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Una musa o musa ispiratrice è una persona che fornisce ispirazione creativa a una personalità legata al mondo delle arti.[1]
Il termine "musa"[2] si rifà alle divinità femminili delle arti della mitologia greca.[1]
Le muse sono spesso amici intimi, amanti o coniugi degli artisti. Spesso ispirano le opere dell'artista grazie alla loro indole, il carisma, la saggezza, l'eleganza, il fascino erotico, il legame d'amicizia o altri fattori e possono fungere da modelle; possono essere fonti d'ispirazione per determinate opere o esercitare un'influenza significativa nell'intero repertorio dell'artista.[1][3] Il concetto di "musa" si è intrecciato, in alcuni casi, a quello di "femme fatale", che indica la donna ammaliante e ambigua tipica di certe letteratura e pittura della Belle Époque.[3] In alcuni casi le muse sono esse stesse delle creatrici di arte.
Tra le molte muse celebri si possono citare Simonetta Vespucci (musa di Sandro Botticelli),[1] Margherita Luti (per Raffaello Sanzio),[1] Camille Claudel (per Auguste Rodin),[1] Eleonora Duse (Gabriele D'Annunzio), Adele Bloch-Bauer (Gustav Klimt),[1] Jeanne Hébuterne (Amedeo Modigliani),[1] Varvara Bachmeteva (Michail Jur'evič Lermontov), Gala (Salvador Dalí),[1] Dora Maar (Pablo Picasso), Aline Bernstein (Thomas Wolfe), Frida Kahlo (Diego Rivera), Yoko Ono (John Lennon), Pattie Boyd (Eric Clapton e George Harrison) e Uma Thurman (Quentin Tarantino). Benché le muse siano solitamente delle donne, non manca qualche eccezione di sesso maschile. Ne è un esempio Leigh Bowery, designer della moda e artista australiano che posò per Lucian Freud.
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