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Vanna Lupa | |
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Lingua originale | italiano |
Genere | dramma musicale |
Musica | Ildebrando Pizzetti |
Libretto | Ildebrando Pizzetti |
Atti | tre |
Prima rappr. | 4 maggio 1949 |
Teatro | Teatro Comunale di Firenze |
Personaggi | |
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Vanna Lupa è un'opera di Ildebrando Pizzetti su libretto proprio. Fu rappresentata per la prima volta al Teatro Comunale di Firenze il 4 maggio 1949, nell'ambito della dodicesima edizione del Maggio Musicale Fiorentino.[1]
Nella recensione alla première del 1949[2], Andrea Della Corte notava che una delle migliori caratteristiche della opere di Pizzetti è «il concepimento della persona nelle relazioni sociali», cosicché il centro drammatico dei suoi lavori si trova nell'anima di alcuni personaggi. In Vanna Lupa il personaggio più emblematico è la protagonista, il cui ruolo emerge soprattutto nel secondo e terzo atto, caratterizzato dal contrasto tra l'ambizione di potere e la tenerezza materna verso Vieri. Della Corte giudicò Vanna Lupa, in cui la declamazione lirica «domina più che nelle precedenti come linguaggio dei personaggi», migliore di altri lavori, come Orseolo e L'oro, per emotività e vivacità.
Personaggio | Interprete[1] |
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Vanna | Gianna Pederzini |
Vieri | Antonio Annaloro |
Lapo | Gino Orlandini |
Salvestra | Mafalda Masini |
Ririna | Elena Rizzieri |
Jacopa | Giannella Elena Borrelli |
Nella | Josette Di Sorco |
Fiora | Ivana Ceccherini |
Nera | Loretta Di Lelio |
Tessa | Lucia Danieli |
Piccio Nello |
Mariano Caruso |
Zanobi Gianni |
Ernesto Salvi |
Simone | Mario Frosini |
Duccio | Saturno Meletti |
Notaio | Duilio Baronti |
Cilia | Giuseppina Sani |
Il Pecora | Armando Dadò |
Baroccio | Mario Petri |
Bindo | Silvio Maionica |
Piero | Lido Pettini |
Direttore: Ildebrando Pizzetti.
Scenografo: Pietro Annigoni.
Regista: Ildebrando Pizzetti e Giovacchino Forzano.
La vicenda ha luogo a Firenze, nella seconda metà del XIV secolo, durante il periodo di instabilità politica che precedette il tumulto dei Ciompi.
Si sta festeggiando il fidanzamento tra Ririna Velluti e Vieri dei Ricci, figlio di Vanna, detta Lupa per la smodata ambizione di potere. La festa viene interrotta per lo scoppio di una rivolta, uno dei capi della quale è lo stesso Vieri, desideroso di riportare concordia e libertà nella Firenze sotto dominazione straniera. Poco dopo giunge la notizia che Vieri è stato arrestato.
Vieri viene liberato in cambio del fatto che Vanna, grazie alle confidenze di Ririna, è riuscita a rivelare i nomi di molti rivoltosi. Vieri, irritato per quello che considera un tradimento, si scontra con la madre. Quindi riparte per un incontro con i suoi compagni in vista di una nuova sollevazione, non prima di avere consegnato un anello a Ririna dichiarandola sua sposa.
Vanna stessa è a capo di una fazione ghibellina che cerca di impossessarsi del potere, e tra i compagni di Vieri serpeggiano sospetti e malcontento. Ririna viene presa in ostaggio dal governo cittadino, per indurre Vieri a far cessare la rivolta. Vanna giunge per annunciare la liberazione di Ririna, ma Vieri viene colpito mortalmente da una freccia scoccata da un suo compagno che gli si è ribellato, il Pecora. Il corpo di Vieri viene portato via e poco dopo, affranta, anche Vanna spira.