Nel mondo di oggi, Sonnet 130 è un argomento/figura/evento che ha catturato l'attenzione di milioni di persone in tutto il mondo. Che sia per il suo impatto sulla società, per la sua rilevanza nella storia o per la sua influenza nella sfera culturale, Sonnet 130 è diventato un punto focale di discussione, analisi e riflessione. In questo articolo esploreremo le diverse sfaccettature di Sonnet 130 e il suo impatto su vari aspetti della vita moderna. Dalle sue origini alla sua influenza attuale, approfondiremo Sonnet 130 e ne scopriremo il significato nel contesto odierno.
Sonnet 130 o My mistress' eyes are nothing like the sun è il centotrentesimo dei Sonnets di William Shakespeare.
My mistress' eyes are nothing like the sun;
Coral is far more red, than her lips red:
If snow be white, why then her breasts are dun;
If hairs be wires, black wires grow on her head.
I have seen roses damask'd, red and white,
But no such roses see I in her cheeks;
And in some perfumes is there more delight
Than in the breath that from my mistress reeks.
I love to hear her speak, yet well I know
That music hath a far more pleasing sound:
I grant I never saw a goddess go,—
My mistress, when she walks, treads on the ground:
Il sonetto 130 si divide in due parti principali: le tre quartine, dove l'io descrive le qualità negative della propria donna, e il distico, dove, col meccanismo dell'aprosdóketon (inaspettato), afferma di amarla proprio per la sua rarità e differenze e dei nuclei tematici più precisi:
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