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Corylus (nocciolo) L., 1753 è un genere di piante appartenente alla famiglia Betulaceae.[1]
In questo genere sono riconosciute le seguenti specie:[1]
Sono edibili i frutti di ogni varietà di nocciolo. Il nocciolo comune (Corylus avellana) è la prima specie più coltivata; nessun'altra specie ha particolare rilevanza commerciale. Un certo numero di varietà sono coltivate come piante ornamentali, per i rami contorti (C. avellana 'Contorta') penduli (C. avellana 'Pendula') o per i petali viola (C. maxima 'Purpurea'). Il nocciolo è un materiale tradizionalmente usato per costruire graticci, palizzate, canestri. L'albero può essere capitozzato, dato che emette polloni dopo pochi anni. Foglie e germogli sono cibo per le larve di varie specie di Lepidotteri.
I Celti ritenevano i noccioli fonte di saggezza e ispirazione. Numerose versioni di leggende celtiche parlano di nove noccioli cresciuti intorno a uno specchio d'acqua, in cui cadevano i frutti maturi, mangiati da un salmone (pesce sacro ai Celti), il quale assorbiva la loro saggezza. In una di queste leggende, un druido, nella speranza di diventare onnisciente, pescò uno dei salmoni e chiese a un allievo di arrostirlo senza assaggiarlo. Mentre lo cucinava, si formò una bolla che l'allievo fece scoppiare col dito, assorbendo così la saggezza del pesce succhiandosi il dito scottato. Il ragazzo si chiamava Fionn Mac Cumhail (Fin McCool) e divenne uno tra i più celebri eroi della mitologia gaelica.
I fratelli Grimm, ne "Il ramo del nocciolo" sostengono che essi proteggano al meglio da tutti i rettili e dagli animali striscianti.
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