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Memento mori (letteralmente: «ricordati che devi morire») è una nota locuzione in lingua latina.
La frase scaturisce da una particolare usanza tipica dell'antica Roma: quando un generale rientrava nella città dopo un trionfo bellico e sfilando nelle strade raccoglieva gli onori che gli venivano tributati dalla folla, correva il rischio di essere sopraffatto dalla superbia e dalle manie di grandezza. Per evitare che ciò accadesse, qualcuno alle sue spalle gli pronunciava la frase: «Respice post te. Hominem te memento» ("Guarda dietro a te. Ricordati che sei un uomo").[1]
Il memento mori divenne poi popolare nell'arte ecclesiastica cristiana della Controriforma e raggiunse il suo apice simbolico nella pittura seicentesca e nella natura morta nella cui composizione appare sovente un teschio posizionato accanto a fiori e frutta, spesso accostato simbolicamente a un orologio, a rimarcare il concetto del tempus fugit.[2] Divenne inoltre il motto dei monaci trappisti, che in questo modo ricordavano la caducità del tempo presente e l'imminenza del giudizio particolare per la vita o la morte eterna.
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