Al giorno d'oggi, Ovario (botanica) è diventato un argomento di grande rilevanza nella società odierna. Il suo impatto abbraccia diversi ambiti e ha suscitato grande interesse nell'opinione pubblica, oltre che in ambito accademico e professionale. In questo articolo esploreremo a fondo Ovario (botanica) e la sua influenza su diversi aspetti della nostra vita quotidiana. Dalle sue origini alla sua evoluzione nel tempo, compreso il suo impatto su cultura, economia e politica, analizzeremo come Ovario (botanica) ha segnato un prima e un dopo nella nostra società. Inoltre, esamineremo le varie prospettive e opinioni esistenti attorno a Ovario (botanica) e il modo in cui queste hanno modellato la nostra comprensione e percezione di questo argomento. Preparati a intraprendere un viaggio di scoperta e introspezione attorno a Ovario (botanica)!
In botanica, l'ovario è la parte inferiore del gineceo. All'interno dell'ovario, sono custoditi gli ovuli.
Molteplici foglie modificate assimilabili a macrosporofilli, libere o fuse, cui si dà il nome di carpelli, sono disposte in maniera da racchiudere una o più cavità, dette loculi, che ospitano gli ovuli. La struttura formata dai carpelli prende il nome di ovario; l'ovario, in alcuni fiori, consta d'un carpello unico. La zona del loculo ospitante l'ovulo prende il nome di placenta.
Quando un ovario ha un solo loculo (come avviene nelle Leguminose) è detto "uniloculare"; se ne ha due (come avviene nelle Crucifere) è detto "biloculare", mentre se ne ha più di due è detto "pluriloculare".
Il carpello si prolunga superiormente in una sorta di peduncolo, dalle varie forme, spessori e dimensioni nelle varie specie vegetali; tale prolungamento non fa parte dell'ovario, e prende il nome di stilo. Lo stilo porta superiormente lo stimma, che, avendo superficie spugnosa, vischiosa, intrappola il granulo pollinico. Attraverso lo stilo, il granulo pollinico inserisce il tubetto pollinico nello sporofito femminile, e si dirige, digerendo i tessuti dell'ospite, verso le ovocellule, per fecondarle. In alcune Piante, lo stilo manca, e allora lo stimma dicesi "sessile".
All'interno della placenta, l'ovulo, struttura sporofitica assimilabile al macrosporangio, produce per meiosi la macrospora; questa, per mitosi, dà origine al gametofito femminile. Il gametofito femminile produce l'ovocellula, che, ancora all'interno dell'ovario, attende la fecondazione da parte dei gameti maschili, provenienti dal gametofito maschile, racchiuso nel granulo pollinico.
Una volta avvenuta la fecondazione, l'ovario diviene un frutto, mentre lo zigote si trasforma in seme.
Per descrivere un fiore, e quindi per riconoscerne la specie d'appartenenza, è necessario indicarne la posizione del punto d'inserzione dell'ovario sul ricettacolo, confrontandola con quella degli altri verticilli fiorali (perianzio e androceo). L'ovario si definisce:
Alcune classificazioni ritengono la definizione di "semi-infero" inconcludente, esistendo in natura molte posizioni intermedie tra quella dell'ovario supero e quella dell'ovario infero. Pare più opportuno considerare come la posizione dell'ovario sia determinante nello sviluppo del frutto, e dare le seguenti definizioni: se l'ovario è concresciuto con le pareti interne del ricettacolo, si dice "infero", altrimenti "supero". Nel primo caso, si svilupperà un falso frutto derivato dall'accrescimento di ovario e ricettacolo, mentre, nel secondo, si sviluppa un frutto propriamente detto, poiché alla sua formazione non avrà partecipato il ricettacolo.
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