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Tula comune | |
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(IT, SC) Tula | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Andrea Becca (lista civica) dall'11-10-2021 |
Territorio | |
Coordinate | 40°43′57″N 8°59′05″E |
Altitudine | 275 m s.l.m. |
Superficie | 66,19 km² |
Abitanti | 1 436[1] (31-12-2024) |
Densità | 21,7 ab./km² |
Frazioni | Sa Sia |
Comuni confinanti | Erula, Oschiri, Ozieri, Tempio Pausania |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 07010 |
Prefisso | 079 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 090075 |
Cod. catastale | L464 |
Targa | SS |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Nome abitanti | (IT) tulesi (SC) tulesos |
Patrono | santa Elena Imperatrice |
Giorno festivo | 18 agosto |
Cartografia | |
![]() nella provincia di Sassari | |
Sito istituzionale | |
Tula (Tula in sardo[3]) è un comune italiano di 1 436 abitanti[1] della provincia di Sassari in Sardegna. Nel suo territorio si trova il lago Coghinas.
In località Sa Turrina Manna è sito un parco eolico gestito dell'Enel con 68 aerogeneratori per una capacità di 60+23,80 MW.
L'area è stata abitata già in epoca neolitica per la presenza sul territorio di alcune Tomba dei giganti, e in epoca nuragica per la presenza di numerosi nuraghi.
Nel medioevo fece parte del giudicato di Torres e fece parte della curatoria di Monte Acuto. Nel territorio sorgeva un'altra villa, Bisarclu, sede vescovile e capoluogo di un'altra curatoria, quella di Nughedu, detta anche di Bisarcio o di Ardara. Bisarclu andò poi distrutta. Alla caduta del giudicato (1259) passò sotto la signoria dei Doria, e successivamente, intorno al 1350, sotto il dominio aragonese, che ne fecero un feudo. Nel XVIII secolo il paese fu incorporato nel ducato di Monte Acuto, feudo dei Tellez - Giron, ai quali fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.
Lo stemma e il gonfalone del comune di Tula sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 20 dicembre 2001.[4] Lo stemma è uno scudo sannitico semipartito troncato in cui sono raffigurati: nel primo, di rosso, sette spighe di grano d'oro, impugnate, legate di azzurro; nel secondo, di verde, una fascia ondata di azzurro; nel terzo, la chiesa di Nostra Signora di Coros d'oro. Il gonfalone è un drappo rettangolare partito di verde e di giallo.
Abitanti censiti[5]
Secondo i dati ISTAT[6] al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 32 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
La variante del sardo parlata a Tula è quella logudorese settentrionale, eccezione per la sua frazione Sa Sia dove è parlato il gallurese.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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6 giugno 1993 | 27 aprile 1997 | Lodovico Luigi Antonio Obino | lista mista di sinistra | Sindaco | [7] |
27 aprile 1997 | 13 maggio 2001 | Tomaso Cordoni | liste civiche di centro-sinistra | Sindaco | [8] |
13 maggio 2001 | 28 maggio 2006 | Tomaso Cordoni | lista civica | Sindaco | [9] |
28 maggio 2006 | 15 maggio 2011 | Andrea Becca | lista civica | Sindaco | [10] |
15 maggio 2011 | 5 giugno 2016 | Andrea Becca | lista civica "Per Tula Libera Mente" | Sindaco | [11] |
6 giugno 2016 | 11 ottobre 2021 | Gesuino Satta | lista civica "Dies Noas" | Sindaco | [12] |
11 ottobre 2021 | in carica | Andrea Becca | lista civica "Progettiamo il futuro" | Sindaco | [13] |