Nel mondo di oggi, Erwin Straus è diventato sempre più rilevante in diversi ambiti, dalla politica alla scienza, passando per la cultura e la società. Il suo impatto è innegabile e le sue implicazioni sono varie e complesse. In questo articolo approfondiremo l'universo di Erwin Straus, esplorandone le diverse sfaccettature e analizzandone l'influenza nel contesto attuale. Dalla sua origine alle sue possibili evoluzioni future, cercheremo di far luce su questa tematica diversa e multiforme.
Erwin Walter Maximilian Straus (Francoforte sul Meno, 11 novembre 1891 – Lexington, 20 maggio 1975) è stato un neurologo, psichiatra, psicologo filosofo tedesco naturalizzato statunitense.
Nato e formatosi in Germania, dopo aver iniziato a Berlino una carriera come psichiatra, fu costretto ad emigrare negli Stati Uniti nel 1938 in quanto ebreo.
Erwin Straus affrontò criticamente i fondamenti epistemologici della psicoanalisi freudiana, del comportamentismo e dell'analitica esistenziale di Martin Heidegger. Fondò le proprie analisi in particolare sulla fenomenologia di Edmund Husserl, ma più sulle sue analisi della Lebenswelt che sulle sue descrizioni degli atti di coscienza. Tra le altre cose, Straus esaminò l'esperienza dello spazio e del tempo e i suoi cambiamenti in caso di malattia mentale.
Insieme a Karl Jaspers, Ludwig Binswanger, Viktor Emil von Gebsattel ed Eugène Minkowski, Straus fu uno dei principali esponenti di una psichiatria basata sulle scienze umane, che plasmò l'immagine della psichiatria nella Repubblica federale di Germania dopo la seconda guerra mondiale e negli anni sessanta, perdendo successivamente terreno rispetto alla psicoanalisi e agli approcci biologici.
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