In questo articolo esploreremo l'argomento Ticlopidina da varie prospettive, con l'obiettivo di fornire al lettore una visione completa e arricchente di questo argomento. Analizzeremo il suo contesto storico, le sue implicazioni nella società odierna, la sua rilevanza in diversi ambiti e il suo impatto sulla vita quotidiana. Attraverso un'analisi dettagliata ed esaustiva, cercheremo di offrire uno sguardo profondo e completo su Ticlopidina, al fine di promuovere una conoscenza più ampia e solida che ci permetta di comprenderne l'importanza e la sua influenza sul nostro ambiente.
Ticlopidina | |
---|---|
![]() | |
Nome IUPAC | |
5--6,7-diidro-4H-tieno piridina | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C14H14ClNS |
Massa molecolare (u) | 263,78566 g/mol |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 259-498-5 |
Codice ATC | B01 |
PubChem | 5472 |
DrugBank | DBDB00208 |
SMILES | C1CN(CC2=C1SC=C2)CC3=CC=CC=C3Cl |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
![]() | |
attenzione | |
Frasi H | 302 |
Consigli P | ---[1] |
La ticlopidina[2] è un principio attivo antipiastrinico facente parte della categoria delle tienopiridine di prima generazione, ossia agendo come antagonista del recettore purinergico per l'ADP noto come P2Y12. Trova la sua principale indicazione nella prevenzione di eventi trombotici.
Viene utilizzato nelle patologie dove c'è uno stato di ipercoagulabilità del sangue che può indurre gravi accidenti cardiovascolari (infarti miocardici, T.I.A., ictus cerebrali).
Sia strutturalmente (tienopiridina) sia come meccanismo d'azione, è diversa dall'aspirina perché è un antagonista dei recettori adenosinici delle piastrine, che provoca l'inibizione del legame indotto da ADP, del fibrinogeno al recettore gp IIb/IIIa, con effetto irreversibile che si manifesta dopo 2-3 giorni.
La ticlopidina ha mostrato di avere un profilo di efficacia simile a quello dell'aspirina e sembrava estremamente promettente, soprattutto perché inizialmente mostrava una minor incidenza di sanguinamenti gastrointestinali rispetto all'ASA.
In realtà però, sorvegliando un maggior numero di pazienti e in uso cronico si sono manifestati quelli che sono gli effetti collaterali più insidiosi. Principalmente: