Cimicifugeae

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Cimicifugeae
Anemonopsis macrophylla
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
OrdineRanunculales
FamigliaRanunculaceae
SottofamigliaRanunculoideae
TribùCimicifugeae
Torr. & A.Gray, 1838
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseMagnoliidae
OrdineRanunculales
FamigliaRanunculaceae
SottofamigliaRanunculoideae
TribùCimicifugeae
Sinonimi

Actaeeae
Eranthideae
Eranthidinae

Generi

Cimicifugeae Torr. & A.Gray, 1838 è una tribù di piante angiosperme dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Ranunculacee.

Descrizione

I dati morfologici si riferiscono soprattutto ai generi europei e in particolare alle specie spontanee italiane.
Sono piante erbacee perenni la cui altezza varia al massimo fino a 1 m (le specie extraeuropee possono essere più alte). La forma biologica delle piante di questa tribù è prevalentemente geofita rizomatosa (G rhiz), ossia sono piante che portano le gemme in posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presentano organi aerei e le gemme si trovano in organi sotterranei chiamati rizomi, dei fusti sotterranei dai quali, ogni anno, si dipartono radici e fusti aerei.

Radici

L'apparato radicale è secondario da rizoma.

Fusto

  • Parte ipogea: la parte sotterranea del fusto consiste in un rizoma; può essere strisciante e a portamento orizzontale.
  • Parte epigea: la parte aerea del fusto è eretta, ramosa e fogliosa, oppure semplice.

Foglie

Le foglie
(Actaea rubra)

Sono piante provviste sia di foglie basali che cauline. Le foglie sono varie: composte di tipo 1-3-pennatosette con segmenti completamente divisi dotati di una forma che può variare da largamente ovata a strettamente ellittica e con margini seghettati o lobati; oppure sono peltate con una forma da rotondeggiante a orbicolare, ma sempre composte di tipo palmatosetto. Le foglie cauline in genere sono presenti sullo scapo fiorifero (o in posizione ascellare) o lungo il fusto a disposizione alterna, oppure formano un verticillo appena sotto il fiore (le quali possono essere considerate, secondo prospettive diverse, delle brattee oppure un involucro fiorale – esempio di transizione verso un calice vero e proprio).

Infiorescenza

Infiorescenza
(Actaea spicata)

L'infiorescenza è quasi sempre terminale e si compone o di diversi (fino a 25) fiori piccoli raccolti a racemo denso simile ad una spiga, oppure da fiori solitari (in questo caso crescono direttamente dal rizoma).

Fiori

Il fiore
(Eranthis pinnatifida)

Questi fiori sono considerati fiori arcaici, o perlomeno derivati da fiori più arcaici dalla struttura aciclica. Il perianzio è formato da un solo verticillo di elementi più o meno indifferenziati (fiori apoclamidati), i quali hanno una funzione di protezione e sono chiamati tepali o sepali (la distinzione dei due termini in questo caso è ambigua e quindi soggettiva). I petali veri e propri sono molto ridotti[1]. I fiori sono attinomorfi, da tetrameri a esameri (a 4 - 6 elementi di base), ermafroditi e dialisepali (e anche dialipetali).

Diagrammi fiorali
  • Formula fiorale: per questa pianta viene indicata la seguente formula fiorale:
* K 4-8, C 4-10, A molti, G 1-pochi (supero)[2]
  • Calice: il calice è composto da 4 - 8 sepali lanceolati o oblunghi di tipo petaloide e caduchi; in questo caso la funzione vessillifera è acquisita dagli stami (i petali veri e propri sono troppo piccioli).
  • Corolla: i petali sono in numero variabile da 4 a 10, molto piccoli e stretti, a forma clavata, spatolata o tubulosa a seconda della specie. I nettari (i petali stessi) non sempre sono presenti.
  • Androceo: gli stami (a disposizione spiralata) sono molto numerosi (10 - 50), vistosi (vessilliferi); alcuni sono sterili (specialmente quelli esterni). I filamenti sono filiformi e lineari. Le antere hanno una forma ellissoide oppure orbicolare.
  • Gineceo: l'ovario è supero formato da uno (o pochi) carpelli sia sessili che peduncolati. Dal carpello si sviluppa un frutto contenente diversi semi.

Frutti

Il frutto può essere una bacca sessile, polisperma e ovoidale (genere Actaea), oppure dei follicoli (da 3 a 9) rostrati (con becco terminale) e stipitati (genere Eranthis).

Riproduzione

  • Impollinazione: l'impollinazione è garantita soprattutto da diversi insetti, come api e vespe in quanto in maggioranza sono piante nettarifere (impollinazione entomogama).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene sia tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra), ma anche per divisione del piede (propagazione tipicamente orticola).

Distribuzione e habitat

La distribuzione delle specie di questa tribù è soprattutto relativa nelle zone temperate dell'Emisfero boreale (America del Nord, Europa e Asia orientale temperata). L'habitat tipico sono i boschi, sia le radure che i margini boschivi; ma anche le zone fresche e umide dei sottoboschi stessi.

Tassonomia

La tribù Cimicifugeae comprende i seguenti generi:[3][4]:

  • Actaea L. (1753)
    Genere composto da una quindicina di specie distribuite soprattutto nel Nord America (ma nache due in Cina, due in Europa e una in Italia). I fusti sono ramosi e fogliosi con infiorescenze terminali fino a 25 fiori in genere biancastri. Essendo i sepali caduchi speso i fiori si presentano con i soli stami molto evidenti. I frutti sono delle bacche variamente colorate.
  • Beesia Balf.f. & WWSm.
    Genere originario della Cina. È composto da poche specie (4 al massimo)[6]. I scapi sono semplici con una guaina membranosa alla base; l'infiorescenza è cimosa con 1 – 3 fiori sessili; i fiori di tipo attinomorfo si presentano con una apertura piatta con 5 sepali in genere bianchi e con numerosi stami sporgenti; i frutti sono dei follicoli solitari[7].
  • Eranthis Salisb. (1807)
    Genere con poche specie (Europa, Nord America e Asia, soprattutto Cina). I fiori sono bianchi o gialli e sono caratterizzati da una vistosa brattea di tipo fogliare a forma circolare, palmata posta subito sotto il fiore.

È inoltre noto il seguente genere fossile:

  • Paleoactaea Pigg & DeVore (2005)
    Genere estinto i cui fossili sono stati rinvenuti nel Dakota del Nord (USA) in strati geologici databili tra la fine del Paleocene e l'inizio del Eocene (circa 55 milioni di anni fa)[8]. Il ritrovamento consiste in un piccolo frutto ovoidale contenente alcuni semi la cui somiglianza e altre affinità tassonomiche con quelli del genere Actaea ne ha permesso il riconoscimento. Al momento questo genere si compone di due specie fossili: Paleoactaea bowerbanki e Paleoactaea nagelii.

Filogenesi

La composizione di questa tribù si basa sulle ultime e più recenti ricerche filogenetiche. In effetti i suoi generi nel passato sono appartenuti a gruppi tassonomici diversi. Il problema si concentra soprattutto sul genere Eranthis che in alcune classificazioni botaniche è assegnato alla tribù delle Helleboreae (vedere la tassonomia proposta da Micho Tamura alla fine del secolo scorso[9]).
In seguito successive analisi (di tipo filogenetico-molecolare sulle sequenze del DNA)[10] hanno dimostrato l'esistenza di stretti rapporti di Eranthis con Actaea, Cimicifuga, Souliea e Anemonopsis; mentre altre ricerche sia esaminando il DNA ribosomiale e plastidiale[11] che comparando i cariotipi (analisi sulla morfologia dei cromosomi)[12] hanno riscontrato un collegamento tra Beesia e Eranthis.
Anche i sepali tepaloidi convalidano un sottoclade nell'ambito della famiglia[3] comprendente il genere Actaeae e altri generi di altre tribù, tutti compresi nella grande sottofamiglia delle Ranunculoideae.

Sinonimi

Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:

  • Cimicifugeae Torr. & Gray (1838)
  • Eranthideae T. Duncan et Keener (1991)
  • Eranthidinae Ziman (1985)

Usi

Queste piante sono velenose per la presenza di alcaloidi di vario tipo. L'impiego principale delle specie di questo genere è nel giardinaggio, mentre anticamente alcune venivano impiegate nella medicina popolare.

Note

  1. ^ Pignatti, vol.1 - p. 277.
  2. ^ Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 1º ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
  3. ^ a b Botanica Sistematica, p. 327.
  4. ^ Strasburger, p. 817.
  5. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 19 ottobre 2010.
  6. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 19 ottobre 2010.
  7. ^ eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 19 ottobre 2010.
  8. ^ KATHLEEN B. PIGG AND MELANIE L. DEVORE, PALEOACTAEA GEN. NOV. (RANUNCULACEAE) FRUITS FROM THE PALEOGENE OF NORTH DAKOTA AND THE LONDON CLAY (PDF) [collegamento interrotto], in American Journal of Botany 92(10): 1650–1659. 2005..
  9. ^ Michio Tamura, Taxonomic studies of the Ranunculaceae, in Kinki University No.2:69-85 (1997). URL consultato il 19 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  10. ^ Ying-fan Cai, et al., Molecular phylogeny of Ranunculaceae based on internal transcribed spacer sequences. (PDF), in African Journal of Biotechnology Vol. 8 (20), pp. 5215-5224, 19 October, 2009.
  11. ^ James A. Comptonab and Alastair Culhama, Phylogeny and Circumscription of Tribe Actaeeae (Ranunculaceae), in Systematic Botany 27(3):502-511. 2002.
  12. ^ QIONG YUAN, QIN-ER YANG, Tribal relationships of Beesia, Eranthis and seven other genera of Ranunculaceae: evidence from cytological characters, in Botanical Journal of the Linnean Society. Volume 150, Issue 3, pages 267–289, March 2006.

Bibliografia

  • Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore, 1960.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume primo, Bologna, Edagricole, 1982, p. 277 e seguenti, ISBN 88-506-2449-2.
  • Eduard Strasburger, Trattato di Botanica. Volume 2, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, p. 817, ISBN 88-7287-344-4.
  • Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 327, ISBN 978-88-299-1824-9.

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