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Moritz Werner Fenchel (Berlino, 3 maggio 1905 – Copenaghen, 24 gennaio 1988) è stato un matematico tedesco con cittadinanza danese.
Proveniva da una famiglia ebraica, ed era fratello maggiore del regista e architetto Heinz Fenchel. Studiò all'Università di Berlino, dove ottenne un dottorato in geometria nel 1928, e insegnò matematica all'Università di Gottinga fino al 1933.[1]
L'ascesa del nazismo in Germania lo costrinse alla fuga nel 1933; riparato in Danimarca, ottenne in breve tempo la cattedra di matematica all'Università di Copenaghen. Nel dicembre 1933 sposò la matematica Käte Sperling, a sua volta fuggita dalle persecuzioni anti-ebraiche. Rimase in Danimarca fino all'invasione tedesca del 1940, quando fuggì ancora in Svezia.[1] Rimase in esilio fino al 1945, insegnando alla Scuola Danese di Lund.
Dopo la fine della seconda guerra mondiale rientrò in Danimarca e vi si stabilì definitivamente.[1] Nel 1946 venne eletto membro della Regia accademia danese di scienze e lettere, e continuò ad insegnare a Copenaghen fino al pensionamento nel 1974. I suoi studi si concentrarono soprattutto sulla geometria convessa e sui problemi di ottimizzazione.[1]
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