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Bellbergite | |
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Classificazione Strunz (ed. 10) | 9.GD.20 |
Formula chimica | (K,Ba,Sr)2Sr2Ca2(Ca,Na)4(Si,Al)36O72·30(H2O) |
Proprietà cristallografiche | |
Gruppo cristallino | dimetrico |
Sistema cristallino | esagonale |
Parametri di cella | a=13,244(1) Å, c=15,88(2) Å, V=2428,64 ų, Z=1 |
Gruppo spaziale | P 63/mmc, P 62c oppure P 63mc |
Proprietà fisiche | |
Densità | 2,2 g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 5 |
Sfaldatura | assente |
Frattura | concoide |
Colore | da incolore a bianco |
Lucentezza | vitrea |
Opacità | trasparente |
Striscio | bianco |
Diffusione | rara |
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale |
La bellbergite è un minerale del gruppo delle zeoliti scoperto nel 1993 presso il vulcano Bellberg vicino a Mayen nella regione dell'Eifel in Germania dalla quale ha preso il nome.[1]
La bellbergite si rinviene in aggregati subparalleli intercresciuti o più raramente in piccoli cristalli a forma di bipiramide esagonale.
La bellbergite si è formata nelle zone di contatto ibridizzate fra le xenoliti ricche di calcio e la leucite tefritica. Le cavità nella zona ibridizzata sono foderate di cristalli di sanidino, clinopirosseno e pirrotite alterata sulla quale si sono depositate la bellbergite e sfere di thomsonite seguite da ciuffi di ettringite.