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Veniero Accreman | |
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Sindaco di Rimini | |
Durata mandato | aprile 1957 – gennaio 1958 |
Predecessore | Venceslao Riccò (sindaco f.f.) |
Successore | Walter Ceccaroni |
Sito istituzionale | |
Deputato della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 16 maggio 1963 – 4 giugno 1968 |
Durata mandato | 17 giugno 1971 – 4 luglio 1976 |
Legislatura | IV, V, VI |
Gruppo parlamentare | IV: Comunista V-VI: Partito Comunista Italiano |
Circoscrizione | XII. Bologna |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | PCI |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza |
Professione | Avvocato |
Veniero Accreman (Rimini, 23 novembre 1923 – Rimini, 27 dicembre 2016[1]) è stato un avvocato, politico e saggista italiano.
Laureato in giurisprudenza, fu partigiano operante nella zona di Borghi[2], diventando uno dei primi presidenti dell’ANPI, nonché, in quegli anni, avvocato difensore dei partigiani riminesi dopo la guerra[3], professione in cui si distinse[2].
Esponente del Partito Comunista Italiano, fu sindaco di Rimini fra l'aprile 1957 e il gennaio 1958[4], città per la quale si impegnò durante gli anni della sua ricostruzione[3].
Venne eletto alla Camera dei deputati nel 1963. Ricandidato alle elezioni politiche del 1968, non risultò eletto, ma subentrò a Montecitorio il 17 giugno del 1971 dopo le dimissioni del collega Nicola Pagliarani; venne rieletto alle successive elezioni del 1972, concludendo definitivamente l'esperienza parlamentare nel 1976.
Morì all'età di 93 anni nel dicembre del 2016.
Di origini bavaresi[5], fu autore dell'autobiografia "Le pietre di Rimini", dove narrò della lotta partigiana nella sua provincia[2].
Controllo di autorità | SBN RAVV365251 |
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