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Desdemona Zemira Wanda Canna (Borgosesia, 3 ottobre 1921 – 18 febbraio 2020) è stata una partigiana e antifascista italiana.[1]
Terza di sei fratelli, aveva lavorato presso la Tessitura Lenot di Borgosesia e dal 1941, anno del matrimonio, presso la Bozzalla e Lesna di Coggiola[2]. A 22 anni decise di unirsi alla Resistenza dopo l'arresto ingiustificato della sorella[3], diventando staffetta per le Brigate Garibaldi sotto il comando di Cino Moscatelli, insieme al padre Antonio, alla sorella Miliuccia e al fratello Beppe[2]. Finita la guerra, iniziò un'opera di informazione e divulgazione, divenendo membro dell'ANPI e presidente della sezione di Borgosesia[3].
In occasione della ricorrenza del 25 aprile nel 2017 raccontò la sua storia intervistata dal Tg1.[4]
Durante la sua vita aveva incontrato ben 3 Presidenti della Repubblica, Pertini, Scalfaro e Mattarella. Proprio a quest'ultimo Wanda Canna aveva consegnato i propri diari[5] ed il presidente Mattarella ha dichiarato alla stampa: "Ho ricevuto i suoi diari e ho potuto toccare da vicino ciò che lei ha fatto per la libertà".[6]
Muore il 18 febbraio 2020.[7][8]
Nel 2021 l'Anpi di Borgosesia pubblica una sua biografia con la partecipazione dell'Istituto per la Resistenza.[9]