Nell'articolo di oggi esploreremo l'affascinante mondo di Maurice Denis. Dalle sue origini fino alla sua evoluzione odierna, questo argomento ha catturato l'attenzione di persone di ogni età e provenienza. Con una storia ricca e diversificata, Maurice Denis ha lasciato un segno indelebile nella società, influenzando intere generazioni e svolgendo un ruolo cruciale in innumerevoli aspetti della vita moderna. Attraverso questo articolo cercheremo di approfondire i vari aspetti che rendono Maurice Denis un argomento così rilevante ed entusiasmante, nella speranza di scoprire nuove prospettive e conoscenze che arricchiscano la nostra comprensione di questo fenomeno.
Autoritratto di Maurice Denis all'età di 18 anni (1889; Museo d'Orsay).
Maurice Denis nacque a Granville il 25 novembre 1870, figlio di un impiegato delle ferrovie, Constant Eugène Denis (1834-1911), e di una modista, Hortense Aglaé Adde (1840-1914).
Il periodo nel quale cominciò la sua attività artistica coincise con la nascita del movimento simbolista; Denis rimase fortemente colpito dal Simbolismo, in particolare da Pierre Puvis De Chavannes.
Nel 1886 la rivista "Symboliste" diffuse le teorie del nuovo movimento e lo scrittore Jean Moréas pubblicò su Le Figaro il primo manifesto del Simbolismo, proponendo una sintesi tra mondo esterno e spiritualità dell'artista.
Fu l'anno dell'ultima mostra degli impressionisti: i simbolisti si opposero sia al loro naturalismo, sia alle ricerche scientifiche dei puntinisti.
Nel 1888, all'Académie Julian di Parigi, Denis conobbe Paul Sérusier, Pierre Bonnard e Paul Ranson, con i quali entrò a far parte del gruppo dei pittori Nabis.
Delle riunioni dei Nabis, tenute solitamente nella redazione della rivista Revue Blanche o all'Accademia Ranson, Denis apprezzò in modo particolare il clima mistico, il gergo esoterico e il soprannome che ogni pittore ricevette dal gruppo: Denis venne chiamato "il Nabi dalle belle immagini".
Il suo primo mecenate fu Henri Lerolle, ricco pittore e collezionista.
Nelle primissime opere, il suo stile pittorico fu naturalista e neoimpressionista, ma col tempo tese ad un puro decorativismo, caratterizzato da zone di colore piatto e contorni netti: la sua idea per la quale il dipinto è una superficie piatta riempita di colori secondo un certo ordine lo ha fatto considerare un precursore dell'astrattismo.
I temi della sua pittura, di carattere religioso o situazioni della vita quotidiana, sono portati in una dimensione ideale ed irreale, in un'atmosfera di calda e serena intimità, ottenuta con un tratto estremamente delicato.
Nel 1890 espose al Salon, a partire dal 1891 partecipò con gli altri artisti Nabis al Salon des Indépendants e nel 1892 presentò le sue opere alla IX rassegna del gruppo di artisti Les XX, a Bruxelles.
Verso la fine degli anni novanta il suo stile evolvette verso la ricerca di un ideale classico, in una pittura di impianto monumentale: lo spinsero a questa novità il viaggio del 1898 a Roma, l'amicizia con lo scrittore André Gide e l'influenza di Paul Cézanne.
Nel 1909 ottenne un incarico come insegnante all'Accademia Ranson, dove rimase fino al 1919.
In questi anni eseguì le decorazioni del teatro degli Champs Elysées e del Petit Palais di Parigi e si dedicò a numerose grandi pitture murali per varie chiese.
Nel 1919 il suo fervore religioso lo portò a fondare, assieme a George Desvallières, l'«Ateliers d'art sacré».
Nella sua vita, infatti, la pratica religiosa ebbe un ruolo considerevole: Denis dedicò molto tempo alla preghiera, tanto da diventare terziario di San Domenico, ma nello stesso tempo non si isolò dal mondo e partecipò alla vita sociale del tempo.
Per tutta la vita continuò a dipingere secondo un'interpretazione moderna della grande pittura antica, forte della sua autentica vena artistica, continuamente alimentata dai suoi viaggi, molti dei quali in Italia che lo portarono ad entrare in contatto diretto con i Preraffaelliti ed i Neoclassici.
Si dedicò anche alle arti applicate, disegnando vetrate, vasi, arazzi, ventagli e perfino una banconota da 500 franchi.
Denis morì il 13 novembre 1943 a 73 anni, nella cittadina di Saint-Germain-en-Laye, nei pressi di Parigi.
Opere
Yvonne Lerolle (1897), figlia del pittore Henri Lerolle.
1908 - Lettres à l'Élue , di Tancrède de Denis Visan, confessioni di un intellettuale, con una litografia di Maurice Denis stampata a China in 1 volume in 8°, Messein, Parigi
Opere decorative
1903 : Chiesa di Santa Margherita, Le Vésinet : cappella della Vergine e del Sacro Cuore, (danneggiata in un incendio dell'agosto 2009, oggi restaurata),
1912-1913 : cupola (e esedra, oggi sparita) del Teatro degli Champs-Élysées : Histoire de la musique.
1920 : Chiesa di Saint-Germain a Gagny : La Bataille de la Marne.
1922-1927 : Chiesa di "Notre-Dame-de-la-Consolation", Le Raincy : Vie de Marie (la trasposizione dei bozzetti in vetrate fu affidata a Marguerite Huré, collaboratrice degli "Ateliers d'art sacré").
1923 : Cattedrale di Saint-Corentin a Quimper, affresco.
1923-1927 : Chiesa di Saint-Louis di Vincennes : Les Béatitudes e La Glorification de Saint-Louis
1925-1926 : Chiesa di Saint-Nicaise a Reims, decorazione delle cappelle laterali: L'Annonciation e La Sainte Famille
1925 : Petit Palais, Museo di Belle arti della città di Parigi, cupola Dutuit: Histoire de l'art français
1931 : Chiesa di Notre-Dame-des-Missions di Épinay-sur-Seine : Saint Pierre et saint Paul évangélisateurs
1931 : Scalinata del "Centro William Rappard" a Ginevra : Christ aux ouvriers, Dignité du travail
1934 : Chiesa dello Spirito Santo di Parigi : La Pentecôte
1934 : Battistero della chiesa di Saint-Nicaise a Reims : La Source de vie
1937 : Galleria laterale del Palais de Chaillot a Parigi: La Musique sacrée et la Musique profane
1937 : Liceo "Claude Bernard" a Auteuil : hall, La Culture française classique
Histoire de l'art religieux, Edizioni Flammarion, (1939)
Paul Sérusier. ABC de la peinture. Suivi d'une étude sur la vie et l'œuvre de Paul Sérusier (1942)
Journal. Tome I : 1884-1904. Tome II : 1905-1920. Tome III : 1921-1943, (1957)
Correspondance Jacques-Émile Blanche - Maurice Denis : 1901-1939. Edizione presentata e annotata da Georges-Paul Collet (1989)
Le Ciel et l'Arcadie. Testi raccolti, presentati e annotati da Jean-Paul Bouillon (1993)
Maurice Denis e André Gide, Correspondance (1892-1945), Edizione P. Masson e C. Schäffer, Gallimard, Parigi, 2006
Citazioni dal suo diario
« Et puis je ferai de l'Art, de l'Art de masse, en tout et partout. Je me gorgerai, je m'enivrerai de cette pure et sainte jouissance, de cette douce vie, si désirée, d'artiste. » (Journal, 30 luglio 1885)
« Se rappeler qu'un tableau, avant d'être un cheval de bataille, une femme nue ou une quelconque anecdote, est essentiellement une surface plane recouverte de couleurs en un certain ordre assemblées. » (Definizione del Neo-tradizionalismo, rivista Art et Critique, 30 agosto 1890)
« Jamais la nature ne m'a paru plus belle qu'à Perros. » (Perros-Guirec, di fronte alla spiaggia di Trestrignel, lapide commemorativa sulla sua casa)
Mostre
Postume
2010 Museo Bunkamura di Kitakyushu e Museo di Belle arti di Hiroshima, Giappone : Toulouse Lautrec et ses amis, Portrait de Madame Ranson au chat
2013 « Maurice Denis au fil de l'eau » Festival della Normandia Impressionista, 2013, Museo d'arte moderna "Richard Anacréon", Granville
Antoine Terrasse, Denis intimités, Rythmes et couleurs, 1970.
AA. VV., Hélène Adhemar, Maurice Denis, Orangerie des Tuileries, catalogo della mostra del 3 giugno - 31 agosto 1970, a cura del "Ministère des Affaires Culturelles", Unione dei Musei Nazionali.
Florence Le Doussal, Maurice Denis et Ernest Chausson: Deux âmes fraternelles éprises d'absolu, in Music in Art: International Journal for Music Iconography, vol. 25, 1–2, 2000, pp. 103-114, ISSN 1522-7464 (WC · ACNP).
Antoine Terrasse, Maurice Denis, Edizione "La Bibliothèque des Arts", collana Polychrome, 2001
Jean-Paul Bouillon, Maurice Denis, Edizione dell'Union dei Musei Nazionali, 2006