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Somaly Mam (Bou Sra (Mondulkiri), 1970 o 1971) è un'attivista cambogiana contro la tratta di esseri umani e in particolare contro quella a scopo di sfruttamento sessuale. Dal 1996 al 2014, è stata coinvolta in campagne contro la tratta di sesso: ha istituito la AFESIP e la Somaly Mam Foundation (SMF), raccolto fondi, è apparsa in importanti programmi televisivi e ha partecipato a numerosi eventi internazionali.[1] Ha ricevuto il premio Donna dell'anno 2006 della rivista Glamour ed è stata nominata da TIME una delle 100 persone più influenti nel 2009.[2]
Nel maggio 2014 la rivista Newsweek ha pubblicato un'inchiesta, sostenendo che Somaly Mam aveva inventato storie di abusi su sé stessa e sugli altri,[3] a seguito della quale Mam si è dimessa dalla SMF e la fondazione è stata chiusa.[4] Un'indagine della rivista Marie Claire è giunta a una conclusione diversa, trovando testimoni che sostenevano la storia di Mam e contraddicevano le accuse di Newsweek.[1] È tornata a vivere in Cambogia prima di tornare negli Stati Uniti più tardi nello stesso anno per iniziare nuove attività di raccolta fondi.[5]
Somaly Mam è nata da una famiglia di una minoranza etnica nella provincia di Mondulkiri, in Cambogia. Nel suo libro di memorie, Il silenzio dell'innocenza, racconta di essere nata nel 1970 o 1971 e di non avere ricordi dei suoi genitori.[6] Mam afferma di aver frequentato la scuola in Cambogia, ma non di non essersi diplomata. Mam racconta inoltre di essere stata abusata da un anziano al quale era stata affidata e che lei chiamava nonno dall'età di circa 14 anni, di essere stata venduta a un bordello, costretta a prostituirsi e poi a sposare uno sconosciuto. Racconta di essere stata costretta a prostituirsi per strada e a fare sesso con cinque o sei clienti al giorno. Mam ha lasciato la Cambogia per Parigi nel 1993, dove ha sposato un cittadino francese, Pierre Legros. La coppia ha divorziato nel 2008.[7]
Somaly Mam ha collaborato come operatrice sanitaria non professionista con Medici senza frontiere; nel suo tempo libero distribuiva preservativi, saponi e informazioni alle donne nei bordelli.[2] Nel 1996 è stata co-fondatrice di AFESIP (Agir pour les Femmes en Situation Precaire o Agire per le donne in situazioni precarie), una ONG cambogiana dedita al salvataggio, all'accoglienza e alla riabilitazione in Cambogia, Laos e Vietnam di donne e bambini che sono stati sfruttati sessualmente. AFESIP svolge attività di sensibilizzazione per cercare di aiutare le donne ancora schiavizzate. L'organizzazione collabora anche con le forze dell'ordine nelle incursioni nei bordelli.[8]
Nel giugno 2007, Mam ha co-fondato la Somaly Mam Foundation (SMF), un'organizzazione no profit con base negli Stati Uniti per il sostegno di gruppi anti-tratta e aiuto alle donne e alle ragazze che sono state costrette alla schiavitù sessuale. La Somaly Mam Foundation ha raccolto il sostegno dei leader degli Stati Uniti e delle star di Hollywood, e molte personalità internazionali, tra cui Hillary Clinton negli Usa, Papa Giovanni Paolo II ed Emma Bonino in Italia.[9] SMF è stato uno dei maggiori donatori dell'AFESIP.[10]
Dopo essere stata accusata di aver mentito dal quotidiano The Cambodia Daily nel 2012 e 2013, nel maggio 2014 la rivista Newsweek ha pubblicato una cover-story, firmata dal giornalista Simon Marks, sostenendo che Somaly Mam aveva inventato storie di abusi su sé stessa e sugli altri con l'intento di raccogliere donazioni.[3][9] Dopo che la Somaly Mam Foundation ha intrapreso proprie indagini tramite Goodwin Procter, uno studio legale con sede a Boston, Somaly Mam ha rassegnato le dimissioni dalla fondazione e la fondazione stessa è stata chiusa nell'ottobre 2014.[4][11]
Alla fine del 2014 Mam è tornata a New York, nella speranza di ripristinare la sua reputazione e ha lanciato una campagna di pubbliche relazioni. Mam ha protestato la sua innocenza in un'intervista di settembre 2014 a Marie Claire, sostenendo che la sua priorità sono le ragazze, e ha lanciato il New Somaly Mam Fund poco dopo.[12] Come nella precedente fondazione, l'attrice statunitense Susan Sarandon è stata chiamata a far parte del consiglio dell'associazione.[13]
Nel gennaio 2015, Mam e l'ex direttore operativo di SMF Rigmor Schneider hanno lanciato un nuovo fondo Somaly Mam come fonte di finanziamento per AFESIP.[14] Nel 2016 un nuovo ente di beneficenza, Together1heart, di cui l'attrice AnnaLynne McCord è presidente, è diventato il principale veicolo di raccolta fondi per AFESIP.[15]
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