Camponogara è un argomento che ha catturato l'attenzione di molte persone nel corso degli anni. Con una storia ricca di eventi e fatti significativi, Camponogara ha lasciato un segno indelebile nella società e ha generato innumerevoli riflessioni e dibattiti. Dalle sue origini fino alla sua attualità, Camponogara è stato oggetto di studio, analisi e ammirazione da parte di esperti e fan. In questo articolo esploreremo in dettaglio i vari aspetti di Camponogara, il suo impatto in diversi ambiti e la sua influenza sulla vita quotidiana delle persone.
Camponogara comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Città metropolitana | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Antonio Fusato (lista civica di centro-sinistra Insieme con Antonio Fusato Sindaco) dal 27-5-2019 (2º mandato dal 10-6-2024) |
Territorio | |
Coordinate | 45°23′N 12°04′E |
Altitudine | 4 m s.l.m. |
Superficie | 21,3 km² |
Abitanti | 12 968[1] (31-12-2024) |
Densità | 608,83 ab./km² |
Frazioni | Calcroci, Campoverardo, Premaore, Prozzolo |
Comuni confinanti | Campagna Lupia, Campolongo Maggiore, Dolo, Fossò |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 30010 |
Prefisso | 041 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 027004 |
Cod. catastale | B554 |
Targa | VE |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 432 GG[3] |
Nome abitanti | Camponogaresi |
Patrono | sant'Apollonia |
Giorno festivo | 9 febbraio |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Camponogara (Canponogara in veneto[4]) è un comune italiano di 12 968 abitanti[1] della città metropolitana di Venezia in Veneto.
Camponogara ha dovuto far fronte sin dai tempi più antichi alle continue inondazioni del vicino Brenta, peraltro deviato in prossimità del centro dagli interventi idraulici intrapresi dalla Repubblica di Venezia.
Alle problematiche naturali e storiche, si è aggiunto di recente il fattore urbanizzazione: negli ultimi dieci anni il paese ha visto aumentare la sua popolazione di circa il 20% anche a causa della costruzione di interi quartieri su aree precedentemente agricole. Le nuove lottizzazioni non hanno previsto sistemi di ammodernamento del sistema idrogeologico del paese e causano di frequente allagamenti, in particolare a Calcroci e ad Arzerini. Gli ultimi eventi del genere si sono verificati nel 2007 e nel 2008.
La situazione è tanto compromessa che la Regione Veneto ha stanziato tre milioni di euro per l'ammodernamento della rete idrica, prevedendo in tutto il territorio di Camponogara e di Campagna Lupia oltre venticinque milioni di euro di investimenti[5].
Il nome del comune deriva dai termini latini da campus e nux ("campo" e "noce"), venetizzato poi in "Camponogara", a testimonianza delle antiche coltivazioni diffuse nella zona[6].
Per quanto riguarda le frazioni, Campoverardo trae origine da un nome germanico, Eberhard, forse un uomo d'armi giunto fra il VI e il VII secolo; Prozzòlo dal latino praedium "piccolo fondo agricolo"; Premaore è un composto traducibile con "prato maggiore"[6].
Tra le varie località minori, sono da citare Pila, sita fra Calcroci e Prozzolo, Arzerini, fra Campoverardo e Dolo, e Cornio, fra Premaore e Campolongo Maggiore. Il nome Pila è dovuto alla lavorazione di pilatura del riso — coltura praticata nella zona tra il Brenta e il Taglio Nuovissimo —che avveniva in un laboratorio di fattura sei-settecentesca, ancora oggi presente.
L'area di Camponogara era sicuramente civilizzata sin dai tempi dei Veneti e poi sotto l'Impero Romano, tuttavia i reperti sono molto scarsi a causa delle inondazioni che colpiscono frequentemente il territorio. Qualche traccia si può ravvisare osservando la disposizione delle strade, che tuttora segue la regolarità del graticolato.
La storia medievale ci è nota soprattutto grazie agli archivi ecclesiali. Dell'897 è la prima citazione del paese: in un documento l'imperatore Berengario investiva Pietro, vescovo di Padova, conte di Piove di Sacco e della Saccisica, area a cui apparteneva anche Camponogara. Tuttavia la popolazione locale si ribellò al potere del clero e l'imperatore Enrico IV limitò il potere vescovile concedendo agli abitanti il diritto vagantivo, ovvero di pascolo, caccia e pesca sui terreni demaniali.
La Cartula dathie episcopatus asserisce che nel 1077 fu eretta una prima chiesetta a Camponogara, dedicata alla Madonna. La decima papale del 1297 pure ne parla, indicandola come Ecclesia S. Mariae de campo Nogaria. Nel XIII secolo anche questo paese soffrì le vicende belliche che videro come protagonista Ezzelino III da Romano.
Passata da Padova alla Serenissima, Camponogara fu coinvolta nella Guerra della Lega di Cambrai (vi giunse l'imperatore Massimiliano I con il suo esercito), ma in seguito poté godere di un lungo periodo di pace e di relativa prosperità economica. A questo periodo risale la costruzione di alcune ville venete.
I lavori di costruzione della chiesa parrocchiale iniziarono nel 1774, venne abbellita con affreschi di Costantino Cedini, allievo di Jacopo Guarana[7]. La costruzione del tempio fu terminata nel 1792, venne consacrato nel 1812 dal vescovo Dondi dell’Orologio[8].
Con la caduta di Venezia (1797), Camponogara seguì le sorti del Veneto e, passata ai francesi e poi all'Austria, entrò a far parte del Regno d'Italia dopo la pace di Vienna[6].
In seguito Camponogara fece parte del Regno Lombardo-Veneto, e diede i natali a uno dei Mille di Garibaldi: Domenico Menin[9]. Nel 1866, insieme alle province venete e a Mantova, il comune fu annesso al Regno d'Italia; l'Arciprete dell'epoca era di sentimenti filo-unitaristi e domenica 14 ottobre 1866, nella chiesa parrocchiale, tenne un discorso dai toni solenni annunciando il prossimo ingresso del Veneto nell'Italia unita[10].
Nel 1885 fu eretto il campanile della chiesa parrocchiale[11], e a inizio Novecento l'edificio fu sottoposta ad alcuni restauri.
Durante gli anni della seconda guerra mondiale, Camponogara affrontò un periodo particolarmente difficile. La popolazione (che era circa un terzo di quella attuale) fu messa a dura prova dalle privazioni materiali, dalle restrizioni imposte dal conflitto e dalle frequenti incursioni aeree nella zona. Le condizioni di vita si fecero precarie e l'intera comunità dovette confrontarsi con le difficoltà quotidiane legate alla scarsità di risorse, alla paura e all'incertezza del futuro.
Nelle sue memorie Don Floriano Riondato, che fu nominato vicario parrocchiale di Camponogara nell'agosto del 1944, racconta che: «Il comune di Camponogara confina con la laguna , e i tedeschi, temendo uno sbarco dei marines americani, precettarono tutti gli uomini abili al lavoro per scavare trincee e fortini di difesa sulla riva e centinaia di lavoratori dovevano presentarsi quotidianamente per 5 lire al giorno. Erano molti i partigiani a Camponogara: un esperto in trasmissioni radio segnalava di notte, con una pila elettrica, all'aereo americano che perlustrava la zona il luogo dove paracadutare viveri, armi e munizioni»[12].
All'inizio del 1946 comparve in paese la prima automobile[13].
Nello stemma del comune di Camponogara, concesso insieme al gonfalone con decreto del presidente della Repubblica del 27 ottobre 1956[14], è rappresentato un albero di noce (noghèra) in campo azzurro, nodrito sulla pianura erbosa. Il gonfalone è un drappo di azzurro.
Abitanti censiti[15]
A Camponogara ha sede l'istituto comprensivo Antonio Gramsci. Fanno parte di tale istituto: due scuole dell'infanzia, tre primarie ed una scuola secondaria di primo grado. Sono inoltre presenti un asilo nido comunale e due scuole dell'infanzia paritarie.
In paese ha sede una biblioteca comunale, la seconda della Riviera del Brenta dopo quella di Dolo[6].
Nel 2001 è stata fondata l'Università Popolare di Camponogara, che conta sedi staccate nella maggior parte dei comuni della Riviera del Brenta. Dal 2016 è attiva anche al di fuori del mandamento (a Marcon) e al di fuori della provincia (a Brugine). Nel 2021 ha variato il suo nome in Universitá Popolare del Nord Est, in seguito al continuo diffondersi in vari territori esterni al comune d'origine.
Questo paese ha una lunga storia di coltivazione d'uva e produzione di vino, in particolare Cabernet e Merlot. La cantina sociale è stata fondata il 7 maggio 1959 a Premaore da una quarantina di viticoltori.
L'area a carattere prevalentemente rurale, in frazione Premaore e località Cornio, trova una fonte di reddito anche grazie all'industria calzaturiera e alla pelletteria, infatti non è difficile notare piccole aziende, a carattere familiare, dedite a produrre scarpe, o parti di esse.
Vi sono presenti anche alcune aziende vetraie che producono lampadari e oggettistica affine.
Nominativo | Partito / Coalizione | Periodo | Elezione | |||||
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Sindaci eletti dal Consiglio comunale (1946-1995) | ||||||||
Odoardo Tassetto | Partito Comunista Italiano | 1946-1958 | 1946 | |||||
1951 | ||||||||
1956 | ||||||||
Antonio Fabris | Partito Comunista Italiano | 1958-1964 | (1956) | |||||
1960 | ||||||||
Alfredo Tamburini | Partito Comunista Italiano | 1964-1980 | 1964 | |||||
1970 | ||||||||
1975 | ||||||||
Gelindo Coin | Partito Comunista Italiano | 1980-1986 | 1980 | |||||
1985 | ||||||||
Walter Mescalchin | Partito Comunista Italiano (1986-91) | 1986-1995 | (1985) | |||||
Partito Democratico della Sinistra (1991-95) | 1990 | |||||||
Sindaci eletti direttamente dai cittadini (dal 1995) | ||||||||
Walter Mescalchin | Sinistra | 1995-1999 | 1995 | |||||
Desiderio Fogarin | L.c. Fogarin | 1999-2009 | 1999 | |||||
2004 | ||||||||
Gianpietro Menin | Centro-sinistra | 2009-2019 | 2009 | |||||
2014 | ||||||||
Antonio Fusato | Centro-sinistra | 2019-in carica | 2019 | |||||
2024 |
Nel territorio di Camponogara si disputa annualmente il Memorial Carlo Valentini, corsa in linea maschile di ciclismo su strada riservata alla categoria Under 23[16].