Nel seguente articolo parleremo di Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, un argomento che ha generato interesse e dibattito in diversi ambiti. Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro è un argomento che ha catturato l'attenzione di molte persone per la sua rilevanza e il suo impatto sulla società. In questo articolo esploreremo diversi aspetti legati a Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, dalla sua origine ed evoluzione alle sue possibili implicazioni in futuro. È importante comprendere l'importanza di Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro e analizzarlo da varie prospettive per comprenderne la portata e la rilevanza. Attraverso questo articolo cercheremo di fornire una visione completa su Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro e incoraggiamo la riflessione e il dibattito su questo argomento.
Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro | |
---|---|
(EN) International Agency for Research on Cancer - IARC (FR) Centre international de recherche sur le cancer - CIRC | |
![]() | |
![]() | |
Abbreviazione | IARC |
Tipo | Agenzia specializzata dell'Organizzazione mondiale della sanità |
Fondazione | 20 maggio 1965 |
Sede centrale | ![]() |
Direttore | Elisabete Weiderpass |
Sito web e Sito web | |
L'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (abbreviato IARC, dal nome inglese International Agency for Research on Cancer) è un organismo intergovernativo facente parte dell'Organizzazione mondiale della sanità delle Nazioni Unite. Da non confondere con l'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (abbreviata AIRC), che è invece una fondazione italiana.
I compiti dello IARC sono quelli di condurre e coordinare la ricerca sulle cause e sui meccanismi della carcinogenesi, di raccogliere e pubblicare i dati di sorveglianza riguardanti l'incidenza del cancro in tutto il mondo[1] e di realizzare una revisione sistematica ed esaustiva di tutta la letteratura scientifica pubblicata riguardante la cancerogenicità di un determinato agente,[2] pubblicando poi una monografia per ognuno di essi.[3]
Per ognuno degli oltre 1000 agenti presi in considerazione, l'agenzia specifica solo se sono cancerogeni o meno per gli esseri umani. Non specificando quanto sia rischioso entrarvi in contatto né quale sia la probabilità di sviluppare forme tumorali, tra una sostanza e l'altra possono esserci notevoli differenze di rischio. Queste ultime informazioni sono fornite da altri enti internazionali come l'autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) o il comitato di esperti congiunto FAO/OMS sugli additivi alimentari (JECFA).
All'inizio del 1963, dopo aver visto la moglie soffrire e morire di cancro, il giornalista Yves Poggioli inviò una lettera a Emmanuel d'Astier de la Vignerie raccontando la storia di sua moglie e sollecitando la creazione di un centro internazionale per la ricerca sul cancro, i cui finanziamenti sarebbero stati addebitati direttamente sui bilanci nazionali in ugual misura di quelli destinati agli armamenti nucleari. Toccato dalla lettera, d'Astier riunì un gruppo di figure di spicco francesi, in modo da attirare l'attenzione dell'allora presidente Charles de Gaulle[4] attraverso il quotidiano Le Monde. Il presidente de Gaulle rispose positivamente all'appello e si rivolse a sua volta all'Organizzazione Mondiale della Sanità. Il progetto guadagnò rapidamente slancio e il 20 maggio 1965, con una risoluzione dell'Assemblea Mondiale della Sanità, fu creata la IARC come agenzia specializzata sul cancro. L'edificio della sede centrale dell'agenzia è a Lione, in Francia.[5]
Attività centrale dell'agenzia è la redazione delle monografie, opere scritte che trattano in maniera esaustiva un singolo argomento, ovvero un agente di cui si sospetta l'azione cancerogena. Lo studio e la redazione di questi testi è un'attività che riunisce gruppi di esperti per valutare la cancerogenicità di particolari agenti. I gruppi di lavoro, esaminano tutti gli studi pubblicati e valutano il grado di rischio cancerogeno presentato da un agente. Non valutano quanto sia pericoloso entrare in contatto con un agente ma solo se questo è cancerogeno o meno.
Ad oggi, oltre 1000 agenti sono stati presi in considerazione, tra cui: agenti fisici, molecole, miscele, agenti biologici, esposizioni occupazionali e fattori dipendenti dallo stile di vita.[6] Le agenzie di sanità pubblica utilizzano quindi queste informazioni come supporto scientifico per le loro azioni per prevenire l’esposizione a questi potenziali agenti cancerogeni. I principi scientifici, le procedure e i criteri che guidano la valutazione sono descritti nel Preambolo alle Monografie della IARC.[7]
Gli agenti revisionati dallo IARC sono suddivisi in quattro gruppi:
Il gruppo 4 - Probabilmente non cancerogeno per l'uomo è stato estinto nel corso del 2016, in quanto il suo unico agente, il caprolattame, è stato spostato nel gruppo 3.[7] All'interno di questa categoria erano raggruppati gli agenti per i quali c'era evidenza di assenza di cancerogenicità sia nell'uomo, sia nell'animale da esperimento.
Negli anni le deliberazioni e monografie pubblicate dalla IARC sono state oggetto di varie critiche e controversie scientifiche.[8] Le principali critiche sono state:
Nazione | Entrata | Uscita | ||
---|---|---|---|---|
Anno | Risoluzione | Anno | Risoluzione | |
Stati Uniti d'America | 1965 | Fondazione | ||
Francia | 1965 | Fondazione | ||
Italia | 1965 | Fondazione | ||
Germania Ovest, Germania | 1965 | Fondazione | ||
Regno Unito | 1965 | Fondazione | ||
Australia | 1965 | GC/1/R1 | ||
USSR, Russia | 1965 | GC/1/R2 | ||
Israele | 1966 | GC/2/R1 | 1971 | GC/9/R11 |
Paesi Bassi | 1967 | GC/3/R1 | ||
Belgio | 1970 | GC/8/R10 | ||
Giappone | 1972 | GC/10/R1 | ||
Svezia | 1979 | GC/18/R1 | ||
Canada | 1982 | GC/22/R1 | ||
Finlandia | 1986 | GC/27/R1 | ||
Norvegia | 1987 | GC/28/R1 | ||
Danimarca | 1990 | GC/31/R1 | ||
Svizzera | 1990 | GC/31/R2 | ||
Argentina | 1998 | GC/39/R1 | 2001 | GC/42/R3 |
Brasile | 1998 | GC/39/R2 | 2001 | GC/42/R4 |
Spagna | 2003 | GC/44/R1 | ||
India | 2006 | GC/48/R1 | ||
Corea del Sud | 2006 | GC/48/R2 | ||
Irlanda | 2007 | GC/49/R2 | ||
Austria | 2008 | GC/50/R18 | ||
Brasile | 2013 | GC/55/17 | ||
Qatar | 2013 | GC/55/19 | ||
Marocco | 2015 | GC/57/19 | ||
Cina | 2021 | GC/63/ |
Controllo di autorità | VIAF (EN) 149533873 · ISNI (EN) 0000 0004 0598 0095 · LCCN (EN) n79125097 · GND (DE) 1001130-4 · BNE (ES) XX254137 (data) · BNF (FR) cb11862908n (data) · J9U (EN, HE) 987007263048105171 · NDL (EN, JA) 00288452 |
---|