Nell'ampio spettro di Valmorbia troviamo infinite prospettive, approcci e interpretazioni che ci invitano a immergerci nella sua ricchezza e complessità. Nel corso della storia, Valmorbia ha svolto un ruolo fondamentale nella vita delle persone, influenzando il modo in cui ci relazioniamo, pensiamo e creiamo. Dalle sue origini fino al suo impatto sulla società odierna, Valmorbia è stato oggetto di studio, ammirazione e dibattito, generando infinite riflessioni e argomenti che cercano di comprenderne e valorizzarne l'importanza. In questo articolo esploreremo diversi aspetti di Valmorbia, esplorandone il significato, l'evoluzione e la rilevanza nel nostro mondo oggi.
Valmorbia frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | Vallarsa |
Territorio | |
Coordinate | 45°47′26.88″N 11°06′19.44″E |
Altitudine | 645 m s.l.m. |
Abitanti | 40 (2017) |
Altre informazioni | |
Fuso orario | UTC+1 |
Patrono | Natività di Maria |
Giorno festivo | 8 settembre |
Cartografia | |
Valmorbia è una frazione del comune sparso di Vallarsa (Provincia autonoma di Trento) che conta una quarantina di abitanti.
Valmorbia è situata a 645 m s.l.m. sulle pendici del monte Pasubio in Vallarsa. Si sviluppa per la quasi totalità a monte della Strada statale 46 del Pasubio che l'attraversa mentre a valle una ripida riva un tempo completamente coltivata a vite ospita gli orti del paese. Alle spalle delle case a nord-ovest c'è Forte Pozzacchio e a nord est il Monte Corno Battisti. Dall'altra parte della valle, sopra all'abitato di Matassone c'è la vetta del Coni Zugna. Situata a 11 km da Rovereto e a 6 dal capoluogo comunale Raossi, da Valmorbia parte la strada che porta alla vicina frazione Dosso e all'abitato di Tezze. Dal paese si sviluppa un sentiero che porta al torrente Leno di Vallarsa.
A Valmorbia è presente un ex caseificio turnario dove fino agli anni novanta veniva conferito il latte dei residenti per produrre latticini. Era gestito da una cooperativa della frazione. In paese fino agli anni ottanta era presente un ufficio postale e una famiglia cooperativa. In paese vi sono tre capitelli dedicati a Maria, alla Madonna Addolorata e a Cristo Redentore.
Per alcuni anni nel periodo natalizio gli abitanti mettevano in scena un Presepio vivente molto apprezzato.[2]