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Antonio Morassi (Gorizia, 1º ottobre 1893 – Milano, 30 novembre 1976) è stato uno storico dell'arte e funzionario italiano, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo[1][2].
Antonio Morassi nacque a Gorizia nel 1893. Storico dell'arte di fama internazionale[1], il suo percorso di studi culminò con la frequentazione della scuola di Vienna, dove si laureò con Max Dvořák,[1] discutendo una tesi su Michele Sanmicheli; si perfezionò successivamente sotto la guida di Adolfo Venturi a Roma.[3]
Lavorò e collaborò come ispettore nelle Soprintendenze del Friuli-Venezia Giulia (1920-1925), della provincia autonoma di Trento (1925-1928), di Milano e alla Pinacoteca di Brera (1928-1939), e a quella di Genova (1939-1949).[1][3]
Fu inoltre docente di storia dell'arte presso le Università degli Studi di Milano e Pavia [1]e conservò un costante rapporto con il collezionismo, il mercato e le principali case d'asta.[3]
Tra le numerose mostre che curò, si ricordano nel 1934 quella sulla pittura cinese, due anni dopo quella riguardante l'oreficeria, intitolata Antica Oreficeria Italiana, organizzata nell'ambito della VI Triennale di Milano (1936), [4] e nel 1949 a Genova quella incentrata su Alessandro Magnasco.[5]
Nel corso della sua carriera di studioso d'arte raccolse una vasta quantità di materiali di grande importanza scientifica costituiti da fotografie, estratti bibliografici, ritagli di stampa, carteggi, perizie ed expertises proprie e di altri studiosi, appunti manoscritti, schede, tutto ciò che era necessario per i suoi studi e per le sue monografie sulla pittura italiana dal XV secolo al XVIII secolo, in particolare quella veneta tra il XVII secolo e il Settecento.[1][4][5]
Tra i suoi lavori principali si possono menzionare i cataloghi completi dell'opera dei Tiepolo e dei Guardi.[1][3]
Una parte della biblioteca personale e professionale di Morassi è conservata presso la Biblioteca di Area Umanistica (BAUM)[6] dell'Università Ca' Foscari Venezia.
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