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Gregorio Gitti | |
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Deputato della Repubblica Italiana | |
Legislatura | XVII |
Gruppo parlamentare | - Partito Democratico (Dal 2/10/2014-attualmente)
In precedenza: - Scelta Civica per l'Italia (Da inizio legislatura al 10/12/2013) - Per l'Italia (Dal 10/12/2013 al 2/10/2014) |
Coalizione | Con Monti per l'Italia |
Circoscrizione | Lombardia 2 |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Democratico (Dal 2014)
In precedenza: Scelta Civica per l'Italia (2013) |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza |
Professione | Professore universitario
Avvocato |
Gregorio Gitti (Brescia, 21 giugno 1964) è un politico e avvocato italiano.
Gitti nasce il 21 giugno del 1964 a Brescia da famiglia di tradizione politica democristiana, Figlio del politico Tarcisio Gitti (deputato DC 1979-1994) e di Gigliola Monticelli. Anche il nonno, Angelo Gitti, era stato deputato DC dopo essere stato tra i fondatori della CISL.[1]
Gitti si laurea in Giurisprudenza all'Università degli Studi di Pavia (Collegio Borromeo) nel 1988, con lode.[2] Attualmente Gitti è professore ordinario di Diritto civile all'Università degli Studi di Milano.
Sposato con Francesca Bazoli, figlia del banchiere Giovanni Bazoli, è padre di tre figli: Giulia, Giovanni e Luigi.
È socio fondatore dello Studio Legale Gitti – Pavesi di Milano, quindi Gitti And Partners[3]. Gitti è stato advisor della fusione tra le municipalizzate AEM Milano e ASM Brescia, creando la multiutility pubblica A2A, sotto l'egida del centrosinistra bresciano di Paolo Corsini, ma secondo i critici con un esito sbilanciato a favore di Milano. Ugualmente, Gitti ha curato la fusione bancaria tra il Banco Lombardo bresciano e la BPU bergamasca, con la nascita di Ubi Banca; anche in questo caso, i critici hanno lamentato il trasferimento del potere bancario verso Bergamo.[4]
Nel 2009 il suo Studio Pavesi-Gitti-Verzoni si è fuso con lo Studio Vitali Romagnoli Piccardi, già fondato da Giulio Tremonti. Gitti ha quindi partecipato all'operazione di privatizzazione di Alitalia e fusione con Air One nella Compagnia aerea italiana spa (CAI), e alla creazione del Fondo italiano di investimento Sgr spa, il cui socio di maggioranza è la Cassa depositi e prestiti.[4]
È stato membro del consiglio di amministrazione di Edison, di Flos, di Metalcam, delle Librerie Feltrinelli, di Hopa, di Ansaldo STS.[4]
Militante nei circoli della DC bresciana durante la Prima Repubblica, negli anni '90 Gitti si avvicina al progetto dell'Ulivo di Romano Prodi. Si fa promotore dell'"Associazione per il partito democratico",[4], quindi contribuisce alla stesura delle regole per le Primarie del 2005 de L'Ulivo.[1]
Nel 2007 è parte del Comitato promotore del referendum abrogativo del Porcellum. Si allontana quindi dal progetto del Partito Democratico, che considera "snaturato da parte di DS e Margherita".[1]
Nel 2008 lancia la Fondazione Etica assieme a Romain Zaleski, Carlo Feltrinelli, Chicca Olivetti, Valerio Onida, e Piergaetano Marchetti.[4]
Nel 2012 viene nominato alla presidenza della lista "Italiani Liberi e Forti" che sostiene la candidatura di Gaspare Sturzo alla presidenza della Regione Siciliana.[2]
Alle elezioni politiche del 2013 viene candidato nella lista Scelta Civica con Monti per l'Italia nella circoscrizione IV Lombardia 2 e viene eletto deputato della XVII Legislatura. Il 10 dicembre 2013 aderisce al gruppo parlamentare Per l'Italia.[5]
Nel settembre 2014 annuncia la sua richiesta di adesione, da indipendente, al gruppo del Partito Democratico di Matteo Renzi, alla Camera, ritenendo ormai esaurito il progetto di Scelta Civica e dei Popolari per l'Italia insieme alla vicecapogruppo di Per l'Italia alla Camera, Gea Schirò Planeta.[6]. Nel marzo 2017 ha deciso di sostenere la candidatura di Andrea Orlando alla segreteria del Partito Democratico.[7]
Controllo di autorità | VIAF (EN) 90364004 · ISNI (EN) 0000 0000 6189 5988 · SBN TO0V156004 · LCCN (EN) n00103037 |
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