Acquasantiera

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Acquasantiera barocca nella chiesa di Santa Maria Maddalena (Roma)

L'acquasantiera è un recipiente atto a contenere l'acqua santa. Si trova generalmente all'ingresso delle chiese ad uso dei fedeli.[1]

L’uso dell’acqua benedetta in pubblico, non esiste da sempre, ma sembra attestato per la prima volta, come disposizione ecclesiastica (e quindi probabilmente doveva esistere da prima), nell'alto medioevo, precisamente verso la metà del IX secolo: si tratterebbe "dell’aspersione domenicale in ricordo del battesimo". Si diffuse poi rapidamente in tutto l’Occidente favorendo il "progressivo abbandono dell’aspersione pubblica domenicale e dalla sua sostituzione con il più rapido e semplice gesto di segnarsi all’ingresso delle chiese"[2].

Descrizione

L'acquasantiera può essere fissata al muro (es. acquasantiera "a labbro") o isolata, appoggiata su un sostegno (una colonna, un pilastro o un piedistallo), nel cui caso si parla di acquasantiera a pila. Può essere anche portatile.

Le acquasantiere sono in genere larghe e poco profonde. Vengono spesso realizzate utilizzando materiali duri, spesso pietra da taglio, con un interno per il quale di frequente viene utilizzato il marmo o l'alabastro.

Acquasantiera genovese punzone Torretta

Lo stile delle decorazioni di un'acquasantiera spesso riflette lo stile della chiesa stessa. Le acquasantiere non vanno confuse con il fonte battesimale, grande contenitore d'acqua benedetta (acqua lustrale) usato per i battesimi.

Note

  1. ^ acquasantiera, su Enciclopedia on line, treccani.it, Istituto Treccani. URL consultato l'8 marzo 2021.
  2. ^ (ES) Simona Moretti, La sirena e l’acquasantiera nel Medioevo: un binomio difficile, in De Medio Aevo, vol. 8, 4 dicembre 2019, pp. 83-97, DOI:10.5209/dmae.66815. URL consultato il 15 maggio 2024.

Bibliografia

  • Cordula Mauss, Weihwasserbecken des 15. und 16. Jahrhunderts in Italien. Gestaltung. Funktion. Bedeutung, Veroeffentlichungen der Bibliotheca Hertziana Max-Planck-Institut für Kunstgeschichte Rom, Hirmer Verlag GmbH, Monaco di Baviera 2018.[1].

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  1. ^ Il libro contiene anche un capitolo sulla storia dell'acqua santa e dell'acquasantiera