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Figlio di Nathan Zwerling, un immigrato ebreo austriaco, e di Mary Peskin, immigrata ebreo russa, Corey frequentò la New Utrecht High School a Brooklyn e fu attivo nella Dramatic Society della scuola. Frequentò successivamente la Feagin School of Dramatic Art, fondata da Lucy Feagin, e prese parte al New York Federal Theatre Project.
Considerato uno dei più importanti maestri di recitazione di Hollywood[1], Corey iniziò la carriera di attore negli anni trenta sui palcoscenici di Broadway e in tournée teatrali[1].
Trasferitosi in California nel 1937, con il suo aspetto segaligno, il volto caratterizzato da marcate sopracciglia scure e uno sguardo accigliato, Corey si costruì una solida carriera cinematografica interpretando numerosi ruoli di secondo piano[1]. La profonda passione per l'arte della recitazione lo portò a fondare a Hollywood l'Actors Laboratory, un laboratorio formativo al mestiere di attore[1].
Indagato dalla Commissione per le attività antiamericane (HUAC) e messo al bando dall'industria cinematografica, tra il 1951 e il 1963 Corey non riuscì più a ottenere scritture a Hollywood e non apparve più sugli schermi cinematografici, dedicandosi quindi a tempo pieno all'insegnamento dell'arte drammatica[1]. Tornò a recitare sul grande schermo alla metà degli anni sessanta e apparve in numerosi ruoli di caratterista, tra i quali quello dello sceriffo in Butch Cassidy (1969) e quello di Wild Bill Hickok in Il piccolo grande uomo (1970)[1], continuando nel frattempo l'attività di insegnante di recitazione e di direttore del Jeff Corey Acting Studio[1].
Nel 1938 sposò Hope N. Victorson con cui rimase sposato per 64 anni, fino alla sua morte; dal loro matrimonio nacquero tre figlie: Eve, Jane e Emily.[2]
Morì nel 2002, a 88 anni, in seguito alle complicazioni di una caduta.[3]