Nel corso della storia, Idris (islam) è stato un argomento di grande interesse e controversia. Fin dalla sua nascita, Idris (islam) ha catturato l'attenzione di accademici, scienziati, artisti e curiosi in generale. Il suo impatto sulla società e sulla vita quotidiana delle persone è innegabile e genera dibattiti e riflessioni costanti. In questo articolo esploreremo diversi aspetti e prospettive legati a Idris (islam), analizzando la sua influenza in diversi ambiti e la sua evoluzione nel tempo. Inoltre, esamineremo come Idris (islam) continua ad essere rilevante oggi e come continuerà a lasciare il segno in futuro.
Idrīs (in arabo ﺍﺩﺭﻳﺲ?) è il nome col quale, in due ricorrenze, il Corano indica un profeta destinato a rivelare all'umanità il volere divino.
Si tende a identificarlo col biblico Enoch - in lingua araba Akhnūkh - o, in subordine, con ʿEzra, Elia (Iliyās) o al-Khiḍr / Khaḍir, e a collocarlo nel periodo che avrebbe preceduto il Diluvio Universale: mitologema presente in numerose culture semitiche e, quindi, anche nell'Islam.
La prima occorrenza coranica è la Sūra di Maria (XIX:56-58):
e la seconda si trova nella Sura XXI:85-86:
Nel racconto del miʿrāj, si afferma che Maometto avrebbe incontrato Idrīs nel quarto Cielo, venendo da lui salutato con grande rispetto. Va inoltre ricordato che, secondo la tradizione islamica, anche Idrīs (al pari di Maometto) sarebbe stato beneficato del carisma profetico a 40 anni.
Nell'Ermetismo, si tese a inserirlo nella linea genealogica di Hermes (Hirmis) e lo stesso mistico Ibn ʿArabī lo definì il "profeta dei filosofi".[1] Per questo in varie opere di cultura islamica è indicato come inventore, in special modo della divinazione tramite la geomanzia.[2]
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