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Ulan Bator municipalità | |
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(MN) Улаанбаатар Scrittura mongola: ᠤᠯᠠᠭᠠᠨᠪᠠᠭᠠᠲᠤᠷ | |
Localizzazione | |
Stato | Mongolia |
Amministrazione | |
Amministratore locale | Tüdeviin Bilegt |
Territorio | |
Coordinate | 47°55′16.89″N 106°54′19.85″E |
Altitudine | 1 350 m s.l.m. |
Superficie | 4 704,4 km² |
Abitanti | 1 390 000[1] (2017) |
Densità | 295,47 ab./km² |
Altre informazioni | |
Lingue | mongolo |
Cod. postale | 210 xxx |
Prefisso | +976 (0)11 |
Fuso orario | UTC+8 |
ISO 3166-2 | MN-1 |
Targa | УБx (x variabile) |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Ulan Bator (pronuncia italiana Ulàn Bàtor;[2] in mongolo Улаанбаатар, Ulaanbaatar) è la capitale e principale città (1.314.000 ab.) della Mongolia, situata nella parte centro-settentrionale del paese. Il nome attuale della città, attribuito dal 1924, significa "Eroe Rosso" (in onore a Damdiny Sùchbaatar); in precedenza la città era nota come Urga.[3]
Ulan Bator si trova a 1350 metri sul livello del mare, poco a est del centro della Mongolia, sul fiume Tuul Gol, un sub-tributario della Selenga, in una valle ai piedi del monte Bogd Han uul.
A causa dell'altitudine, della distanza dal mare, delle caratteristiche climatiche del continente e, sicuramente in parte minore, a causa della latitudine, comunque sotto al 50º parallelo, Ulan Bator è la più fredda capitale nazionale del mondo, con un clima subartico influenzato dai monsoni (classificazione dei climi di Köppen Dwc) con brevi e tiepide estati (temperatura media di luglio: 18-20°) e freddi, secchi e lunghissimi inverni (temperatura minima media di gennaio: -25°). La temperatura più bassa registrata nella capitale mongola è -49 °C che ne fa la seconda capitale mondiale dopo i -51,6 °C di Astana, ma la prima come temperatura media annua più bassa. Il valore più alto registrato è di +38,6 °C.
La temperatura media annua è -1,3 °C; essendo la temperatura media leggermente inferiore allo zero centigrado la città è nella zona del permafrost sporadico, per cui in estate i suoli esposti al sole scongelano in superficie ma, in funzione della esposizione, a breve profondità il suolo è spesso comunque gelato, e di per sé quindi molto stabile. Questo fatto rende più difficile e costosa la realizzazione di fabbricati di grandi dimensioni, dato che intaccando il suolo in profondità con le fondazioni si rischia di trasferirvi calore, modificandone in modo pericoloso le condizioni fisiche. Il fatto è drammaticamente enfatizzato dalle variazioni climatiche (riscaldamento globale) sul lungo periodo, che producendo come effetto, in tali zone di transizione, la riduzione dei suoli permanentemente gelati (il suolo si scongela a maggiore profondità), vengono a essere modificate e compromesse per conseguenza le condizioni di stabilità del suolo e quindi delle fondazioni, in sintesi il suolo diventa improvvisamente molle e incoerente.
I residenti nella periferia vivono nelle tradizionali 'ger' (pronuncia: gher), dette 'iurte, che essendo molto leggere non necessitano di particolari strutture tipo fondamenta e quindi non impattano sulla struttura del terreno.[4]
Ulan Bator (1981-2010) Fonte:[5][6] | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | −15,6 | −9,6 | −0,7 | 9,7 | 17,8 | 22,5 | 24,5 | 22,3 | 16,7 | 7,6 | −5,0 | −13,5 | −12,9 | 8,9 | 23,1 | 6,4 | 6,4 |
T. media (°C) | −21,6 | −16,6 | −7,4 | 2,0 | 10,1 | 15,7 | 18,2 | 16,0 | 9,6 | 0,5 | −11,9 | −19,0 | −19,1 | 1,6 | 16,6 | −0,6 | −0,4 |
T. min. media (°C) | −25,9 | −22,2 | −13,6 | −4,3 | 3,3 | 9,6 | 12,9 | 10,6 | 3,6 | −4,8 | −15,7 | −22,9 | −23,7 | −4,9 | 11,0 | −5,6 | −5,8 |
T. max. assoluta (°C) | −2,6 (1999) | 11,3 (2007) | 17,8 (1969) | 28,0 (2003) | 33,5 (1992) | 38,3 (2010) | 39,0 (1988) | 34,9 (2007) | 31,5 (2010) | 22,5 (1987) | 13,0 (1983) | 6,1 (1989) | 11,3 | 33,5 | 39,0 | 31,5 | 39,0 |
T. min. assoluta (°C) | −42,2 (1957) | −42,2 (1957) | −38,9 (1957) | −26,1 (1971) | −16,1 (1960) | −3,9 (1961) | −0,2 (1988) | −2,2 (1957) | −13,4 (1989) | −22,0 (1976) | −35,0 (1961) | −37,8 (1960) | −42,2 | −38,9 | −3,9 | −35,0 | −42,2 |
Nuvolosità (okta al giorno) | 2,5 | 2,7 | 3,6 | 4,8 | 5,4 | 6,0 | 6,1 | 5,7 | 4,5 | 3,9 | 3,5 | 3,2 | 2,8 | 4,6 | 5,9 | 4,0 | 4,3 |
Precipitazioni (mm) | 2 | 3 | 4 | 10 | 21 | 46 | 64 | 70 | 27 | 10 | 6 | 4 | 9 | 35 | 180 | 43 | 267 |
Giorni di pioggia | 0,1 | 0,03 | 0,2 | 2,0 | 7,0 | 13,0 | 16,0 | 14,0 | 8,0 | 2,0 | 0,2 | 0,2 | 0,3 | 9,2 | 43,0 | 10,2 | 62,7 |
Giorni di neve | 8 | 7 | 7 | 7 | 3 | 0,3 | 0,2 | 0,4 | 2,0 | 6,0 | 8,0 | 10,0 | 25,0 | 17,0 | 0,9 | 16,0 | 58,9 |
Giorni di nebbia | 11 | 9 | 5 | 3 | 1 | 0,4 | 0,3 | 1,0 | 2,0 | 4,0 | 6,0 | 10,0 | 30,0 | 9,0 | 1,7 | 12,0 | 52,7 |
Umidità relativa media (%) | 78 | 73 | 61 | 48 | 46 | 54 | 60 | 63 | 59 | 60 | 71 | 78 | 76,3 | 51,7 | 59 | 63,3 | 62,6 |
Ore di soleggiamento mensili | 176,1 | 204,8 | 265,2 | 262,5 | 299,3 | 269,0 | 249,3 | 258,3 | 245,7 | 227,5 | 177,4 | 156,4 | 537,3 | 827,0 | 776,6 | 650,6 | 2 791,5 |
Vento (direzione-m/s) | E 1,3 | E 1,8 | E 2,5 | N 3,3 | N 3,4 | N 3,2 | E 2,8 | E 2,5 | E 2,6 | E 2,3 | E 1,8 | E 1,3 | 1,5 | 3,1 | 2,8 | 2,2 | 2,4 |
Clima di Ulan Bator | |||||||||||||
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Mese | Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Anno |
Temperatura massima media (°C) | -16 | -11 | -2 | 6 | 15 | 20 | 21 | 20 | 14 | 6 | -6 | -13 | 4
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Temperatura minima media (°C) | -25 | -22 | -14 | -5 | 2 | 8 | 11 | 10 | 3 | -5 | -16 | -22 | -6
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Giorni di gelo | 31 | 28 | 31 | 27 | 10 | 0 | 0 | 0 | 7 | 27 | 30 | 31 | 222
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Fonte: Weatherbase.com |
Ulan Bator ha occupato diversi siti nella sua storia: fondata presso il lago Shirit Tsagaan nuur, a 400 km dal sito attuale, come sede di governo di Zanabazar, il primo Jebtsundamba, fu re-insediata in vari siti presso i fiumi Selenga, Orhon (nella valle dove già fu Karakorum) e Tuul fino a raggiungere alla fine del XVIII secolo la località odierna, sulla via da Pechino (distante 1.100 km) al posto commerciale di Kyakhta (distante 280 km), alla frontiera con la Russia.
Ulan Bator ha avuto anche diversi nomi. Fu nota dalla fondazione nel 1639 al 1706 come Örgöö (mongolo: Өргөө, Ôrgôô residenza) e dal 1706 al 1911 come Ikh Khüree (Ih Hùrėė), Da Khüree o semplicemente Khüree (mongolo: Их = "grande", Хүрээ = "accampamento"), mentre il suo nome cinese era Kulun (庫倫T, 库伦S, KùlúnP). In Europa e nei paesi di lingua inglese, fino al 1924 era nota come Urga[3] (dalla forma russa di Ôrgôô) o talvolta Kuren.
Era la città santa dei Mongoli, in quanto residenza del "Buddha vivente", Bogd Khan, guida religiosa delle tribù Khalkha e terzo in ordine di venerazione tra il clero lamaista, che viveva in un palazzo a sud della città. Inoltre, era sede dell'Amban (supremo funzionario imperiale della Dinastia Qing in Mongolia), che controllava tutti gli affari temporali e in particolare controllava il commercio della città di frontiera di Kyakhta con la Russia. Infatti la città prosperò a metà del XIX secolo come centro commerciale sulla via del tè tra la Russia e la Cina.
Nel 1904, all'epoca della spedizione britannica in Tibet, Thubten Gyatso, 13º Dalai Lama lasciò la sua capitale Lhasa e si rifugiò a Ikh Khüree (come allora era nota), dove rimase fino al 1908 rifiutandosi di entrare in contatto con il Khan Bogd del tempo, che era descritto come un "prodigo ubriacone".[7]
Nel 1911, quando in Cina cadde la dinastia manciù e fu instaurata la repubblica, la Mongolia dichiarò l'indipendenza sotto il Bogd Khan il 29 dicembre e il nome della città fu modificato in Niislel Khüree (Mongolo: Нийслэл, Nijslėl "capitale"). Nel 1924 la città divenne la capitale della nuova Repubblica Popolare e il suo nome fu mutato in Ulaanbaatar ("eroe rosso"), in onore dell'eroe nazionale della Mongolia Damdin Sùhbaatar, i cui soldati avevano liberato la Mongolia dall'occupazione cinese e dalle truppe del barone russo Roman von Ungern-Sternberg combattendo a fianco dell'Armata Rossa sovietica. La sua statua si erge ancor oggi nella piazza principale della città. In occidente la città divenne nota come Ulan Bator (dal russo Улан-Батор). Nel centro della città si trovava, inoltre, la statua di Lenin, che è stata abbattuta il 14 ottobre 2012.
La città consiste di un centro edificato nello stile dell'architettura sovietica degli anni quaranta e cinquanta del XX secolo, punteggiato e circondato da torri residenziali in cemento a vista e infine da quartieri di iurte. In anni recenti, molti dei piani terra delle torri sono stati riconvertiti a negozi di vicinato ed è ripresa l'attività edilizia.
I siti principali di interesse sono:
«Lo sguardo cerca punti di riferimento sul terreno. Non una strada, una pista, un sentiero, un fabbricato, una casa, tutto sembra vuoto: colline brulle, ondulazioni sinuose, corrugamenti appena accentuati, poi d'improvviso è un fiume scintillante, una strada dritta, un susseguirsi di edifici. È Ulan Bator la capitale»
Il teatro dell'opera di stato | Teatro drammatico | galleria Nazionale |
Ulan Bator è suddivisa in 9 distretti (dùùrėg): Baganuur, Bagahangaj, Bajangol, Bajanzùrh, Čingėltėj, Han Uul, Nalajh, Songinohajrhan, e Sùhbaatar. Ogni distretto è suddiviso in horoo (sottodistretto o quartiere).
La capitale è governata da un consiglio comunale (assemblea dei rappresentanti dei cittadini) con quaranta membri eletti ogni quattro anni che provvedono alla nomina del sindaco. Ulan Bator è disciplinata come una suddivisione di primo livello, separata dall'aimag del Tôv, la provincia che circonda Ulan Bator.
La città si compone di un quartiere centrale, costruito in stile sovietico degli anni '40 e '50, circondato da un miscuglio di torri abitative in calcestruzzo e grandi quartieri di iurte.
Ulan Bator è servita dall'Aeroporto di Ulan Bator-Gengis Khan (già Buyant Ukhaa), che la collega con le maggiori località dell'Asia, con Mosca, Berlino, Seul, Pechino e Tokyo.
Ulan Bator è nodo della ferrovia Transmongolica, costruita per collegare Ulan-Udė, nella Mongolia Siberiana (e quindi la ferrovia Transiberiana), con Pechino; i rispettivi punti di connessione sono Naushki (Russia) ed Erenhot (Cina).
I governi nazionale e municipale regolano un ampio sistema di operatori privati di autobus, micro-bus e taxi, ma è molto praticato l'autostop.
Centro industriale per la produzione di tessuti, cuoio, legname, cemento, farmaci, carne in scatola, è anche sede di università e importante nodo di comunicazioni, oltre che sede di governo.
Il fresco clima estivo sta portando molto turismo: diversi sono i siti da visitare, come monasteri e musei.
La città ha come via principale Enkh Taivny Orgoon Choloo, dove si possono trovare negozi e prodotti occidentali.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 164650599 · LCCN (EN) n82211486 · GND (DE) 4061507-8 · BNF (FR) cb15202679m (data) · J9U (EN, HE) 987007555130005171 |
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