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Hélène Vincent, nata Jocelyne-Hélène Nain (Parigi, 9 settembre 1943), è un'attrice e regista teatrale francese, vincitrice nel 1989 del Premio César per la migliore attrice non protagonista.
Hélène Vincent cresce ad Auxerre, dove i genitori sono proprietari di un albergo. I suoi esordi come attrice avvengono con il gruppo teatrale universitario del liceo Louis-le-Grand, diretto da Patrice Chéreau e Jean-Pierre Vincent (1942-2020), che sposerà nel 1964 e con cui nel medesimo anno avrà il figlio Thomas, futuro regista e attore.[1][2] Con questa troupe vince poco tempo dopo il premio per la migliore interpretazione femminile al Festival di Erlangen, recitando in una pièce di Lope de Vega, Fuente Ovejuna, messa in scena da Chéreau.[3]
Tra le molte performance teatrali, si segnala quella del 1967 al Théâtre de Chaillot, dove va in scena con Les Soldats di Jakob Michael Reinhold Lenz, sempre per la regia di Chéreau.[1] Per il teatro diventa anche regista, a partire dal 1978.[1] Si fa conoscere dal grande pubblico quando nel 1987 interpreta nella commedia cinematografica La vita è un lungo fiume tranquillo il ruolo di Madame Le Quesnoy, una madre di famiglia borghese e cattolica, diretta da Étienne Chatiliez. La parte le vale il Premio César per la migliore attrice non protagonista. Viene apprezzata anche in una veste di tutt'altro registro, questa volta drammatico, in Quelques heures de printemps, di Stéphane Brizé (2012).[1][4]
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