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Ludwig Schick arcivescovo della Chiesa cattolica | |
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Sapientia nobis a Deo | |
Titolo | Bamberga |
Incarichi attuali | Arcivescovo emerito di Bamberga (dal 2022) |
Incarichi ricoperti |
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Nato | 22 settembre 1949 a Marburgo |
Ordinato presbitero | 15 giugno 1975 dal vescovo Eduard Schick |
Nominato vescovo | 20 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II |
Consacrato vescovo | 12 luglio 1998 dall'arcivescovo Johannes Dyba |
Elevato arcivescovo | 28 giugno 2002 da papa Giovanni Paolo II |
Ludwig Schick (Marburgo, 22 settembre 1949) è un arcivescovo cattolico tedesco, dal 1º novembre 2022 arcivescovo emerito di Bamberga.
Figlio secondogenito di Josef Schick e di Auguste, dopo essere stato ordinato sacerdote il 15 giugno 1975 dal vescovo Eduard Schick presso la cattedrale di Fulda, ha conseguito il dottorato in diritto canonico presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma nel 1980.
È stato docente di diritto canonico alla facoltà teologica di Fulda e nel seminario cattolico teologico per la formazione degli insegnanti di religione presso l'università di Marburgo.
Nel 1987 è stato nominato canonico del capitolo della cattedrale di Fulda e il 1º settembre 1995 vicario generale della diocesi.
Il 20 maggio 1998 papa Giovanni Paolo II lo ha nominato vescovo ausiliare di Fulda e vescovo titolare di Auzia.
Il 12 luglio 1998 ha ricevuto la consacrazione episcopale dalle mani dell'arcivescovo Johannes Dyba, co-consacranti il vescovo titolare di Melzi Johannes Kapp ed il vescovo di San Marcos Álvaro Leonel Ramazzini Imeri, divenuto in seguito cardinale.
Il 28 giugno 2002 papa Giovanni Paolo II lo ha nominato arcivescovo metropolita di Bamberga[1].
Il 29 giugno 2003 ha ricevuto il pallio da papa Giovanni Paolo II a Roma.
Nella Conferenza episcopale tedesca è membro della commissione pastorale e della commissione chiesa mondiale, dove nell'autunno 2006 è stato eletto presidente.
Ha fondato due fondazioni a Bamberga, la fondazione della famiglia Kinderreich e la fondazione Bread for All People.
Il 1º novembre 2022 papa Francesco ha accolto la sua rinuncia al governo pastorale dell'arcidiocesi di Bamberga[2].
Lo stemma è suddiviso in quattro parti: nei campi 1 e 4 in oro un leone nero corazzato rosso rivolto a destra coperto da una barra diagonale destra argentata, stemma dell'arcidiocesi di Bamberg; nel riquadro 2 in rosso un libro d'argento la cui copertina con le lettere greche intrecciate disegnate in nero e rho, lo Staurogramm decorato sui lati, le lettere Alfa e Omega; nel campo 3, in blu, un cesto d'argento intrecciato con cinque pani d'argento. I campi 2 e 3 rappresentano i componenti privati del precedente stemma da vescovo. Libro e pane stanno a simboleggiare la parola di Dio nel Vangelo e l'Eucaristia, allo stesso tempo anche la diocesi di Fulda con san Bonifatius (Libro della Buona Novella) ed Elisabetta d'Ungheria (Pane della Carità). Biograficamente, simboleggiano Marburgo come il luogo del battesimo e Fulda come il luogo della consacrazione. Sotto lo scudo e il pallio, su un nastro bianco, c'è il motto personale: Sapientia nobis a Deo - "La sapienza che ci è stata data da Dio" (1 Cor. 1:30).
La genealogia episcopale è:
La successione apostolica è:
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