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I castelli della provincia di Mantova, molti dei quali distrutti, testimoniano l'importanza strategica che questo territorio ebbe nei secoli. I primi a costruire edifici fortificati furono i Romani, che edificarono i loro castrum nell'area pianeggiante.
Nei secoli successivi si avvicendarono sul territorio lotte tra Guelfi e Ghibellini, passaggi di eserciti, cambi dei confini, con i conseguenti assalti, assedi, distruzione dei castelli e successive ricostruzioni. I Bonacolsi prima e successivamente i Gonzaga con i loro valenti architetti (tra i quali Giovanni da Padova, Lorenzo Leonbruno e Alessio Beccaguto), hanno lasciato un segno indelebile nella storia dell'architettura militare mantovana.
Quando l'importanza difensiva dei castelli venne meno furono trasformati in residenze nobiliari, ampliati e arricchiti con loggiati, affreschi e arredi lussuosi.
Il materiale impiegato principalmente per la costruzione è il laterizio, con inserti in pietra per le parti che dovevano risultare più robuste o decorative. Il mattone pieno, costruito in loco con l'argilla di cui vi è grande abbondanza, produceva mura che, se di ampio spessore, risultavano molto solide.
I castelli presentano tratti similari: pianta squadrata, cortile interno, torri anche rotonde negli angoli, fossato con acqua e relativo ponte levatoio. Sono stati quelli più modificati per adattarli all'uso residenziale, cosa che ha comportato a volte la costruzione di annessi agricoli, l'abbattimento di torri o il riempimento del fossato.