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Deferiprone | |
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Nome IUPAC | |
3-idrossi-1,2-dimetilpiridin-4(1H)-one | |
Nomi alternativi | |
CP- 20 1,2-dimetil-3-hydroxyidrossi-4(1H)-piridinone 1,2-dimetil-3-idrossipirid-4-one 3-idrossi-1,2-dimetil-4(1H)- piridone 4(1H)-piridinone-1,2-dimetil-3-idrossi- 4(1H)-piridone,3-idrossi-1,2-dimetil-[1] | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C7H9NO2 |
Massa molecolare (u) | 139.152 g/mol |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 629-275-0 |
Codice ATC | V03 |
PubChem | 2972 |
DrugBank | DBDB08826 |
SMILES | O=C\1C(\O)=C(/N(/C=C/1)C)C |
Dati farmacologici | |
Categoria farmacoterapeutica | ferrochelante |
Modalità di somministrazione | orale |
Dati farmacocinetici | |
Metabolismo | Coniugazione con Acido glicuronico |
Emivita | 2-3 ore |
Escrezione | renale dal 75% al 90%; metaboliti escreti: deferiprone libero, il metabolita glucuronide e il complesso ferro-deferiprone[2] |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
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attenzione | |
Frasi H | 302 - 315 - 319 - 335 |
Consigli P | 261 - 305+351+338 [3] |
Il deferiprone è un principio attivo che agisce come ferrochelante; esso è indicato secondo l'RCP[2] nel trattamento dell'accumulo di ferro (emosiderosi) nei pazienti affetti da talassemia maggiore, quando la terapia con deferoxamina è controindicata o non adeguata.
Il farmaco è stato studiato dalla ApoPharma[4]. In Italia è commercializzato dalla Chiesi Farmaceutici dal 1999, con il nome: Ferriprox.
Il principio attivo il deferiprone[5](3.idrossi-1,2.dimetilpiridina-4.one) che si comporta chimicamente come un antiossidante[1], è una molecola capace di legare il ferro in una proporzione molare di 3: 1. Monitorando la ferritina serica il deferiprone è capace di ridurre, prevenendolo, l'accumulo di ferro nei soggetti talassemici sottoposti a trasfusioni continue; pur non riducendo le lesioni agli organi interni.
Nei pochi studi effettuati il deferiprone si mostra meno efficace della deferossamina, per questo motivo è, rispetto a questa, una seconda scelta[6].
Sono stati pubblicati a tutto giugno 2010 più di 650 lavori che parlano di deferiprone; tra essi vi sono 4 metanalisi rilevanti:
Non utilizzare in caso di gravidanza e allattamento, ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; in caso di storia di neutropenia e/o precedenti di agranulocitosi, i pazienti non devono assumere medicinali noti come causa di neutropenia o potenzialmente in grado di causare l'agranulocitosi.
Si possono manifestare artropatie, neutropenia, inoltre è notevole la diminuzione dello zinco nel corpo. Gli effetti collaterali più frequenti (con frequenza di 1/10) sono: nausea, dolore addominale, vomito e cromaturia (urine colorate). Con minore frequenza provoca: aumento degli enzimi epatici, neutropenia, agranulocitosi, emicrania, diarrea, artralgie, aumento dell'appetito, affaticamento.