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Debuttò nel cinema come attore nel 1937[1] e raggiunse il successo con il filmSpasimo (1944), diretto da Alf Sjöberg e sceneggiato da Ingmar Bergman, in cui interpretò il ruolo di un tormentato studente[1][2]. La sua commovente interpretazione lo portò all'attenzione di Hollywood, dove debuttò nel 1949 nel film Madame Bovary di Vincente Minnelli, adottando lo pseudonimo di Christopher Kent[2].
Durante gli anni cinquanta lavorò sia in Svezia, dove debuttò nella regia con il film Flickan i regnet[1][2], sia negli Stati Uniti, dove continuò ad apparire come attore in film quali I miei sei forzati (1952), L'amante di ferro (1952) e I perseguitati (1953)[1]. Dopo aver diretto nove film in Svezia, all'inizio degli anni sessanta si stabilì definitivamente in California, dove si dedicò principalmente alla regia di serie televisive, in particolare con il telefilm Le spie[2], di cui diresse 9 episodi, portando un approccio innovativo alle tecniche di ripresa, contrariamente alle indicazioni dell'American Society of Cinematographers[2].