seguenti generi:[3][4]:
È inoltre noto il seguente genere fossile:
La composizione di questa tribù si basa sulle ultime e più recenti ricerche filogenetiche. In effetti i suoi generi nel passato sono appartenuti a gruppi tassonomici diversi. Il problema si concentra soprattutto sul genere Eranthis che in alcune classificazioni botaniche è assegnato alla tribù delle Helleboreae (vedere la tassonomia proposta da Micho Tamura alla fine del secolo scorso[9]).
In seguito successive analisi (di tipo filogenetico-molecolare sulle sequenze del DNA)[10] hanno dimostrato l'esistenza di stretti rapporti di Eranthis con Actaea, Cimicifuga, Souliea e Anemonopsis; mentre altre ricerche sia esaminando il DNA ribosomiale e plastidiale[11] che comparando i cariotipi (analisi sulla morfologia dei cromosomi)[12] hanno riscontrato un collegamento tra Beesia e Eranthis.
Anche i sepali tepaloidi convalidano un sottoclade nell'ambito della famiglia[3] comprendente il genere Actaeae e altri generi di altre tribù, tutti compresi nella grande sottofamiglia delle Ranunculoideae.
Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:
Queste piante sono velenose per la presenza di alcaloidi di vario tipo. L'impiego principale delle specie di questo genere è nel giardinaggio, mentre anticamente alcune venivano impiegate nella medicina popolare.