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Andrea Bernardi, detto Novacula (San Giovanni in Persiceto, 1450 – Forlì, 1522), è stato uno storico e cronista italiano, il più importante cronista delle storie forlivesi e la fonte più rilevante di informazioni della Forlì del XV e inizio XVI secolo.
Nato in una famiglia bolognese di modesta condizione, era figlio di Pietro Bernardi,[1] originario di San Giovanni in Persiceto.
Nel 1470 si stabilì a Forlì[2] facendo il barbiere, da cui il soprannome Novacula (dal latino, rasoio).[3]
Non ebbe figli dal matrimonio con Caterina Vargoli, ma adottò come tali le sue tre nipoti, figlie del defunto fratello Giorgio.
Pochi anni dopo il suo arrivo a Forlì iniziò a redigere una cronaca dei fatti accaduti in città dal 1476 al 1517, che gli valse il favore delle autorità.[3]
Fu nominato membro del collegio dei fiduciari e nel 1500 ottenne la cittadinanza forlivese.
Cesare Borgia lo esentò dal pagamento delle tasse, privilegio confermato poi dal Legato pontificio quando la città tornò allo Stato Pontificio. I magistrati cittadini lo acclamarono ufficialmente come "poeta e storico immortale", atto che venne ratificato dal podestà; Papa Giulio II lodò la sua opera e nel 1516 il cardinale Achille Grassi lo nominò cavaliere.[4][3]
Morì nel 1522 all'età di 72 anni, e fu sepolto nella Cattedrale di Santa Croce a Forlì.[4]
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