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Sassari è una città italiana di oltre 130.000 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Sardegna. Secondo centro dell'isola per popolazione, sede universitaria e arcivescovile, nasce nel XII secolo e diventa libero comune e città regia con una parlata unica e propria: il sassarese.
In questo tumultuoso periodo divenne l'ultima capitale del Giudicato di Torres, di sé stessa in alleanza con Pisa e poi Genova, infine del Giudicato d'Arborea e del Capo di sopra. Stretta fra le sue mura per secoli durante il Regno di Sardegna, torna a crescere dalla metà del XIX secolo con tutte le infrastrutture moderne, contribuendo alla rinascita dell'economia sarda e alla vita politica e militare italiana. Quinto comune più esteso d'Italia e primo in Sardegna con 546 km², è oggi un moderno centro terziario, universitario e finanziario, al centro di un'area vasta estesa da Alghero fino a Castelsardo, che raccoglie circa 275.000 abitanti, l'aeroporto di Fertilia e il porto di Porto Torres.
L'Università degli Studi di Sassari è l'università più antica della Sardegna, fondata nel XVI secolo, di cui nel 2012 ricorrono i 450 anni d'attività. L'ateneo pubblico conta oggi tredici dipartimenti, gli unici corsi in Veterinaria e Agraria presenti nell'isola, oltre 13000 studenti e sedi gemmate in molti altri centri.
Il sassarese nasce come lingua franca intorno al XII secolo nel periodo delle repubbliche marinare, insieme alla stessa città: il suo impianto corso-toscano ha poi subito influenze liguri, iberiche e soprattutto logudoresi nel corso dei secoli. È parlato in una piccola ma popolata fascia della Sardegna nord-occidentale, che comprende anche Porto Torres, Stintino, Sorso e i dialetti di Castelsardo, e conta circa centomila parlanti. Riconosciuta e tutelata dalla legislazione regionale, continua a vivere di una ricca produzione teatrale, musicale e letteraria, come nella realtà quotidiana.
La Discesa dei candelieri (in sassarese Faradda di li candareri o solo Faradda) è la festa più importante della città e una processione religiosa che si svolge ogni 14 agosto. Dieci grandi ceri votivi in legno, macchine a spalla ognuna con otto portatori, attraversano il centro fino alla Chiesa di Santa Maria di Betlem. Ogni candeliere rappresenta un gremio, corporazione medievale di arti e mestieri, impegnato a sciogliere il voto formulato nel XVI secolo alla vigilia dell'Assunzione di Maria per la cessazione della peste, danzando fra la folla accompagnati da pifferi e tamburi fino a mezzanotte. L'usanza potrebbe avere origini ben più antiche, risalenti alla Pisa del XIII secolo e preservate anche a Iglesias, Nulvi e Ploaghe. La grande partecipazione popolare supera le centomila persone, e vede Sindaco e amministratori sottoposti per l'intero corteo al rumoroso giudizio dei concittadini.
La Cavalcata sarda è una manifestazione culturale e folcloristica che si svolge a Sassari ogni anno a fine maggio. Consiste nella sfilata di gruppi folcloristici provenienti da tutta la Sardegna, appiedati o a cavallo, indossando i costumi tradizionali di ogni paese. Lo storico sassarese Enrico Costa la fa risalire sin al 1711, e da allora veniva organizzata saltuariamente, come nel 1899 per la visita del Re Umberto I, ma è soltanto dal 1951, grazie alla felice intuizione del Sindaco del dopoguerra Oreste Pieroni, che la sfilata assume una connotazione turistica e viene tenuta con cadenza annuale. Mentre i gruppi appiedati sfilano per le vie del centro cittadino, interagendo col pubblico e descrivendo storia e particolarità dei loro costumi, cavalli e cavalieri si esibiscono nel vicino Ippodromo Pinna in pariglie e figure acrobatiche. È una delle tre manifestazioni sarde che permette di vedere riuniti tutti i costumi dell'isola insieme alla Sagra del Redentore a Nuoro ed alla Sagra di Sant'Efisio a Cagliari, con la differenza che quella sassarese è l'unica a conservare un carattere squisitamente laico con i gruppi al centro della manifestazione e non a contorno.